Dove finisce quel paio di scarpe troppo stretto o quello smartphone che non ci ha convinto, quando li rimandi indietro dopo averli acquistati online? Se lo avete comprato su Amazon, in Italia, il tuo reso ora va, quasi certamente, in provincia di Piacenza. A Castel San Giovanni c’è MXP5, una sigla criptica che racconta un pezzo importante della storia di Amazon nel nostro Paese: è stato il primo centro di distribuzione aperto nel nostro Paese, nel 2011. Una piccola città, con migliaia di dipendenti, da cui, per oltre un decennio, da qui sono partite migliaia di scatole dirette nelle case degli italiani. Ma negli ultimi mesi la struttura è cambiata ed è stata riconvertita. Oggi Amazon in Italia ha 9 magazzini del «primo miglio» dove si gestisce l’inventario (circa 65 mila mq a piano, in genere di tre piani) ovvero da dove parte la merce per i passaggi successivi (c’è un magazzino successivo, intermedio, e poi la gestione dell’«ultimo miglio» con la consegna). MXP5 è invece l’unico centro in Italia dedicato interamente alla gestione dei resi dei clienti. Siamo entrati al suo interno per capire cosa succede ai nostri pacchetti quando li rispediamo indietro al gigante dell’ecommerce americano.
Perché un centro unico per tutta Italia, da Bolzano a Palermo?. Ovviamente non c’è nulla di casuale, la decisione di centralizzare le operazioni risponde a una logica precisa, che Fabio Procopio, responsabile del centro, ci spiega mentre attraversiamo i corridoi del magazzino: «Ci sono due motivi fondamentali per i quali abbiamo scelto di concentrare i resi cliente in questo magazzino. Il primo è ambientale, perché ovviamente avere una rete logistica concentrata su un singolo magazzino ci permette di ottimizzare il trasporto. L’altra è di servizio al cliente, nel senso che questo ci permette di essere ancora più rapidi nel gestire tutti i resi che i nostri clienti effettuano nei confronti della nostra azienda».
All’interno lavorano circa 1.300 dipendenti a tempo indeterminato, distribuiti su due turni (dalle 6 alle 22), senza lavoro notturno. A questi si aggiungono, soprattutto in alcuni periodi, come quello attuale in cui già comincia ad affluire l’ondata di resi post-Black Friday, lavoratori in somministrazione. Il 42% dei dipendenti è donna, un dato molto elevato per il mondo della logistica. Circa il 50% dei lavoratori è italiano, il resto distribuito tra circa 60 nazionalità.
Ma ora cerchiamo di capire, nelle prossime schede, cosa succede al pacco del nostro reso, perché il percorso dentro MXP5 è meno banale di quanto potrebbe pensare un profano.
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