È un giorno carico di attesa quello che si vive oggi a Palmoli e all’Aquila, dove al Tribunale per i minorenni si celebra l’udienza camerale che potrebbe segnare una svolta nel destino dei tre bambini della casa del bosco, allontanati con ordinanza lo scorso 20 novembre. I piccoli sono ospitati in una casa famiglia di Vasto. È ancora in dubbio se i loro genitori, Catherine Birmingham, 45 anni, e Nathan Trevallion, 51, saranno presenti in aula. Ci saranno invece magistrati, avvocati e figure tecniche. A rappresentarli i difensori Marco Femminella e Danila Solinas. Insieme a loro, la tutrice Maria Luisa Palladino e la curatrice speciale Marika Bolognese, chiamate a portare davanti ai giudici la voce dei bambini e a vigilare sui loro diritti. Un compito delicatissimo, perché ogni frase, ogni dettaglio, ogni valutazione può contribuire a determinare il futuro della famiglia Trevallion-Birmingham.

IPOTESI REVOCA

L’udienza di oggi potrebbe aprire la strada a nuovi scenari. Non si esclude che il tribunale possa valutare una modifica o addirittura la revoca dell’ordinanza che ha separato i bambini dai genitori. È un’ipotesi che alimenta speranza, pur nella consapevolezza che la decisione finale spetterà ai giudici, che pondereranno ogni aspetto. Una speranza che, nel piccolo borgo dell’Alto Vastese, molti vivono con trepidazione. A raccontare lo stato d’animo di Nathan è Armando Carusi, l’imprenditore che in questi giorni difficili ha offerto gratuitamente la casa di “nonna Gemma”. Un gesto di solidarietà che ha commosso molti. «Ho sentito Nathan. È fiducioso ma preoccupato. Sono due giorni che non vede Catherine e i bambini. Ha acceso il camino e ha dormito nella casa. Ormai si muove con disinvoltura, ha portato l’occorrente», spiega. Parole che restituiscono l’immagine di un padre in attesa, sospeso tra la speranza e la paura di ciò che potrà accadere, ma determinato a fare tutto ciò che è necessario per riabbracciare i figli. Anche il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, segue da vicino l’evolversi della vicenda, confermando l’impegno del Comune a collaborare per favorire un rientro sicuro e sostenibile. «Gli avvocati, insieme ai tecnici, stanno predisponendo dei miglioramenti con materiali ecosostenibili, anche un sistema di fitodepurazione per la casa del bosco. Il progetto è quello dell’ingegnere Mirko Di Muzio. La ditta esecutrice non ha ancora formalmente l’incarico: aspetteranno l’udienza e poi procederanno. Noi comunque manteniamo aperta l’offerta per l’abitazione del Comune, perché se serviranno più mesi per i lavori, la nostra è sempre disponibile» dichiara.
Sabato, intanto, è previsto un “corteo per la libertà delle famiglie” ad Ancona, che partirà alle 14 da largo XXIV Maggio davanti al Comune, per raggiungere il Tribunale dei minori.

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