di
Margherita De Bac

L’esperto: gli antibiotici non hanno nessun tipo di efficacia contro i virus

  1. È vero che quest’anno l’influenza «prende» l’intestino causando disturbi come dissenteria e vomito?

Per essere definita così l’influenza deve possedere caratteristiche descritte dall’ECDC, l’ente europeo per il controllo delle malattie infettive. Il primo criterio è l’improvvisa comparsa dei sintomi caratteristici: febbre o febbre intensa, malessere generale, mal di testa, dolori diffusi. Inoltre deve presentarsi almeno uno di questi problemi respiratori: tosse, mal di gola, difficoltà di respiro. Tutte le altre manifestazioni che si discostano da questo quadro non andrebbero diagnosticate come «vera» influenza. Sono in realtà infezioni causate da altri tipi di virus, chiamati simil-influenzali o para-influenzali, che possono interessare l’intestino anziché l’apparato respiratorio.



















































   2- Cosa cambia tra le due forme?
L’influenza, una volta accertata che di questo si tratti (un tampone in farmacia costa pochi euro ed è abbinato al test del Covid) su discrezione del medico può essere trattata con specifici farmaci antivirali che andrebbero prescritti in particolare alle persone fragili (per età) o a chi è affetto da altre patologie (cardiache, respiratorie, immunitarie). La cura sarà diversa se il tampone è positivo al Covid. Per le forme simil influenzali non ci sono antivirali specifici.

   3- È giusto utilizzare gli antibiotici contro l’influenza o altre forme virali?
Gli antibiotici non hanno nessun tipo di efficacia contro i virus. Però dopo due tre giorni di osservazione, in caso di negatività al tampone influenza/covid, il medico può valutare eventualmente la prescrizione di antibiotici.

   4- Molte persone non si vaccinano per l’influenza, pur rientrando nelle categorie per le quali la vaccinazione è raccomandata. Ritengono di non averne bisogno perché gli anni scorsi non se la sono presa «quindi il mio sistema immunitario mi protegge». È giusto?
Non esiste un’immunità perenne contro l’influenza anche dopo averla contratta. Ogni anno i virus influenzali sono diversi e possono colpire le persone che si sono ammalate nella stagione invernale precedente.

   5- «Non mi vaccino perché l’altr’anno l’ho fatto e mi sono ammalato lo stesso». Ragionamento corretto?
Forse quell’infezione non era attribuibile alla «vera» influenza ma a una sindrome simile. In inverno c’è alta circolazione di virus diversi che colpiscono il tratto respiratorio superiore e sono responsabili di riniti, tracheiti, laringiti.

   6- È vero che è bene prendere l’influenza?
No, c’è la chiara evidenza scientifica che dopo un evento acuto influenzale acuto si ha l’incremento di patologie cardiache che possono subentrare durante la convalescenza come effetto indiretto.

   7- Siamo ancora in tempo a vaccinarci?
Sì, il picco dei casi normalmente cade attorno alla metà di gennaio. Se ci vaccinassimo oggi, dopo 10 giorni saremmo già protetti. 

(Ha risposto alle domande del Corriere della sera Emanuele Nicastri direttore unità ad alta intensità di cure Istituto per le malattie infettive Spallanzani)


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5 dicembre 2025