Nel rapporto sull’economia italiana l’Istat segnala un aumento delle retribuzioni più veloce dei prezzi nel 2025 ma resta ancora da colmare il gap sull’inflazione registrato dopo la pandemia
La dinamica dei settori
La decelerazione della dinamica salariale è causata dalla sostanziale stabilità nei servizi privati e dal significativo rallentamento nel settore industriale, compensata solo in parte dalla lieve accelerazione nel comparto pubblico, a seguito dell’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale. Nel breve periodo, si legge ancora, «emergono segnali ancora positivi dalla domanda di lavoro. Nel terzo trimestre 2025, il tasso di posti vacanti destagionalizzato, calcolato per il totale delle imprese con dipendenti, è rimasto invariato all’1,8% come nei primi due trimestri dell’anno. Inoltre, a
novembre 2025, le attese sull’occupazione continuano a evidenziare saldi positivi nelle costruzioni, nella manifattura e nei servizi di mercato.
La politica commerciale Usa
In tema di domanda estera lo scenario previsivo – sottolinea l’Istat – sconta l’ipotesi di un’attenuazione del clima di incertezza relativo all’indirizzo
della politica commerciale statunitense e di una stabilizzazione della domanda internazionale, accompagnata dal proseguimento di
una moderazione delle quotazioni delle materie prime energetiche.
I consumi
Si prevede un incremento della crescita dei consumi privati seppure a ritmi moderati (+0,8% e +0,9% nel 2025 e 2026) a seguito della crescita delle retribuzioni e dell’occupazione nonché, nel 2026, da una riduzione della propensione al risparmio e del deflatore della spesa delle famiglie residenti. L’aumento degli investimenti, in forte accelerazione nel 2025 (+2,8%, dal +0,5% del 2024), proseguirebbe con un certo dinamismo anche nel 2026 (+2,7%), favorito dal completamento delle opere previste dal Pnrr.
I prezzi
Dopo la discesa dei prezzi nel corso del 2025, nel 2026 ci si attende un ulteriore rallentamento della dinamica inflazionistica, favorito dal calo dei listini dei beni energetici e da una stabilizzazione della crescita della domanda su ritmi moderati. La dinamica del deflatore della spesa delle famiglie residenti nel 2025 sarebbe in linea con tali andamenti (+1,7%), con una nuova riduzione nel 2026 (+1,4%). Quanto al Pil, l’Istat prevede una crescita dello 0,5% nel 2025 e dello 0,8% nel 2026, dopo l’incremento dello 0,7% nel 2024.
5 dicembre 2025 ( modifica il 5 dicembre 2025 | 12:57)
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