di
Francesco Bertolino

Il gruppo NewPrinces, neo-proprietario della catena di supermercati, invita i fornitori a inviare entro il 15 dicembre «proposte commerciali per il 2026» che tengano conto del «contesto di forte deflazione»

NewPrinces non perde tempo. Appena incassato il via libera dell’Unione europea all’acquisto di Carrefour Italia, il gruppo guidato da Angelo Mastrolìa ha già inviato una lettera ai fornitori dei supermercati che nel giro di tre anni torneranno a esporre la storica insegna Gs. La missiva, di cui il Corriere è venuto in possesso, chiede ai fornitori di presentare entro il 15 dicembre – nel giro cioè di due settimane – le «proposte commerciali per il 2026, includendo i nuovi prezzi coerenti con lo scenario attuale».

La richiesta di prezzi più bassi

La prima richiesta di NewPrinces ai fornitori è quella di abbassare i costi delle merci che finiranno sugli scaffali, tenendo conto della discesa dei prezzi negli ultimi mesi. «In un contesto di forte deflazione, riteniamo fondamentale lavorare insieme per mantenere competitività e costruire nuove opportunità di crescita – si legge nella lettera – per questo motivo sarà necessario aggiornare le condizioni economiche sin da subito, così da poter potenziare la collaborazione e generare ulteriori volumi». 



















































Il «prezzo netto pulito»

La comunicazione di NewPrinces si segnala però anche per un’altra novità che ha destato sorpresa fra alcuni fornitori, se non altro per la rapidità della svolta e, quindi, dell’adattamento richiesto alle aziende produttrici di beni di largo consumo. «Per rendere i processi più semplici, trasparenti ed efficaci per entrambe le parti, a partire dal 1° gennaio 2026 adotteremo un sistema di fatturazione net-net», spiega il gruppo. Fuori dal gergo della grande distribuzione, ciò significa che la nuova gestione di Carrefour intende adottare la politica del «prezzo netto netto», in base alla quale la catena di supermercati chiederà di concordare con i fornitori un prezzo iniziale «fisso» sul quale applicherà, oltre l’Iva, un ricarico, per arrivare al prezzo finale per i consumatori. Questo sistema semplifica molto la gestione dei contratti per l’operatore della gdo, ma limita molto la possibilità di fare sconti e campagne promozionali durante l’anno.

Vantaggi e svantaggi

Si tratta di una strategia già adottata da diverse catene inglesi e dai discount, ma che si distingue da quella generalmente utilizzata dai supermercati italiani. Di norma, invece, le catene della grande distribuzione concordano con i fornitori prezzi base per i loro prodotti (i cosiddetti listini), stabilendo però una serie di clausole contrattuali legate alla performance di attività che verranno svolte nel corso dell’anno, come la quantità di attività promozionali, il raggiungimento di target di volumi, sconti logistici, sconti finanziari, premi di fine anno e via dicendo. In questo modo, il margine effettivo dell’operatore della gdo e del fornitore sarà determinato solo alla fine dell’anno. 

Chiedi agli esperti

4 dicembre 2025