Norris fa le prove per il Mondiale, Max insegue e Piastri fatica. Ferrari lontanissime
(di Daniele Sparisci, inviato ad Abu Dhabi) Il primo round non conta niente per i punti ma dà indicazioni importanti sul Mondiale. Norris è partito fortissimo, deciso a chiudere il Mondiale da solo. È stato più veloce di Verstappen al mattino (per otto millesimi) poi al pomeriggio, in una sessione più rappresentativa, ha legittimato il vantaggio rifilando oltre decimi e mezzo al rivale. Su questa pista ha vinto lo scorso anno per regalare il titolo costruttori alla sua squadra. È una questione a due per ora, ci sono state anche piccole scintille all’inizio quando il britannico si è lamentato per una manovra dell’olandese («Rischiamo l’incidente»). Tutto normale, è soltanto la tensione che è oltre i livelli di guardia nella volata per il titolo.
Piastri ha faticato dopo aver perso le prime libere per lasciare il posto a Pato O’Ward nell’ambito del turno dedicato ai rookie. Ma non sembra soltanto una questione di chilometri mancanti, l’australiano non ha ha mai trovato la fiducia. Potrebbe essere sacrificato in nome degli ordini di scuderia, ma dovrà essere davanti perché sia utile.
E la McLaren ha bisogno di lui, domani le terze libere offriranno una chance per recuperare, anche alla Red Bull. Max infatti non aveva il passo del rivale, soprattutto in termini di simulazioni gara. Ma al box blu negli ultimi appuntamenti hanno saputo rimettere insieme anche le situazioni più difficili. Dietro ai duellanti c’è Russell, sulla Mercedes. Il classico terzo incomodo, Antonelli (11°) si è un po’ perso nel traffico ma ha il potenziale per risalire. Stupisce il quarto posto di Bearman con la Haas.
Il giovane prestato dalla Ferrari alla scuderia americana sta chiudendo una seconda parte di stagione brillante, può rappresentare un investimento sul futuro. Era stato preso per questo. Leclerc e Hamilton continuano a faticare tantissimo, il 3° crono di Charles ottenuto al mattino è stato un lampo. Poi si è tornati alla mediocrità, a una macchina in perenene affanno con l’aderenza. Charles ottavo, Hamilton quattordicesimo. Rischia un’altra qualifica amarissima, dopo due eliminazioni di fila nel Q1. La Ferrari osserva il duello per il titolo, doveva essere l’anno del grande show rosso. È stato uno dei peggiori e non è ancora finito.