di
Luigi Ippolito

Gran Bretagna e Norvegia annunciano l’accordo per la creazione di una flotta congiunta di navi da guerra per contrastare la minaccia di Mosca nelle acque strategiche tra Groenlandia e Scandinavia

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA – Caccia all’Ottobre Rosso nei mari del Nord: oggi Gran Bretagna e Norvegia annunciano un accordo per la creazione di una flotta congiunta, forte di almeno 13 navi da guerra, per contrastare la minaccia dei sottomarini russi nella acque strategiche fra la Groenlandia e la Scandinavia

Con un’operazione che riporta alla memoria il mitico film con Sean Connery, Londra e Oslo si propongono di difendere la rete vitale di cavi subacquei e gasdotti che corre sotto le acque artiche, sempre più minacciata dalle attività della marina del Cremlino, soprattutto dai loro sommergibili.



















































L’accordo sarà presentato nella mattina di giovedì 4 dicembre nella base della Raf a Lossiemouth, in Scozia, dai primi ministri Keir Starmer e Jonas Store, che incontreranno anche gli equipaggi delle pattuglie aeree britanniche che sorvegliano le navi russe entrate di recente nella acque del Regno Unito, a partire dalla famigerata nave-spia Yantar: negli scorsi due anni, le incursioni navali russe sono aumentate infatti del 30%.

Il patto di difesa anglo-norvegese vedrà la costituzione di una flotta congiunta di potenti fregate anti-sommergibile – 8 britanniche e almeno 5 norvegesi – costruite in Gran Bretagna sulla base dell’accordo da 10 miliardi di sterline siglato lo scorso settembre fra i due Paesi. «In questo momento di profonda instabilità globale – ha detto Starmer – nel momento in cui sempre più vascelli russi vengono avvistati nelle nostre acque, dobbiamo lavorare con i nostri partner per proteggere la nostra sicurezza nazionale e la infrastrutture critiche dalle quali la nostra nazione dipende».

Come sottolineano da Downing Street, Londra si erge a pilastro della sicurezza europea grazie anche agli accordi di difesa da poco firmati con Francia e Germania, che puntano a ricostruire una rete di alleanze dopo la Brexit: e i cavi sottomarini che passano sotto i mari del Nord connettono l’Europa all’America in termini di comunicazioni, dati ed elettricità e la loro protezione è essenziale per garantire la sicurezza del Continente intero. In questi mesi, dal Baltico all’Artico, navi e sommergibili russi hanno tentato più volte azioni di sabotaggio le cui conseguenze potrebbero avere effetti dirompenti.

«In questa nuova era di minacce – ha detto il ministro della Difesa britannico, John Healey – e con una crescente attività russa nel Nord Atlantico, la nostra forza viene dal potere militare e da solide alleanze: quando le nostre acque e le nostre infrastrutture critiche sono minacciate, noi ci facciamo avanti».

Ma la sfida non è solo navale: di fronte ai timori di incursioni terrestri russe nel territorio della Nato, i Royal Marines britannici si addestreranno in Norvegia per essere in grado di combattere nella regione artica in condizioni polari. Inoltre, equipaggiamenti militari britannici saranno posizionati in Norvegia per rendere possibile una rapida risposta in caso di crisi. Con il rischio di una vittoria di Putin in Ucraina, i Paesi del fronte nord-orientale dell’Europa si stanno preparando alla prossima fase, quando si tratterà di difendere direttamente il proprio territorio dalle mire del Cremlino.

4 dicembre 2025 ( modifica il 4 dicembre 2025 | 12:13)