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L’Ebu ha dato il via libera a Tel Aviv dopo le proteste dei mesi scorsi

Israele ha avuto il via libera per partecipare all’Eurovision 2026: a stabilirlo è stata l’Ebu, Unione europea di Radiodiffusione, durante la propria assemblea generale a Ginevra che aveva l’obiettivo di apportare alcune modifiche al regolamento e che ha portato anche alla decisione di non procedere a un voto che mettesse in discussione la partecipazione di Tel Aviv alla manifestazione. 

Alcuni Paesi avevano annunciato nei mesi scorsi che si sarebbero ritirati dalla competizione canora, in programma dal 12 al 16 maggio a Vienna, se Israele avesse partecipato, in protesta verso la guerra a Gaza, e subito sono iniziati i boicottaggi:  Paesi Bassi, Spagna e Irlanda hanno già annunciato ufficialmente che non saranno in gara. 



















































L’assemblea dell’Ebu ha invece approvato a larga maggioranza alcune modifiche al regolamento di Eurovision già anticipate nei giorni scorsi, nell’ottica di garantire maggior «fiducia e trasparenza» e anche di evitare televoti multipli e pilotati verso lo stesso concorrente, dopo che proprio la cantante israeliana, quest’anno, è stata protagonista di una straordinaria rimonta grazie al massiccio voto del pubblico, contribuendo a inasprire le polemiche.

4 dicembre 2025 ( modifica il 4 dicembre 2025 | 19:07)