Una serie di perquisizioni sono state eseguite nei confronti di cinque persone indagate per tentata estorsione e manipolazione del mercato a danno del presidente della Lazio, Claudio Lotito. I carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno sequestrato diversi dispositivi, tra cui tablet, computer e telefoni agli indagati, sia a casa che negli uffici.
Uno degli indagati avrebbe anche commissionato lo striscione ‘Lotito libera la Lazio’ appeso a un aereo che la scorsa estate ha sorvolato il centro sportivo di Formello. A delegare le perquisizioni sono stati i pm della Capitale, che hanno avviato l’inchiesta dopo le denunce presentate da Lotito.
Non solo la Lazio. Tutto l’impero di Claudio Lotito
L’indagine era partita oltre un mese fa. Ai cinque viene contestato, in concorso, di aver, con reiterati atti di minaccia tramite social, mail e telefonate anonime al presidente della Lazio, compiuto atti per costringere Lotito a cedere il capitale della società. Inoltre, per l’ipotesi di reato di manipolazione del mercato, ai cinque si contesta di aver, in concorso con terzi non ancora identificati, diffuso attraverso social e tramite una testata online, notizie che sarebbero state ritenute “false” relative a un’imminente cessione del pacchetto di controllo da parte di Lotito, dello stato di quasi fallimento della società e anche dell’intenzione, sempre non veritiera, di far retrocedere la Lazio.
Notizie diffuse, secondo l’ipotesi investigativa, per alterare il valore delle azioni della società quotata in Borsa. Il materiale sequestrato verrà ora analizzato anche per capire se c’è una ‘regia’ dietro.