di
Emily Capozucca
Le accuse: «Io raggirato, azioni cedute senza il mio consenso dal consulente finanziario». La replica di Lvmh: accuse prive di fondamento
Scontro ai vertici dell’industria del lusso francese. Nicolas Puech, 82 anni, uno degli eredi della famiglia fondatrice di Hermès, ha intentato una causa civile contro Lvmh e il suo ceo Bernard Arnault, accusando di essere stato privato delle sue azioni nel gruppo del lusso, che a suo tempo rilevò la casa di moda Hermès, e chiedendo un risarcimento di oltre 14 miliardi di euro.
Le accuse: azioni cedute senza il mio consenso dal consulente finanziario
Secondo fonti giudiziarie, Puech (residente in Svizzera) sostiene che l’ex consulente patrimoniale Eric Freymond, morto lo scorso luglio, avrebbe ceduto milioni di titoli Hermès a beneficio di Lvmh senza il suo consenso. Un’operazione che, nella versione dell’erede, avrebbe comportato un danno pari a 6 milioni di azioni, pari al 5,76% del capitale, oggi valutate 14,3 miliardi. La vicenda, già oggetto di un’azione penale avviata da Puech nel 2024 contro Freymond, resta aperta: la procura di Parigi conferma che l’inchiesta è «ancora in corso» nonostante il decesso dell’ex gestore. Una prossima udienza civile è fissata per il 19 febbraio 2026.
La vicenda e le ricostruzioni giornalistiche
A complicare ulteriormente il quadro, secondo il giornale francese Le Canard Enchaîné, Freymond avrebbe ammesso davanti ai giudici, poco prima di morire, di aver venduto nel 2008 a Lvmh 4,8 milioni di quei titoli, oltre ad altre cessioni minori avvenute in precedenza. Una ricostruzione che, se confermata, riaprirebbe uno dei capitoli più controversi della storia della grande finanza francese: l’ingresso progressivo di Lvmh nel capitale di Hermès, culminato alla fine degli anni 2000 con una quota del 23% e un duello borsistico rimasto memorabile.
La replica del colosso del lusso
Lvmh ha diffuso una dichiarazione molto dura, parlando apertamente di una campagna mediatica orchestrata contro il gruppo: «Da diverse settimane, una campagna stampa manifestamente coordinata prende di mira il gruppo. Abituato alle critiche infondate, Lvmh si è sempre rifiutato di alimentare polemiche pubbliche o giudiziarie. Tuttavia, recenti articoli riportano accuse prive di fondamento che cercano di reinterpretare le condizioni di ingresso nel capitale di Hermès International più di quindici anni fa».
Il colosso del lusso respinge in modo netto le affermazioni di Puech sottolineando che il gruppo e il suo azionista «ribadiscono con forza di non aver, in alcun momento, distolto azioni di Hermès International in qualunque modo o all’insaputa di chiunque, né di detenere alcuna azione “occulta”, contrariamente a quanto lascia intendere il signor Puech, che ha deciso di rivolgersi alla giustizia francese dopo essere stato respinto più volte da quella svizzera».
Il gruppo ricorda inoltre che il contenzioso storico con Hermès si era chiuso da anni: «Nel settembre 2014 Lvmh e Hermès International hanno concluso un accordo sotto l’egida del Presidente del Tribunale di commercio di Parigi. Nel 2015 due giudici istruttori hanno emesso un’ordinanza di non luogo a procedere, seguendo le richieste della Procura Nazionale Finanziaria, dopo che Hermès aveva ritirato la propria costituzione di parte civile».
Il gruppo di Arnault conclude riservandosi «di intraprendere qualsiasi azione necessaria per far valere i propri diritti». Ma oggi, a più di un decennio di distanza, la contesa si sposta di nuovo nelle aule giudiziarie.
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3 dicembre 2025 ( modifica il 3 dicembre 2025 | 19:39)
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