Firenze, 5 dicembre 2025 – E’ presto per scommettere sulla conversione del nome della pagina Facebook ultra pop, da ‘dannati’ a ‘benedetti’ della FiPiLi. I 50mila pendolari che ogni giorno la percorrono vogliono prima prove tangibili. Ma il neo assessore regionale alle infrastrutture Filippo Boni batte un colpo a tema: stavolta “siamo sulla strada giusta”. Perché il governatore Eugenio Giani ha le idee chiarissime: aprire il primo cantiere per curare i mali della FiPiLi nel 2027.

FiPiLi, comincia la partita per l’allargamento
Così ha dato mandato di rispolverare uno studio del 2023, ora implementato da un’analisi (ancora in corso) dell’Università di Pisa in collaborazione col settore viabilità della Regione. Risultato? Il professor Massimo Losa – ordinario di costruzione strade, ferrovie e aeroporti – ha mappato i 100 chilometri dell’arteria a scorrimento veloce che collega la costa al capoluogo stabilendo (finalmente) una graduatoria dei tratti più critici e, di conseguenza, una gerarchia di priorità che la Regione utilizzerà come base scientifica per la pianificazione degli interventi di potenziamento dell’infrastruttura.
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Criteri di priorità e pianificazione degli interventi
I tratti in rosso sono quelli bollinati come priorità 1, per qualità di circolazione “prossima alla congestione” e per incidentalità. Solo a studio di fattibilità concluso si potrà dire dove allargare la carreggiata con una terza corsia e dove con una corsia d’emergenza, come quella da 1,2 chilometri inaugurata nell’aprile scorso a Scandicci in direzione mare. E a lavori conclusi muterà la ‘velocità di progetto’ della FiPiLi da 100 a 120 km/h. Tradotto: il limite di velocità passerà dagli attuali 90 a 110 orari.
La certezza è che la cura interesserà il tratto Scandicci-Lastra e Montelupo-Ginestra Fiorentina. In entrambi i sensi di marcia, discendente (verso Firenze per risolvere l’imbuto dell’ingresso in A1) e ascendente (verso Livorno).
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Progetti e sfide future
“A progetti compiuti non aspetterò altro, partiremo coi lavori – la promessa di Giani, intenzionato a far seguire il dossier Toscana Strada al fido sottosegretario Bernard Dika –. Dove possibile, terza corsia e quella d’emergenza. Tra Pontedera e il bivio Pisa-Livorno la prima mi sembra fattibile, poggia su un terrapieno e ci sono pochi ponti, sul rilevato come da Lastra a Scandicci è diverso. Vedo problematica la terza corsia, ma già disporre per tutto il tratto di una corsia d’emergenza eliminerà qualsiasi restringimento causato da eventuali lavori.
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Non sarà un intervento indolore, significherà passare sopra un viadotto che dovrà essere demolito e rifatto per allargare la carreggiata. Ma si tratta di interventi fondamentali sia per fluidificare il traffico, sia per svolgere interventi di manutenzione lasciando comunque due corsie di marcia. In questo modo, la FiPiLi sarà più sicura”.
Implicazioni economiche e finanziarie
L’accelerata si sostanzia anche in termini economici: con delibera di giunta (che dovrà passare dal vaglio del consiglio regionale) Giani intende accantonare a bilancio (triennale 2026/28) 10 milioni per la costituzione di Toscana Strade spa. La società in house regionale che si occuperà della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’arteria di grande collegamento.
Con quali fondi? Ai 10 milioni andrà sommato il gettito generato dagli autovelox: 16 milioni l’anno, 8 per la Regione, gli altri 8 da spalmare tra le province di Firenze, Pisa e Livorno. Altra linea di credito, i fondi statali che il Mit da tre anni distribuisce alle ‘strade regionali di interesse nazionale’. Per questo è intenzione di Giani “quanto prima avviare una interlocuzione costruttiva” col ministro Matteo Salvini.
Questione pedaggio
Capitolo quarto, l’ultimo, il nodo pedaggio (al 70% rispetto al costo del casello della A11) riservato non ai veicoli dei residenti, ma ai 10mila tir presenti in FiPiLi coi loro 35 quintali di peso e primi responsabili, secondo la Regione, dell’usura pesante della pavimentazione stradale.

