George Clooney è in un momento particolare della propria carriera. Quello in cui, ciascun interprete, può decidere cosa fare: gli attori vivono diverse fasi. C’è una prima parte della vita professionale basata sulla rincorsa ai ruoli, provini e casting fin quando non arriva l’occasione d’oro. Successivamente, a successo acquisito, comincia una nuova fase della carriera: l’attore può iniziare a scegliere i progetti a cui si sente più vicino. Vuol dire che è talmente sulla cresta dell’onda da potersi permettere una cernita di opportunità e decidere quali fanno al caso suo.
L’ultima parte della carriera professionale, invece, è quella in cui mostrarsi in prima persona per spingere le produzioni a scommettere su determinati progetti. Clooney, nello specifico, è a questo punto qui: ha fatto di tutto, vinto ancora di più, ma non è ancora sazio. Quindi, quando non gli propongono qualcosa, bussa alla porta delle varie case di produzione e propone film da portare a compimento. Offre soggetti con lui protagonista, in seconda battuta il team di sceneggiatori si mette all’opera per trasformare una suggestione in lungometraggio. Questo, recentemente, è successo per Ocean’s 14. George Clooney e i grandi ritorni
L’interprete e produttore americano sono anni che tenta di proporre un ultimo capitolo della saga. Clooney vuole chiudere un cerchio rispetto a una serie di film a cui è affezionato. Anche per i protagonisti con cui ha condiviso il set. La reticenza dell’ambiente cinematografico sul tema, però, è nota: i motivi sono diversi. In primis l’età del cast, in secundis la sceneggiatura (serve una trama adatta che possa accattivare il pubblico tanto quanto i capitoli precedentemente scritti), in terzium il timore di un nuovo possibile flop. Come accaduto recentemente con Ocean’s 8.
Difficoltà che Clooney ha promesso di superare con la collaborazione di un team di autori valido e una regia all’altezza. Le trattative con la Warner Bros, non l’unica major cinematografica contattata, sono durate quasi un anno e mezzo. Alla fine è arrivato il tanto atteso sì: Danny Ocean tornerà sul grande schermo, così come i compagni di viaggio, per un ultimo colpo in grande stile. Una sorta di tributo cinematografico che dovrebbe vedere la realizzazione a inizio 2027. Le riprese cominceranno a metà 2026 per poi lanciare il film nelle sale all’inizio dell’anno successivo.
Da Ocean’s 14 a The Pitt
Clooney, tuttavia, non si è ancora stancato e sull’onda di una perenne operazione nostalgia, si è detto ben felice di tornare a indossare i panni del Dottor Ross. Il personaggio che l’ha reso celebre durante ER – Medici in prima linea portandolo all’attenzione del grande pubblico di Hollywood. Clooney è molto grato a quel ruolo, al punto da non aver accettato altre parti seriali nella propria carriera. Eccezion fatta per Catch 22 (2019).
L’intenzione è quella di preservare un’icona del piccolo schermo che, ora, potrebbe tornare a splendere. Il Dottor Ross, infatti, potrebbe rivedersi all’interno di The Pitt. La serie che vede protagonista e produttore Noah Wyle, scritta anche da John Wells. Uno dei principali membri del team creativo di ER.
Il futuro del Dottor Ross
The Pitt ha colpito in positivo il pubblico statunitense e italiano. La ragione sembra essere proprio la somiglianza, senza forzature, con ER. Una sorta di reboot migliorato: i legali di Michael Crichton la pensano diversamente. Lo sceneggiatore americano, morto nel 2008, ha lasciato scritto che chiunque volesse attingere dall’universo ER avrebbe dovuto chiedere una sorta di “lasciapassare” in termini di diritti. The Pitt è stato classificato come reboot non autorizzato. Gli autori della serie, nello specifico, hanno chiarito che quest’ultimo prodotto non è basato su ER anche se tratta argomentazioni molto simili. Questioni di confini, cavilli e burocrazia. Tutte cose che a Clooney interessano fino a un certo punto.
L’uomo si è congratulato pubblicamente per il lavoro portato avanti da Wyle e i suoi autori. Compreso Wells. Clooney, in aggiunta, non si è lasciato sfuggire l’occasione – in alcuni festival dove ha presentato Jay Kelly – che lavorare nuovamente con Noah Wyle sarebbe “magnifico” perchè “ha fatto qualcosa di unico e ritrovare il Dottor Ross potrebbe rappresentare la chiusura di un cerchio”. Insomma, l’interprete statunitense ci sta: è pronto a rimettersi, qualora si presentasse l’occasione giusta, il fonendoscopio al collo.
Tra crossover e nostalgia
Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Non si tratta soltanto di una canzone, per George Clooney è una certezza: tanto per Ocean’s 14 quanto per The Pitt, il cugino acquisito di ER, un pezzo di cuore che l’attore americano non può – né tantomeno intende – ignorare.