Il governo indiano ha cancellato l’ordine, emesso appena due giorni fa, che obbligava le aziende produttrici di telefoni a installare su tutti i nuovi smartphone venduti nel paese un’applicazione prodotta dallo stato che ne controlla alcune funzioni. L’ordine aveva da subito creato alcuni dubbi e polemiche poiché utenti ed esperti temevano che l’app, le cui funzionalità non potevano essere limitate o disabilitate, potesse essere usata per attività di sorveglianza in violazione della privacy dei cittadini. Inoltre alcune aziende produttrici di smartphone, tra cui Apple e Samsung, avevano detto che non avrebbero rispettato l’ordine.
L’applicazione si chiama Sanchar Saathi (che in hindi significa “compagno di comunicazione”) e secondo il governo sarebbe servita a verificare che i telefoni usati che vengono venduti non fossero rubati o contraffatti e a tracciarli in caso di furto. L’applicazione, prodotta a gennaio del 2025, resta comunque disponibile per gli utenti che la volessero scaricare. Secondo i dati del ministero indiano della Telecomunicazione finora l’app è stata scaricata 14 milioni di volte, sono stati tracciati 2,6 milioni di telefoni persi o rubati e 723mila di questi sono stati recuperati.