di
Antonio Della Rocca

Il giallo della 27enne scomparsa da Nardò il 24 novembre. Lo zio: «Non sappiamo più a che santo votarci». Si indaga per istigazione al suicidio

A Nardò l’aria si fa pesante e col passare delle ore cresce l’angoscia dei genitori della 27enne Tatiana Tramacere: temono il peggio e non lo nascondono, mentre Alessandro Bonsegna, il giovane con cui la ragazza avrebbe trascorso la sera prima di sparire nel nulla, il 24 novembre scorso, sembra pure lui scomparso dai radar. Non si fa vedere da giorni, dopo che è stato sentito dai carabinieri a seguito della denuncia presentata dai familiari di Tatiana. Il negozio di articoli fotografici gestito dalla madre di Alessandro ieri era chiuso. Ma al telefono dell’attività commerciale, facilmente reperibile on line, sempre ieri, ha risposto una donna che ha interrotto bruscamente la comunicazione. Intanto, la Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio.

Anche la casa dei Bonsegna sembra disabitata. Il perché di tanto silenzio, il motivo per cui Alessandro Bonsegna sembrerebbe essersi eclissato, non è dato sapere. Anche perché, la madre, nei giorni scorsi, non aveva esitato a spiegare pubblicamente che Tatiana, il giorno prima di rendersi irreperibile, era stata a casa sua, alla presenza di Alessandro. E che tutti e tre avevano guardato un film e mangiato patatine. Ornella, la madre di Tatiana, racconta a La vita in diretta su Rai 1: «Alessandro era un’ossessione. Lui è andato in officina, è venuto due volte a casa, ma Tatiana non ne voleva sapere niente. Insisteva con Tatiana, è strano che il ragazzo non si faccia vedere in giro». 



















































Il telefono sequestrato. Lo zio di Tatiana: «Una famiglia a pezzi»

L’inchiesta va avanti e ieri gli inquirenti hanno sequestrato il telefono cellulare di un altro ragazzo. «È una famiglia a pezzi, disperata, che non sa più a che santo votarsi», mormora Sandro Tramacere, l’unico fratello di Rino Tramacere, padre di Tatiana e meccanico assai conosciuto in tutto il Salento. «Io ho chiuso il mio negozio di parrucchiere perché non me la sento di andare avanti con questo peso sul cuore», si sfoga Sandro, titolare di una barberia in cui esercita le sue abilità di parrucchiere e mostra con orgoglio la collezione di dipinti che hanno trasformato la bottega in una pinacoteca. 

«Mio fratello ha dato tutto a Tatiana, anche più di quanto fosse necessario, forse. Ma lei ha sempre avuto l’inclinazione ad una certa indipendenza», sottolinea Sandro Tramacere. Sembra, invece, passare in secondo piano la pista che porta a Brescia, città d’origine dell’ex fidanzato della giovane donna, col quale lei avrebbe voluto riallacciare una liaison inariditasi forse a causa della lontananza.

I biglietti per Brescia già acquistati

Ornella, la mamma della 27enne lo ha raccontato ai microfoni della Rai, aggiungendo che i biglietti per il viaggio fino a Brescia erano stati già acquistati. Ma, secondo gli inquirenti, quei tagliandi non sono mai stati utilizzati. Ragion per cui, starebbe prevalendo l’idea che la ragazza non si sia allontanata molto o addirittura affatto dal paese. Altro aspetto di non poco conto riguarda, invece, la tardività della denuncia presentata dai genitori alla stazione dei carabinieri di Nardò: quattro giorni dopo che la giovane si era resa irreperibile. 

Troppo tempo perso e troppa rincorsa da fare per gli inquirenti sugli eventi che nel frattempo si sono succeduti. Una lacuna difficile da colmare, malgrado l’infaticabile attività dei carabinieri. Un solo esempio per tutti: le immagini delle telecamere di videosorveglianza da cui si sarebbe potuto ricavare un contributo utile alle indagini, scontano il rischio di essere sovrascritte da sequenze più recenti a causa della limitata capacità di memoria degli apparati. Nardò spera.


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4 dicembre 2025 ( modifica il 4 dicembre 2025 | 11:42)