Ciol si mosse nell’ambito della fotografia neorealista degli anni Cinquanta scegliendo una strada originale, ossia concentrandosi sulla realtà piuttosto che sull’impegno politico: fotografava la natura, le architetture, il paesaggio, ma soprattutto l’uomo nella sua vita quotidiana fatta di gesti, incontri, affetti, sguardi.
A questi temi si è sempre avvicinato con un atteggiamento attento, lento, meditativo, alla ricerca della perfezione formale e di un’armonia che fosse specchio di una dimensione contemplativa e spirituale.