Bologna, 6 dicembre 2025 – Come da tradizione, sul finire dell’anno, torna Top 500 Bologna: la classifica dei bilanci delle migliori aziende del territorio, giunta alla quindicesima edizione, realizzata da PwC Italia, in collaborazione con l’Università di BolognaOrdine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna, l’Associazione Alumni Economia e Professione per la raccolta dei dati e la nostra redazione giornalistica.

Una istantanea efficace che fotografa l’economia del territorio, pur non tenendo conto delle imprese di dimensioni più contenuta: sono state prese in esame le prime 500 aziende con sede legale e attività operativa nell’Area metropolitana di Bologna, selezionate sulla base del fatturato nell’esercizio 2024. I dati sono relativi ai bilanci chiusi fra il 1° aprile 2024 e il 30 marzo 2025, anche se la data di gran lunga più frequente di chiusura del bilancio è comunque il 31 dicembre 2024.

Dal rebus Passante, una sfida sicuramente da risolvere, al nodo Garisenda, per cui il 2026 dovrebbe essere l’anno della definitiva messa in sicurezza, fino all’impatto che avrà il tram sotto le Due Torri (cantieri permettendo) e alla scadenza dei fondi Pnrr fissata per giugno. Tanti i temi che bollono nel calderone bolognese guardando all’anno che verrà, a partire dalla crisi economica e dall’incertezza vincolata alle tensioni geopolitiche globali che, anche a Bologna, scuotono l’intero sistema.

A tutto questo si aggiunge ovviamente la necessità di tenere sotto controllo la spina dorsale dell’economia, ovvero l’industria, perché la crisi ha colpito tante realtà della provincia e sicuramente le trasformazioni in corso in settori come l’automotive rischiano di tagliare molti posti di lavoro. 

Guardando alla classifica (sfoglia qui lo speciale completo), è utile ricordare come il focus sulle Top 500 di Bologna – non comprendendo i risultati delle imprese minori – non riesca a rappresentare a pieno l’economia di alcuni settori di attività. È possibile, inoltre, che alcune imprese di grandi dimensioni non siano state incluse in questa edizione proprio per l’irreperibilità dei relativi bilanci nella banca dati utilizzata per la selezione.

Entrando nel dettaglio delle prime 10 posizioni, non spiccano novità enormi tra le ‘big’ bolognesi: sui primi due gradini del podio restano saldamente Hera e Coop Alleanza 3.0, mentre scivola al quarto posto Conad (un anno fa terza), superata da Lamborghini, che guadagna un piazzamento nel ranking. Seguono stabili, Ima e Coesia, mentre scala un gradino Brt (dall’8° al 7° posto). A fare il balzo in avanti più evidente nella top 10 è sicuramente Turytes, che controlla Alfasigma, dall’undicesima all’ottava posizione. Chiudono la top 10 Philip Morris (stabile al 9° posto) e Sacmi Cooperativa Meccanici Imola, che scivola di tre scalini.

Subito fuori dalle prime dieci ecco Granarolo, undicesima (un anno fa era decima), mentre Rekeep e Tremagi – che controlla Illumia – sono tra quelle a guadagnare più posizioni (rispettivamente dalla quindicesima alla tredicesima e dalla ventunesima alla diciassettesima). Sempre degne di nota anche Comet (12°), Bonfiglioli (14°), Yoox Net-a-porter (15°) e Conserve Italia (16°). A chiudere la top 20 anche Ducati (18°), Volvo (19°) e Pag Italy del gruppo Penske Automotive (20°).