di
Carlotta De Leo
La premier ospite del Tg La7: la linea sull’Ucraina non cambia. Il governo rimane in carica fino a fine legislatura comunque andrà il referendum. Il confronto con il leader dell’opposizione? Quando mi diranno chi è…
«L’Europa deve capire che, se vuole essere grande, deve essere in grado di difendersi da sola. Appaltando la sicurezza a qualcun altro c’è un prezzo da pagare. Io lo dico da tempo. Per noi questa è un’occasione: un’occasione che ha un costo economico, ma produce libertà politica». Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervistata da Enrico Mentana nel Tg La7.
Il riferimento è il documento strategico degli Stati Uniti che parla anche del ruolo di Europa e Nato. «Non parlerei di un incrinarsi dei rapporti tra Usa ed Europa. Questo documento di Trump dice qualcosa che va avanti da tempo, ovvero un processo storico inevitabile. Se l’Europa vuole essere grande deve difendersi da sola» afferma ancora Meloni.
Allo stesso tempo, Meloni ribadisce la posizione dell’esecutivo a fianco di Kiev. «La linea del governo è molto chiara dall’inizio, abbiamo sostenuto l’Ucraina per costruire la pace. La pace non si costruisce con le buone intenzioni ma con la deterrenza. La linea del governo deve rimanere la stessa per costruire un percorso verso la pace. » dice Meloni.
Il conflitto a Gaza
Meloni ha poi parlato della guerra a Gaza. «Siamo sempre stati molto chiari chiari con Israele» ha detto la premier. E sul riconoscimento dello Stato della Palestina aggiunge: «Rimango fedele alla linea indicata dal Parlamento: ha votato una risoluzione che prevede il riconoscimento dello Stato palestinese quando si materializzeranno due condizioni, il disarmo di Hamas e la certezza che non abbia un ruolo nella governance di Gaza. Gli
sforzi italiani sono rivolti a implementare il piano di Trump, che è complesso ma è un’occasione che potrebbe non tornare».
Riforme e referendum
L’intervista si sposta sui temi di politica interna, a cominciare dalla riforma sulla separazione delle carriere. «Il governo rimane in carica fino alla fine della legislatura, comunque andrà il referendum. Il mio consiglio è di andare a votare guardando nel merito delle norme». La premier rivendica anche l’altra riforma voluta dal suo governo: «Il premierato non l’abbiamo messo in un cassetto, rimette il potere nelle mani dei cittadini e garantisce stabilità ai governi» dice, sottolineando come l”instabilità politica «nei dieci anni precedenti all’arrivo di questo è costata in termini di interessi sul debito 265 miliardi di euro». «Oggi lo spread sotto i 70 punti vuol dire risparmiare interessi sul debito e la stabilità di questo governo ha consentito, per esempio, in tre anni di portare 80 miliardi di investimenti all’estero, quindi il premierato è una riforma economica».
Il confronto con Schlein
Ieri sera è stato il turno della segretaria del Pd, Elly Schlein che ha affrontato i principali temi di politica interna e internazionale. Quello organizzato su La7 è una sorta di «duello a distanza» tra Meloni e Schlein, dopo il faccia a faccia saltato sul palco di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia. «Ho dichiarato varie volte la mia disponibilità a confrontarmi con il leader dell’opposizione,
quando mi diranno chi è…» punge Meloni rispondendo alla domanda di Mentana se ci sarà prima o poi un confronto con Schlein. «Incontri amichevoli se ne fanno tanti, ma – aggiunge – se si parla di confronto con il leader dell’opposizione, io non mi infilo nelle dinamiche delle
opposizioni».
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5 dicembre 2025 ( modifica il 5 dicembre 2025 | 20:47)
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