di
Gianna Fregonara

Roberto Bellotti, rettore dell’Università di Bari, è stato uno dei docenti dei dieci corsi di fisica del semestre filtro nel suo ateneo. Dopo l’esito del test dice: «La vastità e la profondità dei programmi erano sproporzionate rispetto al tempo a disposizione. Avevo espresso perplessità»

Roberto Bellotti, rettore dell’Università di Bari, è stato uno dei docenti dei dieci corsi di fisica del semestre filtro nel suo ateneo.

Rettore, si aspettava questa disfatta?
«Sì. Per me non è stata una sorpresa. La vastità e la profondità dei programmi erano sproporzionate rispetto al tempo a disposizione: dieci settimane di corso per argomenti che di solito si studiano nel doppio del tempo».



















































È andata molto peggio per fisica: è più difficile della chimica e della biologia?
«Richiede delle competenze di matematica che magari all’inizio non tutti gli studenti hanno acquisito durante le scuole superiori».

La domanda che ha avuto più risposte errate?
«Un quesito di fluidodinamica che richiedeva la conversione dei valori di alcune grandezze fisiche e l’applicazine del teorema di Bernoulli. Tutto senza calcolatrice. Per ogni domanda c’erano 90 secondi, così molti studenti hanno preferito saltarla, orientandosi verso altri quesiti che pensavano meno ostici o di più rapida soluzione».

Lei aveva condiviso le sue preoccupazioni circa la preparazione durante il semestre filtro?
«Poco più di un mese fa ne ho parlato, non da rettore ma proprio da docente, in una riunione della Conferenza dei rettori in cui c’era anche il ministro Bernini».

E il suo allarme non è stato colto?
«Mi è stato risposto che i sillabi (i programmi, ndr) li hanno preparati le commissioni composte da docenti dei nostri atenei».

Colpa vostra, dunque.
«Il punto è che questo test vale come esame per la graduatoria e come voto del curriculum universitario, difficile calibrarlo».

Se non ci saranno abbastanza candidati per la graduatoria che cosa si potrà fare?
«Non saprei: forse un terzo appello straordinario per riempire i posti rimasti liberi. O il ministero può aprire le graduatorie e farle scorrere».

Per far entrare chi non ha passato uno degli esami?
«Chi non l’ha passato eventualmente lo rifarà. Ma non so se questa sia effettivamente un’ipotesi praticabile».

E per il futuro?
«Bisognerà ripensare i contenuti e renderli più ragionevoli, se i tempi sono questi. Per esempio, gli argomenti che non si studiano potranno essere recuperati con un esame nel secondo semestre».

La didattica a distanza ha influito?
«A Bari c’è stato posto in presenza per tutti e la Dad per chi non poteva venire».

A chi ha preso 18 che cosa consiglia? Ritentare per migliorare o tenerlo?
«Non vorrei dare consigli che potrebbero rivelarsi non corretti. Ma limitatamente a fisica accetterei il 18».

5 dicembre 2025 ( modifica il 5 dicembre 2025 | 15:21)