Firenze, 5 dicembre 2025 – Nella notte tra venerdì e sabato, qualche minuto dopo la mezzanotte, in un bed&breakfast di via Antonio da Recanate, vicino alla Stazione Centrale di Milano un ventitreenne turco, Mustafa Erdem A, si è lanciato dalla finestra del secondo piano morendo sul colpo.

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Pressphoto FirenzeDistributore di cannabis in San PaolinoFoto Gianluca Moggi/ NewPressPhoto

Il fratello: frasi senza tempo dopo aver fumato

Il fratello di due anni più grande, che era in camera con lui, alla polizia ha dichiarato che dopo aver fumato della marijuana legale – chiamata anche light – acquistata giovedì in un cannabis shop di Firenze il giovane – che studiava nel capoluogo meneghino – avrebbe iniziato a proferire frasi senza senso e a delirare, per poi aprire la finestra e buttarsi nel vuoto. Anche il venticinquenne ha fumato lo stesso prodotto, ma ha accusato solo un lieve malessere.

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Hands of laboratory worker holding tray with blood samples close up

Sono i contorni ancora sfocati della tragedia sulla quale sono stati aperti due fascicoli d’inchiesta: uno dalla procura di Milano, con l’ipotesi di reato di morte in conseguenza di altro reato, l’altro dalla procura di Firenze con l’ipotesi di reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

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Indagato il proprietario del negozio di cannabis

Ad oggi l’unico indagato risulta essere il proprietario del negozio situato in pieno centro della città nel quale è stata acquistata la bustina di ’erba’. Si tratta di un 38enne fiorentino, difeso dall’avvocato Iacopo Scaffai.

Le indagini, lavorano due procure: Firenze e Milano

Le indagini sono tutt’ora in corso, è ed presto per tirare conclusioni. Ma entrambe le procure vogliono vederci chiaro sulla vicenda. Secondo quanto emerge, non risulta che il ventitreenne avesse problemi fisici o psichici pregressi. Mentre la sostanza ritrovata nel b&b è stata affidata alla scientifica di Milano per le analisi. Stessa procedura sarà eseguita anche a Firenze.

Lunedì mattina, il titolare del negozio di cannabis light – che per legge deve avere un livello molto basso di Thc, il componente psicoattivo comunemente associato all’effetto stupefacente della marijuana, mentre contiene maggiori quantità di Cbd, principio attivo che provoca un più blando effetto di rilassatezza – è stato convocato in questura a Firenze. Dove appresa la notizia della morte del giovane, in presenza del legale Scaffai ha rilasciato dichiarazioni spontanee.

Una partita ‘incriminata’ di marijuana?

Secondo la versione dell’imprenditore, quella partita ’incriminata’ l’avrebbe acquistata in una fiera del settore a Praga nei mesi scorsi. Tutto sarebbe avvenuto in maniera regolare e alla luce del sole, con tanto di documentazione fiscale della transazione esibita negli uffici della squadra mobile. Il giovane si è anche detto molto dispiaciuto per l’accaduto, e non è a conoscenza della possibile presenza all’interno della prodotto di una sostanza illegale.

Intanto, il pm titolare dell’inchiesta, Alessandro Piscitelli, ha disposto accertamenti sul lotto di marijuana light (o legale) sequestrato al 38enne – circa dieci chili – per verificare la presenza di molecole vietate dal testo unico delle leggi in materia di disciplina di stupefacenti e sostanze psicotrope. È atteso nei prossimi giorni il responso dei test.

Un ultimo trattamento alla marijuana 

Stando a quanto trapela, la infiorescenza della marijuana potrebbero aver ricevuto un ultimo trattamento in grado di alterare la sua ’forza’ stupefacente. Gli inquirenti, una volta calcolato il coefficiente di Thc presente nel carico arrivato da Praga e stabilito se si tratta di una sostanza illegale, dovranno accertare se la sua assunzione possa aver influito sull’integrità mentale del giovane e averlo spinto all’estremo gesto.

Rimangono invece ancora da quantificare il numero di clienti che potrebbero aver acquistato il prodotto alterato: il negozio in centro offre sia l’acquisto al banco sia al distributore automatico. Si attendono anche gli esiti di autopsia ed esame tossicologico sul cadavere del 23enne, disposti dalla procura di Milano.

A Firenze sono decine i negozi che vendono cannabis light e derivati della canapa. Molti dei quali hanno chiuso dopo l’entrata in vigore dell’ultimo decreto sicurezza, che in Italia ha messo su lastrico un comparto economico da 3mila aziende e 30mila lavoratori.

Quando si parla di cannabis light ci si riferisce alla sostanza ricavata dalle infiorescenze femminili della pianta di cannabis, selezionate per il loro basso contenuto di Thc e per la ricchezza di Cbd, il composto che non ha effetti psicoattivi. Il nome “light” indica proprio la presenza minima di Thc. Il prodotto si differenzia dalla cannabis medica dalla percentuale di principi attivi contenuti, in particolare a fare la differenza è la quantità di delta-9-tetraidrocannabinolo contenuto nella pianta.