In Formula 1 c’è sempre più fame di chilometri. I vincoli regolamentari hanno ridotto al minimo le possibilità di effettuare test, e nelle prossime due stagioni alcune squadre dovranno fare i conti con ulteriori limitazioni.
Sono i team che con l’arrivo del nuovo ciclo tecnico delle power unit che scatterà nel 2026, cambieranno fornitore di motore, ovvero Aston Martin, Red Bull, Racing Bulls, più Audi, che debutterà come team ufficiale. Il passaggio ad un nuovo fornitore complica l’impiego delle ‘previous car’ (ovvero le monoposto utilizzate nelle stagioni precedenti) poiché equipaggiate con una power unit di una Casa differente.
Audi F1 Team RS26 concept livery: la Casa dei quattro anelli potrà usare l’Alpine per i test TPC
Foto di: Audi Sport
La FIA ha autorizzato i team coinvolti a utilizzare, nei test TPC, le power unit dei precedenti fornitori. Un nuovo articolo del regolamento sportivo obbliga i vecchi motoristi, su richiesta, a fornire le proprie power unit.
Tuttavia, la Federazione Internazionale non ha stabilito un tetto ai costi: una lacuna che ha fatto lievitare i prezzi fino a livelli considerati “proibitivi”. Per le squadre in questione è un grattacapo, soprattutto quando nei contratti con i piloti junior sono previste giornate specifiche di test TPC. Un appiglio, però, potrebbe arrivare a breve.
Ogni squadra dispone di un massimo di 20 giornate TPC a stagione, e solo una parte (1.000 chilometri spalmati al massimo in 4 giornate) può essere dedicata ai piloti titolari. Alpine si troverà in una posizione privilegiata rispetto alle altre squadre che cambieranno il fornitore di power unit.
Il team nel 2026 passerà alla fornitura Mercedes, ma la motorizzazione Alpine (che terminerà il suo ciclo di vita questo weekend) resterà a disposizione della squadra per i test TPC. Ciò permetterà al team di far girare i propri junior, ma anche di mettere sul mercato un buon numero di giornate, proponendo un servizio a pagamento ad altre Scuderie: un’opportunità che sarà sicuramente presa in considerazione da Aston Martin e Audi.
Honda RA621H
Foto di: Honda
Diverso il percorso di Red Bull e Racing Bulls, che fino a poco tempo fa si trovavano in una situazione di stallo. Con l’avvicinarsi del debutto della loro motorizzazione interna, le due squadre hanno valutato soluzioni alternative, ma nelle ultime ore è arrivata la svolta.
Durante la trattativa con Honda relativa al futuro di Yuki Tsunoda, è stata posta sul tavolo anche la fornitura delle power unit per i test TPC del 2026 e 2027, raggiungendo un accordo di massima. Il Costruttore giapponese, che tornerà in forma ufficiale la prossima stagione equipaggiando Aston Martin, continuerà dunque a supportare la revisione dei motori attuali per il prossimo biennio.
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