Alla lettura della sentenza che lo ha assolto dall’accusa di omicidio volontario del suo vicino, Sandro Mugnai è scoppiato in lacrime. “Finalmente faremo un Natale sereno – ha poi detto -. Sono stati anni difficili, ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia. La Corte ha agito per il meglio”. Commozione anche tra i familiari di Mugnai – i due figli, la moglie, il fratello e il nipote – presenti in aula. “Sapevamo che era legittima difesa, ma occorreva dimostrarlo. La Corte ha lavorato nel migliore dei modi”, ha dichiarato il figlio maggiore. Soddisfazione tra i legali della difesa: Marzia Lelli si è sciolta in un pianto liberatorio mentre Piero Melani Graverini ha commentato: “Ero fiducioso”. I giudici, riconoscendo la legittima difesa, hanno accolto la tesi sostenuta dai due difensori che avevano sottolineato come l’imputato avesse aperto il fuoco per proteggere la sua famiglia, rifugiata in casa mentre il vicino aveva già schiacciato alcune auto e si stava dirigendo verso l’abitazione dopo averla colpita con la ruspa. L’avvocato di parte civile, invece, aveva ribadito la sua convinzione che Mugnai non avesse agito per legittima difesa.