Maxi blitz alle prime luci dell’alba di venerdì 5 dicembre. Su delega della Direzione distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, i carabinieri del Comando provinciale di Roma, con l’ausilio di reparti speciali e specializzati dell’Arma stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, che dispone la custodia cautelare in carcere per 14 persone. Su di loro pesano capi di accusa quali: tentato omicidio, porto e detenzione illecita di armi da sparo, estorsione aggravata dal metodo mafioso e (in alcune ipotesi) dal fine di agevolare le attività dell’associazione di tipo mafioso nota come “clan Senese”, tentato sequestro di persona aggravato dal metodo mafioso.

Il provvedimento restrittivo è partito da una più ampia attività investigativa avviata dai carabinieri del Nucleo investigativo di Roma, dietro il coordinamento della Dda della Procura della Repubblica di Roma che ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari circa le responsabilità riguardanti due tentati omicidi avvenuti a Roma, un tentativo di sequestro di persona e attività di spaccio di stupefacenti.

 

Non solo: sotto la lente di ingrandimento anche il tentativo di estorsione nei confronti di un gioielliere della Capitale su cui convergevano gli interessi anche del clan Di Lauro, attivo nella provincia di Napoli, da parte di un malvivente romano che, nella circostanza, lasciava falsamente intendere di essere un emissario della famiglia Senese, così determinando la reazione violenta sia del sodalizio campano che di quello capitolino, rappresentato da Angelo Senese, fratello del più noto Michele, con conseguente richiesta “risarcitoria”.

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