In vista della stagione 2026, c’è molta curiosità intorno alla Visma|Lease a Bike. La squadra neerlandese viene considerata da più parti in fase di “ridimensionamento”, ma arriva da una annata in cui ha vinto due Grandi Giri e ha messo insieme una lunga serie di vittorie e piazzamenti importanti. In rosa ci sono sempre stelle di prima grandezza come Wout van Aert, Jonas Vingegaard e Simon Yates, oltre a diversi corridori in fase di rilevante crescita; insomma, pensare a una Visma|Lease a Bike in disarmo è probabilmente una lettura che si rivelerà errata nelle prossime settimane.

In questo momento, l’argomento più caldo è quello dei programmi agonistici per il 2026 dei singoli corridori e la prospettiva che Vingegaard possa venire al Giro d’Italia, a caccia della gemma che gli manca da mettere sulla Tripla Corona, pare prendere quota: “Il punto di partenza di queste decisioni è il Tour de France – le parole del direttore sportivo Grischa Niermann, intervenuto durante il podcast Besenwagen – Una volta che pubblicano il percorso, iniziamo a ragionare sulle scelte. Come tecnici, abbiamo già buttato giù alcune idee, ma, come facciamo ogni anno, ne discuteremo con ogni singolo nostro corridore. Però, il Tour è la gara più importante dell’anno e quindi è anche il nostro obiettivo primario”.

Al Tour de France, però, c’è da fare i conti con Tadej Pogačar: “Stiamo cercando di sviluppare una strategia per batterlo – il commento di Niermann – Spesso è frustrante vedere qualcuno così forte e dominante, ma credo che abbiamo la possibilità di fare meglio della UAE Emirates XRG e di Pogačar, anche perché credo che pure loro abbiano tratto dei benefici da quello che abbiamo fatto noi nel 2022 e nel 2023 (anni in cui Vingegaard vinse il Tour – ndr).

Vingegaard a caccia del Tour, quindi? “Sappiamo che Jonas non può migliorare più di un 10 per cento ormai – l’analisi dell’ex corridore tedesco – Ma possiamo ancora migliorare alcuni dettagli, qua e là. Non stiamo lasciando nulla di intentato, ma a volte devi semplicemente provare e magari renderti conto che stai facendo un errore. Stiamo anche guardando alle altre squadre, per capire in che area possiamo ulteriormente migliorare e restiamo aperti a nuove strade, come abbiamo fatto anche dopo la vittoria del 2023″.

Si è parlato molto del CicloMercato 2026 della squadra neerlandese, da cui sono partiti alcuni corridori pesanti e dove invece sono arrivati corridori per certi versi inattesi: nell’elenco dei volti nuovi ci sono Timo Kielich, Tim Rex, Pietro Mattio, Davide Piganzoli, Filippo Fiorelli, Bruno Armirail, Anton Schiffer e Owain Doull: “Mi sono confrontato con Patrick Broe, che segue ogni gara, e abbiamo individuato dei talenti con potenziale. A noi interessano in particolare atleti di 22-23 anni, che possano ancora crescere, come successe ai loro tempi a Vingegaard o a Sepp Kuss. Poi, non prendiamo solo quelli, visto che per il 2025 era arrivato Simon Yates, ma la nostra visione è più quella di prendere corridori che possano ancora migliorare e trovare il ruolo giusto nella nostra squadra. I nuovi del 2026 sono corridori che magari passano un po’ inosservati, ma si adattano bene al nostro organico; poi, una volta conosciuti, si rivelano la scelta giusta”.

C’è poi Matthew Brennan, che non è “nuovo”, ma è ancora tutto da scoprire, quantomeno in termini di livello massimo raggiungibile: “È emerso dalla nostra squadra di sviluppo – le considerazioni di Niermann – Sapevamo che era un grande talento e che aveva un bel potenziale, ma ci ha davvero sorpreso, soprattutto in termini di velocità. Con lui, abbiamo una potenziale stella di livello super per i prossimi due-tre anni. Anche se l’anno prossimo potrebbe fare più fatica; nel 2025 poteva partire a ogni corsa senza pressioni. Quando lo abbiamo schierato alla Omloop Nieuwsblad ci aveva chiesto se fosse una grande corsa e dove si facesse… Ha appena 20 anni, ha molta strada davanti”.

L’inglese potrà rappresentare una carta da giocare sul tavolo delle Classiche di Primavera, che però rimangono il terreno d’elezione di Wout van Aert: “Non è un segreto che lui voglia vincere il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix – il punto di vista di Niermann – Ma non è neppure un segreto che Mathieu van der Poel e Tadej Pogačar siano andati fortissimo in quelle gare negli ultimi anni. Per noi, comunque, le Classiche rimangono un obiettivo importante e ci stiamo già preparando per poter lottare per vincerle”.