Emmanuel Macron e Friedrich Merz hanno avvertito Volodymyr Zelensky che gli Stati Uniti potrebbero tradire l’Ucraina sulle questioni territoriali, mentre Washington conduce trattative dirette con Mosca per un possibile accordo di pace. Lo rivela uno scoop di Der Spiegel, che ha ottenuto una trascrizione interna della conversazione. Nel documento, discusso durante una telefonata tra diversi leader europei, emergono timori che Kyjiv possa trovarsi sotto pressione per accettare concessioni senza garanzie di sicurezza e senza una piena partecipazione europea ai negoziati.
La chiamata si è svolta lunedì, poco dopo un nuovo ciclo di incontri in Florida tra emissari statunitensi e una delegazione ucraina. Oltre al presidente francese, il Cancelliere tedesco e il presidente ucraino, erano collegati il segretario generale della Nato Mark Rutte, il presidente finlandese Alexander Stubb, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il premier polacco Donald Tusk, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la premier danese Mette Frederiksen, il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre e il presidente del Consiglio europeo António Costa.
Secondo la sintesi riportata da Der Spiegel, Macron avrebbe sostenuto che «c’è la possibilità che gli Stati Uniti tradiscano l’Ucraina sulla questione territoriale senza chiarezza sulle garanzie di sicurezza», definendo la fase negoziale «un grande pericolo» per Zelensky. Merz avrebbe chiesto al presidente ucraino di essere «estremamente cauto» nei giorni successivi, sostenendo che i negoziatori americani «stanno giocando, sia con voi sia con noi», in riferimento a Steve Witkoff e Jared Kushner, incaricati dal presidente Donald Trump. Stubb avrebbe aggiunto che «non possiamo lasciare l’Ucraina e Volodymyr soli con queste persone», ricevendo l’appoggio di Rutte, secondo cui l’Europa deve «proteggere Volodymyr».
L’Eliseo ha contestato che Macron abbia usato il termine “tradire”, spiegando però che non commenterà conversazioni riservate. L’ufficio di Zelensky non ha rilasciato dichiarazioni, mentre Berlino ha evitato di commentare quello che ha definito “frammenti riportati”. Pubblicamente, le capitali europee mantengono un tono più misurato, insistendo sulla coesione transatlantica e sulla necessità che il processo diplomatico includa Kyjiv ed Europa.
Un altro elemento al centro della telefonata riguarda i beni russi congelati nell’Unione Europea. Merz ha ribadito che la gestione di queste risorse, considerate il principale strumento di pressione verso Mosca, deve restare competenza europea e non può essere oggetto di negoziazione tra Washington e il Cremlino. Alcuni leader hanno insistito perché gli Stati Uniti siano informati in modo esplicito che la decisione sul loro utilizzo è prerogativa dei governi europei. I leader europei hanno ribadito che non accetteranno accordi imposti sopra la testa dell’Ucraina o dell’Europa e che non deve esserci nessuna divisione tra Unione Europea e Nato.