In un’intervista data a Repubblica il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti ha criticato il presidente del Senato e fondatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa per aver proposto di far uscire in anticipo i detenuti che hanno quasi finito di scontare la pena, come soluzione al gravissimo problema del sovraffollamento delle carceri. La contestazione di Giachetti non è tanto sulla proposta, che anzi condivide, ma sul fatto che quella proposta è stata immediatamente respinta da vari esponenti del governo, che è sostenuto dallo stesso partito di La Russa. Secondo Giachetti, La Russa – che rappresenta la seconda carica dello Stato – è stato imprudente a muoversi in autonomia senza prima aver trovato un accordo con i leader di governo.

Sono incazzato nero […] Il combinato disposto della sua proposta e la smentita immediata del governo è da irresponsabili. Si illudono migliaia di persone che vivono in condizioni inumane. Prendere in giro uno per strada è un conto, ma se stai vivendo peggio di un maiale nella sua porcilaia rischi di far scattare una rivolta.

Da maggio, e in più occasioni, La Russa aveva manifestato la speranza che il parlamento approvasse in tempi rapidi una misura per attenuare il problema del sovraffollamento carcerario, dando esplicitamente sostegno alla proposta presentata alla Camera da Giachetti che prevedeva di aumentare gli sconti di pena per buona condotta portandoli da 45 a 75 giorni ogni sei mesi, e di rendere tali sconti di pena retroattivi. La maggioranza di destra aveva però già preso posizione contro la proposta di legge di Giachetti, e le sollecitazioni di La Russa perché venisse riconsiderata non avevano portato a nulla, nonostante il suo ruolo da dirigente nel primo partito della coalizione.

Negli ultimi giorni La Russa è tornato sulla questione facendo un nuovo appello al governo in qualità di presidente del Senato, chiedendo l’approvazione entro Natale di un «mini-mini-indultino» che permettesse a chi ha quasi interamente scontato la propria pena di uscire in anticipo di prigione. Ma di nuovo la proposta di La Russa è stata rifiutata da alcuni esponenti del suo stesso partito e degli altri che compongono la maggioranza, i quali hanno sostenuto che l’attuale governo sta già affrontando la questione del sovraffollamento.

Nel luglio del 2024, il governo aveva approvato un decreto-legge sulle carceri, che si è rivelato però piuttosto inefficace nell’affrontare il problema nel breve e nel medio termine: tra le altre cose prevede la costruzione di nuovi penitenziari, ma lo stesso ministero della Giustizia ha stimato che ci vorranno degli anni prima di poter aprire nuove strutture in grado di ospitare in modo dignitoso le persone detenute.

A Repubblica, e riferendosi a La Russa, Giachetti ha detto:

Lui è la seconda carica dello Stato, non può dire una cosa per vedere l’effetto che fa. Perché penso che se lo fai, è perché hai sentito la premier e c’è un accordo. Invece no. È assolutamente folle. Poi il fatto che venga sconfessato dal suo governo è grave, ma è ancora più grave la reazione che si può creare. Piuttosto che fare una cosa del genere meglio non fare nulla.