Per lei quelle capre non erano solo animali. Erano il primo vero passo verso una vita scelta e costruita con le proprie mani: il piccolo allevamento, i formaggi artigianali, le albe in malga e le sere passate a contare una per una le sue compagne di lavoro e di sogno. A 19 anni, questa giovane allevatrice aveva appena iniziato la sua avventura da pastora quando, nel cuore di una notte come tante, tutto ha rischiato di finire.
L’attacco dei lupi e una fuga nel buio
Un branco di lupi è piombato sul gregge, più di quaranta capre, scompaginando in pochi minuti l’equilibrio fragile di quelle montagne sopra Dosso del Liro, sul Monte Carinello. Gli animali, terrorizzati, si sono dispersi nel buio: alcune ferite, altre in fuga verso la quota, inghiottite dai versanti ripidi e difficili da raggiungere.
Dieci giorni di ricerche disperate
Per dieci giorni padre e figlia hanno battuto i sentieri senza tregua, chiamando, fischiando, cercando tracce tra rocce e pascoli. Ogni carcassa trovata era una ferita; ogni giorno che passava sembrava allontanare la possibilità di ritrovare il gregge. La stanchezza e lo scoraggiamento crescevano, fino a quando il padre, esausto e con il cuore pesante, ha deciso di chiedere aiuto ai vigili del fuoco.
Il maltempo ritardava tutto, ma questa mattina l’elicottero Drago 166 è riuscito a decollare con le squadre Saf di Como e i vigili del fuoco di Dongo. Dall’alto, la prima ricognizione ha gelato il sangue: si vedevano solo sette o otto capre. Un colpo durissimo per chi sperava ancora.
La sorpresa in quota
Nonostante il quadro desolante, le squadre sono state sbarcate in quota. Durante la ricognizione in corda, guidati dal padre, gli operatori hanno iniziato a scorgere sagome tra i costoni, campanacci lontani, occhi impauriti ma vivi. Una capra, poi due, poi cinque, fino a un numero insperato.
Un sogno salvato
Al termine del raduno il conteggio ha fermato il respiro: 37 capre recuperate, tutte in buone condizioni. Solo due erano state predatate dai lupi. Quasi l’intero gregge era lì, vivo, in piedi, pronto a tornare alla sua giovane pastora.
I vigili del fuoco hanno poi accompagnato in sicurezza il pastore e l’intero gregge dai 2.500 metri alla malga, a quota 600. Un viaggio lento, faticoso, ma carico di gratitudine e sollievo, mentre i campanacci tornavano a riempire la valle.