«Addio Sandro, addio giovinezza…». È uno dei messaggi postati oggi su YouTube sotto il video di «Signora Mia» (1974), uno dei più grandi successi di Sandro Giacobbe, quando si è diffusa la notizia della scomparsa del cantante.

Si è spento nella sua casa di Cogorno, nel Levante genovese, a 75 anni. Da dieci lottava con un tumore le cui metastasi avevano aggredito ossa del bacino e femore, costringendolo sulla sedia a rotelle. Lo aveva raccontato lui stesso in una delle ultime interviste in tv a «Verissimo», nel maggio scorso, rivelando anche di indossare una parrucca: «Ne parlo per mandare un messaggio di speranza e di incoraggiamento».
Nato a Genova il 14 dicembre 1949, a 16 anni, mentre ancora studia ragioneria, si accorge di amare la musica e di voler fare il cantante: «In famiglia è stato un dramma — ricorderà in una intervista —, nessuno aveva mai dimostrato tendenze artistiche e io, ai miei, sembravo un po’ matto. Ma non hanno rimpianti per quel diploma mai ottenuto».
Il successo arriva prestissimo. A 24 anni incide «Signora mia»: il 45 giri partecipa al Festivalbar e rimane per mesi nelle hit parade, oltre a comparire tra i brani della colonna sonora di Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto di Lina Wertmüller, che, con i suoi 3,6 miliardi di lire di incasso, è tra i film di maggiore successo della stagione cinematografica 1974/75. «È una storia che ho vissuto — confesserà —, penso che capiti a quasi tutti i ragazzi. Una vicina di casa bella l’abbiamo incontrata spesso. Io me ne sono innamorato».
Nel 1976 partecipa al Festival di Sanremo (dove tornerà altre due volte, nel 1983 con «Primavera» e nel 1990 con «Io vorrei»), dove si classifica terzo col brano «Gli occhi di tua madre». Sempre nel 1976 incide un nuovo singolo, «Il mio cielo, la mia anima», e vince la Gondola d’Oro per le vendite di «Io Prigioniero». Anche la Spagna, dove Sandro riscuote un successo straordinario (l’aneddoto: «Un giorno raggiungo un teatro di Madrid. Ad attendermi, fuori, trovo una folla di ragazze. Mi chiudo nel taxi. Hanno letteralmente sradicato la portiera, l’autista era furibondo»), gli assegna un disco d’oro per «Il Giardino Proibito».
Negli anni a seguire continua a pubblicare brani di grande successo come «Mi va che ci sei», «Notte senza di te» e «Sarà la nostalgia». Dirà: «Scrivo sempre canzoni d’amore perché l’amore è la cosa che si presta dì più a diventare poesia e musica».
La stampa lo paragona spesso, per stile e somiglianza fisica, a Claudio Baglioni. «Tra noi all’inizio non c’era grande simpatia — raccontò l’anno scorso in una intervista proprio al Corriere —. Anni dopo ci siamo conosciuti meglio, quando Claudio veniva a giocare con la Nazionale cantanti, l’ho allenato e siamo diventati amici». Della squadra era diventato difensore centrale e, successivamente, allenatore, incontrando come «avversario», nel maggio 2008 in occasione della Partita del Cuore con i Big del calcio, il «pibe de oro» Diego Armando Maradona.. Lo ha confermato una fonte vicina alla
famiglia. Giacobbe aveva 75 anni e con grande coraggio da oltre dieci
anni era in lotta con un tumore
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5 dicembre 2025 ( modifica il 5 dicembre 2025 | 20:52)