Il cessate il fuoco a Gaza resta \”incompleto\” senza il \”ritiro totale\” delle forze israeliane dal territorio palestinese: lo ha detto il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, durante una conferenza a Doha. \”Siamo in un momento critico. Non possiamo ancora considerare che ci sia un cessate il fuoco\”, ha aggiunto, sottolineando che “i mediatori stanno lavorando insieme per passare alla fase successiva dell’accordo tra Israele e Hamas”.\n
L’inviato statunitense alle Nazioni Unite Waltz è in visita da oggi in Giordania e successivamente in Israele: incontrerà il premier Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog \”per promuovere la cooperazione tra Stati Uniti e Israele alle Nazioni Unite e discutere le priorità comuni per la sicurezza regionale e gli aiuti umanitari\”. Secondo fonti Usa e israeliane, la Casa Bianca ha come obiettivo quello di annunciare la transizione alla seconda fase del piano di pace per Gaza, vale a dire l’istituzione di una forma di amministrazione e di un meccanismo di sicurezza nella regione in sostituzione ad Hamas, entro due settimane. Sarà Donald Trump ad annunciare l’elenco dei Paesi e le personalità coinvolte nel meccanismo.
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L’Ue e il Qatar hanno annunciato l’avvio dei negoziati per un accordo di partenariato strategico, considerato \”una tappa fondamentale nelle relazioni bilaterali\” per rafforzare la cooperazione. L’annuncio è arrivato al termine di un incontro tra il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, e l’Alta rappresentante dell’Ue Kaja Kallas, a margine del Forum di Doha. \”Riconoscendo il ruolo di primo piano del Qatar, in particolare i suoi importanti sforzi di mediazione a sostegno della pace e della risoluzione dei conflitti in diverse crisi, e l’impegno di principio dell’Ue nel salvaguardare l’ordine internazionale basato sulle regole, le due parti hanno ribadito la loro comune determinazione a collaborare più strettamente per sostenere la pace, la prosperità e la sicurezza nella regione\”, evidenzia Bruxelles in una nota, indicando che nel corso dei negoziati verranno esplorate \”nuove strade per una maggiore cooperazione in settori prioritari di reciproco interesse\”.
“,”postId”:”da2a9801-c8c3-4b93-990c-8ff344159447″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T11:19:43.068Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T12:19:43+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Unicef: \”A Gaza oltre 70 bimbi uccisi dallo scorso 10 ottobre\””,”content”:”
\”Secondo le notizie\”, a Gaza, dallo scorso 10 ottobre, quando è entrato in vigore un accordo di cessate il fuoco, \”sono stati uccisi più di 70 bambini\” nella Striscia: è quanto denuncia l’Unicef in un comunicato. \”Il cessate il fuoco deve tradursi in una reale sicurezza per i bambini, non in ulteriori perdite. Ogni bambino ha il diritto di vivere. L’uccisione dei bambini deve finire ora\”, si legge. \”Secondo le notizie – denuncia ancora l’Unicef – \”lo scorso sabato due fratelli, di 8 e 11 anni, sono stati uccisi mentre andavano a prendere la legna per tenere al caldo le loro famiglie. Mercoledì altri due bambini, di 8 e 10 anni, sono stati uccisi nelle loro tende improvvisate. Queste non sono statistiche. Questi erano bambini, che dovrebbero giocare, studiare, sognare un futuro\”.
“,”postId”:”4b263677-2d6e-408e-904e-4f43fee1c144″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T11:07:18.966Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T12:07:18+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Merz parla con Mahmud Abbas prima di viaggio in Israele “,”content”:”
Il Cancelliere tedesco Friedrich Merz ha parlato al telefono con il Presidente dell’Anp Mahmud Abbas prima di partire per una visita in Israele, ha reso noto il portavoce del governo, Stefan Kornelius A Mahmud Abbas, Merz ha chiesto di procedere \”con le riforme che sono necessarie in modo urgente\” dell’Autorità in modo da consentire che \”svolga un ruolo costruttivo nell’ordine del dopo guerra\”. Merz ha inoltre riconosciuto \”l’atteggiamento cooperativo dell’Anp\”. Il Cancelliere si fermerà in Giordania, per un incontro con Re Abdullah II, e poi arriverà a Gerusalemme, per incontrare fra gli altri il Premier Benjamin Netanyahu.
“,”postId”:”c707ffda-b7fa-40af-bdad-aa29bf35e17d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T11:03:08.370Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T12:03:08+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Fidan: \”Convergenza con Trump su Siria, Ucraina e Gaza\””,”content”:”
I tentativi di mediazione per la pace del\npresidente americano Donald Trump sono in linea con le strategie della\nTurchia. Una convergenza su cui si e’ soffermato oggi il ministro degli\nEsteri turco Hakan Fidan, intervenuto in occasione di un forum in Qatar.\n\”Abbiamo sempre agito per portare pace e stabilita’. Lo abbiamo fatto a\nGaza, in Ucraina, in Siria, dove le cose ora iniziano a funzionare. Le\nmediazioni e i tentativi di portare la pace messi in atto da Trump\nconvergono con gli interessi della Turchia. Per noi l’obiettivo e’\nrealizzare una politica umanitaria nelle regioni afflitte da guerre e\nconflitti\”, ha detto Fidan.
“,”postId”:”e13b409f-79e2-4dca-890f-ff37acee6357″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T10:51:07.696Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T11:51:07+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Ambasciature Israele negli Usa ai libanesi: \”Vogliamo pace con voi\” “,”content”:”
Mano tesa ai libanesi dall’ambasciatore israeliano\nnegli Stati Uniti, Yechiel Leiter. In un’intervista pre registrata\npubblicata dal quotidiano libanese in lingua inglese ‘This is Beirut’, il\ndiplomatico assicura che \”desideriamo ardentemente perseguire la pace con\nvoi\”. Leiter afferma, inoltre, che le preoccupazioni di Israele sono\nesclusivamente legate alla sicurezza: \”Non abbiamo problemi con il vostro\nterritorio. Abbiamo problemi solo con la nostra sicurezza. Quando siamo\nminacciati, dobbiamo reagire\”. Guardando al futuro, l’ambasciatore parla\ndi potenziali legami bilaterali economici e turistici, immaginando\n\”israeliani in visita a Beirut\” e \”libanesi in visita a Gerusalemme\”.\nParagona le possibilita’ delle relazioni israelo-libanesi agli Accordi di\nAbramo firmati con gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein, aggiungendo:\n\”Penso che possiamo chiaramente passare agli Accordi di Abramo 2.0.\nDobbiamo ampliare l’ampio rapporto di moderazione in Medio Oriente\”.
“,”postId”:”2b6dfdb3-5ba9-42ff-b030-ce07e32d1c3e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T10:50:13.378Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T11:50:13+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Fidan: \”Missione Gaza problematica, serve realismo\””,”content”:”
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha\nsottolineato l’incertezza e chiesto \”realismo\” rispetto alla missione per\nla stabilizzazione della Striscia di Gaza che il presidente americano\nDonald Trump vorrebbe far partire 2026. \”Quando parliamo di una missione\nda parte di una forza internazionale di stabilizzazione dobbiamo essere\nrealisti alla luce di quella che e’ la realta’ sul campo\”, ha detto Fidan\na un forum nella capitale del Qatar, Doha. Parole che arrivano dopo che la\nTurchia ha offerto di schierare militari e operatori umanitari nella\nStriscia di Gaza trovando pero’ la ferma opposizione di Israele. Ankara ha\navuto un ruolo chiave nella mediazione garantendo per i palestinesi di\nHamas, allo stesso tempo il governo turco si e’ contraddistinto per le\ndure critiche allo Stato di Israele, con cui ha interrotto legami\ndiplomatici e commerciali. \”Sono in corso discussioni su come formare\nquesta forza internazionale, quali saranno gli specifici obiettivi e le\nregole di ingaggio. Tra l’altro la lista dei Paesi partecipanti e il\nsistema di comando non sono ancora definiti. La nostra priorita’ e’ che\nquesta forza internazionale divida israeliani da palestinesi in modo da\nevitare scontri\”, ha dichiarato Fidan. Fidan ha ribadito anche che il\nproprio Paese \”vuole intervenire ed e’ pronto a fare di tutto per\ncontribuire al processo di pace in corso\” Una transizione che passa anche\nattraverso l’addestramento della polizia palestinese che agira’, secondo\nquanto aggiunto dal ministro turco, per conto di \”un amministrazione\npalestinese sotto l’egida di un Consiglio di pace guidato da Donald\nTrump\”.
“,”postId”:”c46145e7-0231-41ec-aa4a-922842fd6a8b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T10:40:15.423Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T11:40:15+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Crocieristi israeliani a Brindisi, tensione con comitato Pro Pal”,”content”:”
Si sono vissuti momenti di tensione ieri mattina a Brindisi, nei pressi del lungomare, all’arrivo della nave da crociera ‘Crown Iris’, partita da Haifa e con a bordo decine di turisti israeliani. A poca distanza dalla banchina dove c’è stato l’attracco era stato organizzato un sit-in di protesta del ‘Comitato contro il genocidio del popolo palestinese’. Agli slogan e agli striscioni contro Israele da parte degli aderenti alla protesta i turisti hanno risposto con gesti offensivi. Una volta a terra, poi, c’è stato quasi un contatto fisico tra alcuni componenti del gruppo in vacanza, ed i membri del comitato. L’intervento delle forze dell’ordine, che stavano già presidiando l’area ha evitato che la situazione degenerasse.
“,”postId”:”7a126d47-e092-491d-ab43-253565666e64″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T09:55:27.913Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T10:55:27+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”3 palestinesi uccisi e diversi altri feriti dall’Idf nel nord di Gaza\””,”content”:”
Tre palestinesi sono stati uccisi e diversi altri feriti dalle forze militari israeliane a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, rende noto al Jazeera citanto fonti dell’ospedale Shifa di Gaza. Due persone sono uccise nel raid di un drone, precisa l’agenzia palestinese Wafa.
“,”postId”:”5ef15f8e-4e32-40b9-9428-a915ac044581″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T09:49:15.679Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T10:49:15+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Commissaria Ue a Washington: \”Ora ricostruire Gaza insieme\””,”content”:”
La commissaria Ue Dubravka Suica, in missione negli Stati Uniti, ha incontrato il sottosegretario per gli aiuti esteri Jeremy Lewin a Washington. \”Mantenere la pace e la stabilità in Medio Oriente è la nostra priorità comune\”, ha scritto Suica su X, evidenziando che \”il prossimo grande passo\” che Ue e Usa devono compiere \”insieme è il recupero e la ricostruzione di Gaza\”. \”Dopo gli sforzi guidati dagli Stati Uniti che hanno garantito il cessate il fuoco, ora è il momento di guardare avanti: garantire la tenuta del cessate il fuoco, eliminare la minaccia del terrorismo e raggiungere sicurezza e stabilità a lungo termine\”, ha sottolineato.
“,”postId”:”72cfb764-e846-4802-a4d5-c905f8403292″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T09:27:25.606Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T10:27:25+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Turchia: \”In corso i colloqui per la Forza di pace a Gaza\””,”content”:”
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha affermato che i negoziati sulla Forza internazionale di stabilizzazione (Isf) a Gaza, compresi il suo mandato e le sue regole di ingaggio, sono ancora in corso. Lo riferiscono i media israeliani. \”L’obiettivo principale\” della Forza dovrà essere quello di \”separare israeliani e palestinesi lungo il confine\”, ha aggiunto Fidan al Forum di Doha. La Turchia è disposta a inviare un proprio contingente a Gaza nell’ambito della Forza di pace ma Israele vi si oppone.
“,”postId”:”361f7e1a-914f-4404-b5b4-a0c29b47c52b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T09:27:00.128Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T10:27:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Fassino: \”Sorpreso da reazione Pd, condanno Netanyahu ma rischioso parlare di genocidio\””,”content”:”
”Sono stato in visita al Parlamento israeliano per via di un protocollo tra Italia e Israele rinnovato in ogni legislatura, di cui fanno parte cinque parlamentari. Io rappresento il Pd, motivo per cui sono sorpreso della reazione assurda che c’è stata e non capisco dove sia lo scandalo. Abbiamo avuto incontri con tutti, maggioranze, opposizioni, esponenti della società e delle autorità religiose, questo era l’obiettivo della missione in seguito all’adozione del piano Trump”. Lo ha detto Piero Fassino, parlamentare del Pd, ospite di Radio Cusano Campus, nel programma ‘Battitori Liberi’, condotto da Gianluca Fabi e Savino Balzano.\n\”Ho sottolineato che Israele è un Paese democratico, importante e libero, e ribadisco -ha rimarcato- che i governi passano ma i paesi restano. Questa mia frase ha sollevato scandalo. Dire che Israele è una democrazia non è una bestemmia. Ho sempre criticato duramente il governo Netanyahu, così come lo fanno migliaia di persone in Israele, ma non confondo un governo con uno stato – ha proseguito l’Onorevole – Israele è un Paese democratico, con una libera stampa e una magistratura indipendente che ha anche messo sotto accusa il primo ministro. Se si vuole davvero costruire la soluzione due popoli due stati bisogna riconoscere i diritti dei palestinesi ma anche che Israele esiste. Si sono diffusi talmente tanti episodi di antisemitismo verso gli ebrei che sono un’aberrazione assoluta”.\n“Io critico Netanyahu, ma ho sempre pensato che la parola genocidio sia rischiosissima. Il genocidio è una cosa precisa, è l’annientamento di un popolo con azioni di soppressione, come quello dei nazisti nel ghetto di Varsavia. A Gaza non è successo questo, c’è stata una guerra con un numero di vittime enormi, crimini e violazioni di diritti umane, ma vanno date le giuste definizioni: un crimine non è necessariamente genocidio – ha concluso Fassino – Il grande tema che secondo me deve impegnare la comunità internazionale è ricostruire una fiducia tra le parti che consenta poi di fare un negozio: senza fiducia la pace non la fai”.
“,”postId”:”1dc2c08a-59ca-48be-8193-37bfe088c41e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T09:23:17.869Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T10:23:17+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Papa: \”S.Sede non rimarrà in silenzio davanti ingiustizie mondo\””,”content”:”
\”La Santa Sede non rimarra’ in\nsilenzio di fronte alle gravi disparita’, alle ingiustizie e alle\nviolazioni dei diritti umani fondamentali nella nostra comunita’ globale,\nsempre piu’ frammentata e incline ai conflitti\”. Lo ha ribadito Papa Leone\nXIV ricevendo i tredici nuovi ambasciatori presso la Santa Sede di\nUzbekistan, Moldavia, Bahrein, Sri Lanka, Pakistan, Liberia, Thailandia,\nLesotho, Sud Africa, Figi, Micronesia, Lettonia e Finlandia, in occasione\ndella presentazione delle Lettere credenziali. Il Pontefice ha auspicato\n\”un rinnovato impegno multilaterale\” che rivitalizzi gli organismi\ninternazionali \”istituiti per risolvere le controversie tra le nazioni\” in\nun \”momento in cui e’ assolutamente necessario\”. La diplomazia della Santa\nSede \”e’ costantemente orientata a servire il bene dell’umanita’,\nsoprattutto facendo appello alle coscienze e rimanendo attenta alle voci\ndi coloro che sono poveri, in situazioni vulnerabili o emarginati dalla\nsocieta’\”, ha ricordato Leone. \”Confido che insieme potremo mettere in\nluce le situazioni di coloro che sono nel bisogno e che troppo spesso\nvengono dimenticati, e che il nostro impegno comune ispirera’ la comunita’\ninternazionale a gettare le basi per un mondo piu’ giusto, fraterno e\npacifico\”, ha sottolineato. \”Speranza\” e \”pace\” sono poi le due\nparole chiave che il Papa indica ai diplomatici. Speranza alla luce del\nGiubileo a essa dedicata, celebrazione che chiama tutti \”a ritrovare la\nfiducia di cui abbiamo bisogno, nella Chiesa e nella societa’, nelle\nnostre relazioni interpersonali, nelle relazioni internazionali e nel\nnostro compito di promuovere la dignita’ di tutte le persone e il rispetto\ndel dono di Dio della creazione\”, ha precisato il Pontefice. E poi: pace.\nRicordando le sue prime parole dalla Loggia delle Benedizioni come vescovo\ndi Roma \”Pace a voi\”, invitando a una \”pace disarmata e disarmante\”, il\nPontefice ha sottolineato che \”la pace non e’ semplicemente assenza di\nconflitto, ma un dono attivo ed esigente, che si costruisce nel cuore e\ndal cuore\” che \”chiama ciascuno di noi a rinunciare all’orgoglio e alla\nvendetta e a resistere alla tentazione di usare le parole come armi\”. Ed\ne’ questa una visione diventata piu’ che mai \”urgente\” oggi, poiche’ \”la\ntensione e la frammentazione geopolitiche continuano ad aggravarsi in modi\nche gravano sulle nazioni e che mettono a dura prova i legami della\nfamiglia umana\”.In particolare sono poveri ed emarginati a soffrire piu’\ndegli altri a causa di questi sconvolgimenti. In tal senso Leone XIV\nrichiama l’esortazione apostolica Dilexi Te per rimarcare ancora che il\nmondo \”non puo’ permettersi di distogliere lo sguardo da coloro che sono\nfacilmente resi invisibili dai rapidi cambiamenti economici e\ntecnologici\”. Auspica, allora, Papa Leone, che la missione diplomatica\ncome pure le relazioni costruttive tra Santa Sede e diverse nazioni,\npossano offrire \”un aiuto concreto\” nell’affrontare queste \”gravi\npreoccupazioni\”.
“,”postId”:”5400487a-d6e8-42e6-b794-c153c378b94e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T09:10:15.727Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T10:10:15+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Waltz in Israele e Giordania: \”Impegno Usa per pace\””,”content”:”
L’ambasciatore Usa presso le Nazioni Unite Mike\nWaltz e’ in visita da oggi in Giordania e successivamente in Israele. Una visita, riferiscono i media israeliani citando Waltz, che dimostra \”il\nprofondo impegno degli Stati Uniti nel promuovere la stabilita’ regionale,\nattuare il piano in 20 punti del presidente Trump per Gaza e promuovere\ngli obiettivi della risoluzione 2803 del Consiglio di sicurezza delle\nNazioni Unite, che stabilisce la strada da seguire per la regione\”.\nDurante la visita, iniziata oggi e che proseguira’ fino a mercoledi’,\nWaltz incontrera’ il re Abdullah in Giordania, per poi recarsi a\nGerusalemme dove avra’ colloqui con il primo ministro Benjamin Netanyahu e\nil presidente Isaac Herzog.
“,”postId”:”19e6725b-0221-4cb1-9225-4691fa8d4cea”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T09:02:27.372Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T10:02:27+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media: la milizia anti-Hamas a Gaza ha già un nuovo leader”,”content”:”
E’ Rasan al Dahini il nuovo comandante delle Forze Popolari Gaza Palestina, la controversa milizia anti-Hamas di Rafah sostenuta da Israele, che ha preso il posto di Abu Shabab ucciso giovedì in uno scontro a fuoco nella Striscia. Lo riferisce Channel 12. Dahini, 39 anni, ex jihadista, era il vice di Shabab e ha promesso che continuerà a combattere Hamas: \”Li combatto, arresto i loro uomini, confisco le loro attrezzature e li caccio via. Faccio ciò che meritano in nome del popolo e delle persone libere\”, ha sottolineato dopo aver pubblicato un video per \”dimostrare che le Forze popolari continuano a lavorare\”, ha detto in un’intervista al canale israeliano. \”Prepareremo l’area per i civili, punteremo a un’area in cui solo le forze armate siano dotate di armi. Lì ci sono civili che credono nella pace. Stiamo preparando un luogo sicuro dove poterli accogliere adeguatamente\”, ha concluso.
“,”postId”:”7c73b58a-be6e-4705-919c-d0fbc16b836d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T08:54:43.015Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T09:54:43+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Qatar: \”Tregua Gaza incompleta senza ritiro totale Israele\””,”content”:”
Il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza non sara’ completato finche’ le truppe israeliane non si ritireranno dal territorio palestinese, nell’ambito del piano di pace sostenuto da Washington e dall’Onu. Lo ha dichiarato primo ministro del Qatar, Paese mediatore. \”Ora siamo nel momento critico. Non possiamo ancora considerarlo un cessate il fuoco, un cessate il fuoco non puo’ essere completato senza un ritiro completo delle forze israeliane e il ritorno della stabilita’ a Gaza\”, ha detto il premier del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, al Doha Forum, una conferenza diplomatica annuale nella capitale dello Stato del Golfo. Al Thani, citato dal media qatarino al Araby, ha tuttavia aggiunto i mediatori stanno lavorando insieme per passare alla fase successiva dell’accordo tra Israele e Hamas.
“,”postId”:”db54efc0-724d-4421-9f1b-7a3859261453″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T08:29:23.956Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T09:29:23+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Capo milizia pro Israele: \”Niente paura Hamas, pugno duro\””,”content”:”
Ghassan al-Dahini, il nuovo capo della milizia \”Forze Popolari\” sostenuta da Israele nel sud di Gaza, ha affermato di non aver paura di Hamas e promette di intensificare i combattimenti. Lo ha detto in un’intervista a Channel 12, impegnandosi a rafforzare le operazioni del suo gruppo contro Hamas dopo l’uccisione del suo precedente leader, Yasser Abu Shabab. Al-Dahini, 39 anni, proviene dalla tribù beduina al-Tarabin – la stessa tribu’ di Abu Shabab – e in precedenza ha comandato il braccio armato della milizia sotto la sua guida. Prima di unirsi al gruppo, ha prestato servizio come ufficiale nell’apparato di sicurezza dell’Autorita’ Nazionale Palestinese fino alla presa di Gaza da parte di Hamas nel 2007, secondo Channel 12. In seguito, sarebbe diventato comandante di Jaish al-Islam, strettamente legato allo Stato Islamico, ed e’ stato a un certo punto arrestato da Hamas e inserito tra gli individui piu’ ricercati del gruppo.
“,”postId”:”53defabc-c564-4a96-93b3-20d38e9bb0cc”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-06T07:39:03.735Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T08:39:03+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Merz atteso in Giordania, poi visita in Israele”,”content”:”
Missione in Giordania e Israele per Friedrich Merz. E’ la prima volta che il cancelliere tedesco si reca in visita nei due Paesi da quando ha assunto l’incarico lo scorso maggio. Ad Amman è prevista la prima tappa della missione, con i colloqui con re Abdullah II. In serata sarà ricevuto a Gerusalemme dal presidente israeliano Isaac Herzog. \nPer domani è atteso il faccia a faccia con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Merz visiterà lo Yad Vashem. Al centro della missione, le relazioni tra Israele e Germania e la situazione nella Striscia di Gaza.
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Spagna, Paesi Bassi, Slovenia e Irlanda hanno scelto di opporsi alla decisione dell’Ebu di mantenere Israele in gara. Ma che cosa significa in termini di numeri? La defezione di questi quattro Paesi porterà una perdita immediata di quasi 10 milioni di spettatori rispetto alla finale 2025. Numeri che potrebbero aumentare ulteriormente, nel caso in cui altri decidessero di adottare la stessa linea.
“,”postId”:”9ffbf43c-4d60-4639-abb1-d9794319a338″,”postLink”:{“title”:”Eurovision 2026, quanto costa il boicottaggio anti-Israele”,”url”:”https://tg24.sky.it/economia/2025/12/05/eurovision-israele-boicottaggio-costo”,”imageSrc”:”https://tg24.sky.it/assets/images/6289d1b0d658e79bacebdd8f4a1fedd7ae5d03a1/skytg24/it/economia/2025/12/05/eurovision-israele-boicottaggio-costo/GettyImages-2249244774.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-06T06:13:20.232Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-06T07:13:20+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Waltz: da oggi al 10 dicembre in Israele e Giordania.”,”content”:”
L’inviato statunitense alle Nazioni Unite conferma che visiterà Israele nei prossimi giorni, nell’ambito di un viaggio in Medio Oriente. Una dichiarazione dell’ufficio dell’ambasciatore Mike Waltz afferma che si recherà in Giordania e nello Stato ebraico tra il 6 e il 10 dicembre. Waltz sottolineerà \”l’impegno degli Stati Uniti – si legge nella nota – nel promuovere la stabilità regionale, attuando il Piano in 20 punti del presidente\” americano Donald \”Trump per Gaza e sostenendo gli obiettivi della Risoluzione 2803 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che stabilisce la strada da seguire per la regione\”. Waltz incontrerà il premier Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog \”per promuovere la cooperazione tra Stati Uniti e Israele alle Nazioni Unite e discutere le priorità comuni per la sicurezza regionale e gli aiuti umanitari\”, secondo la dichiarazione. Il suo itinerario in Israele include anche visite al valico di Kerem Shalom. In Giordania, Waltz incontrerà Re Abdullah II e il ministro degli Esteri Ayman Safadi; la dichiarazione degli Stati Uniti cita il \”ruolo fondamentale della monarchia nel facilitare gli aiuti umanitari a Gaza\”.
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Il cessate il fuoco a Gaza resta “incompleto” senza il “ritiro totale” delle forze israeliane dal territorio palestinese: lo ha detto il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, durante una conferenza a Doha. “Siamo in un momento critico. Non possiamo ancora considerare che ci sia un cessate il fuoco”, ha aggiunto, sottolineando che “i mediatori stanno lavorando insieme per passare alla fase successiva dell’accordo tra Israele e Hamas”.
L’inviato statunitense alle Nazioni Unite Waltz è in visita da oggi in Giordania e successivamente in Israele: incontrerà il premier Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog “per promuovere la cooperazione tra Stati Uniti e Israele alle Nazioni Unite e discutere le priorità comuni per la sicurezza regionale e gli aiuti umanitari”. Secondo fonti Usa e israeliane, la Casa Bianca ha come obiettivo quello di annunciare la transizione alla seconda fase del piano di pace per Gaza, vale a dire l’istituzione di una forma di amministrazione e di un meccanismo di sicurezza nella regione in sostituzione ad Hamas, entro due settimane. Sarà Donald Trump ad annunciare l’elenco dei Paesi e le personalità coinvolte nel meccanismo.
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meno di un minuto fa
L’Ue e il Qatar avviano i negoziati per partenariato strategico
L’Ue e il Qatar hanno annunciato l’avvio dei negoziati per un accordo di partenariato strategico, considerato “una tappa fondamentale nelle relazioni bilaterali” per rafforzare la cooperazione. L’annuncio è arrivato al termine di un incontro tra il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, e l’Alta rappresentante dell’Ue Kaja Kallas, a margine del Forum di Doha. “Riconoscendo il ruolo di primo piano del Qatar, in particolare i suoi importanti sforzi di mediazione a sostegno della pace e della risoluzione dei conflitti in diverse crisi, e l’impegno di principio dell’Ue nel salvaguardare l’ordine internazionale basato sulle regole, le due parti hanno ribadito la loro comune determinazione a collaborare più strettamente per sostenere la pace, la prosperità e la sicurezza nella regione”, evidenzia Bruxelles in una nota, indicando che nel corso dei negoziati verranno esplorate “nuove strade per una maggiore cooperazione in settori prioritari di reciproco interesse”.
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2 minuti fa
Unicef: “A Gaza oltre 70 bimbi uccisi dallo scorso 10 ottobre”
“Secondo le notizie”, a Gaza, dallo scorso 10 ottobre, quando è entrato in vigore un accordo di cessate il fuoco, “sono stati uccisi più di 70 bambini” nella Striscia: è quanto denuncia l’Unicef in un comunicato. “Il cessate il fuoco deve tradursi in una reale sicurezza per i bambini, non in ulteriori perdite. Ogni bambino ha il diritto di vivere. L’uccisione dei bambini deve finire ora”, si legge. “Secondo le notizie – denuncia ancora l’Unicef – “lo scorso sabato due fratelli, di 8 e 11 anni, sono stati uccisi mentre andavano a prendere la legna per tenere al caldo le loro famiglie. Mercoledì altri due bambini, di 8 e 10 anni, sono stati uccisi nelle loro tende improvvisate. Queste non sono statistiche. Questi erano bambini, che dovrebbero giocare, studiare, sognare un futuro”.
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15 minuti fa
Merz parla con Mahmud Abbas prima di viaggio in Israele
Il Cancelliere tedesco Friedrich Merz ha parlato al telefono con il Presidente dell’Anp Mahmud Abbas prima di partire per una visita in Israele, ha reso noto il portavoce del governo, Stefan Kornelius A Mahmud Abbas, Merz ha chiesto di procedere “con le riforme che sono necessarie in modo urgente” dell’Autorità in modo da consentire che “svolga un ruolo costruttivo nell’ordine del dopo guerra”. Merz ha inoltre riconosciuto “l’atteggiamento cooperativo dell’Anp”. Il Cancelliere si fermerà in Giordania, per un incontro con Re Abdullah II, e poi arriverà a Gerusalemme, per incontrare fra gli altri il Premier Benjamin Netanyahu.
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19 minuti fa
Fidan: “Convergenza con Trump su Siria, Ucraina e Gaza”
I tentativi di mediazione per la pace del
presidente americano Donald Trump sono in linea con le strategie della
Turchia. Una convergenza su cui si e’ soffermato oggi il ministro degli
Esteri turco Hakan Fidan, intervenuto in occasione di un forum in Qatar.
“Abbiamo sempre agito per portare pace e stabilita’. Lo abbiamo fatto a
Gaza, in Ucraina, in Siria, dove le cose ora iniziano a funzionare. Le
mediazioni e i tentativi di portare la pace messi in atto da Trump
convergono con gli interessi della Turchia. Per noi l’obiettivo e’
realizzare una politica umanitaria nelle regioni afflitte da guerre e
conflitti”, ha detto Fidan.
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31 minuti fa
Ambasciature Israele negli Usa ai libanesi: “Vogliamo pace con voi”
Mano tesa ai libanesi dall’ambasciatore israeliano
negli Stati Uniti, Yechiel Leiter. In un’intervista pre registrata
pubblicata dal quotidiano libanese in lingua inglese ‘This is Beirut’, il
diplomatico assicura che “desideriamo ardentemente perseguire la pace con
voi”. Leiter afferma, inoltre, che le preoccupazioni di Israele sono
esclusivamente legate alla sicurezza: “Non abbiamo problemi con il vostro
territorio. Abbiamo problemi solo con la nostra sicurezza. Quando siamo
minacciati, dobbiamo reagire”. Guardando al futuro, l’ambasciatore parla
di potenziali legami bilaterali economici e turistici, immaginando
“israeliani in visita a Beirut” e “libanesi in visita a Gerusalemme”.
Paragona le possibilita’ delle relazioni israelo-libanesi agli Accordi di
Abramo firmati con gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein, aggiungendo:
“Penso che possiamo chiaramente passare agli Accordi di Abramo 2.0.
Dobbiamo ampliare l’ampio rapporto di moderazione in Medio Oriente”.
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32 minuti fa
Fidan: “Missione Gaza problematica, serve realismo”
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha
sottolineato l’incertezza e chiesto “realismo” rispetto alla missione per
la stabilizzazione della Striscia di Gaza che il presidente americano
Donald Trump vorrebbe far partire 2026. “Quando parliamo di una missione
da parte di una forza internazionale di stabilizzazione dobbiamo essere
realisti alla luce di quella che e’ la realta’ sul campo”, ha detto Fidan
a un forum nella capitale del Qatar, Doha. Parole che arrivano dopo che la
Turchia ha offerto di schierare militari e operatori umanitari nella
Striscia di Gaza trovando pero’ la ferma opposizione di Israele. Ankara ha
avuto un ruolo chiave nella mediazione garantendo per i palestinesi di
Hamas, allo stesso tempo il governo turco si e’ contraddistinto per le
dure critiche allo Stato di Israele, con cui ha interrotto legami
diplomatici e commerciali. “Sono in corso discussioni su come formare
questa forza internazionale, quali saranno gli specifici obiettivi e le
regole di ingaggio. Tra l’altro la lista dei Paesi partecipanti e il
sistema di comando non sono ancora definiti. La nostra priorita’ e’ che
questa forza internazionale divida israeliani da palestinesi in modo da
evitare scontri”, ha dichiarato Fidan. Fidan ha ribadito anche che il
proprio Paese “vuole intervenire ed e’ pronto a fare di tutto per
contribuire al processo di pace in corso” Una transizione che passa anche
attraverso l’addestramento della polizia palestinese che agira’, secondo
quanto aggiunto dal ministro turco, per conto di “un amministrazione
palestinese sotto l’egida di un Consiglio di pace guidato da Donald
Trump”.
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42 minuti fa
Crocieristi israeliani a Brindisi, tensione con comitato Pro Pal
Si sono vissuti momenti di tensione ieri mattina a Brindisi, nei pressi del lungomare, all’arrivo della nave da crociera ‘Crown Iris’, partita da Haifa e con a bordo decine di turisti israeliani. A poca distanza dalla banchina dove c’è stato l’attracco era stato organizzato un sit-in di protesta del ‘Comitato contro il genocidio del popolo palestinese’. Agli slogan e agli striscioni contro Israele da parte degli aderenti alla protesta i turisti hanno risposto con gesti offensivi. Una volta a terra, poi, c’è stato quasi un contatto fisico tra alcuni componenti del gruppo in vacanza, ed i membri del comitato. L’intervento delle forze dell’ordine, che stavano già presidiando l’area ha evitato che la situazione degenerasse.
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10:55
Media: “3 palestinesi uccisi e diversi altri feriti dall’Idf nel nord di Gaza”
Tre palestinesi sono stati uccisi e diversi altri feriti dalle forze militari israeliane a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, rende noto al Jazeera citanto fonti dell’ospedale Shifa di Gaza. Due persone sono uccise nel raid di un drone, precisa l’agenzia palestinese Wafa.
10:49
Commissaria Ue a Washington: “Ora ricostruire Gaza insieme”
La commissaria Ue Dubravka Suica, in missione negli Stati Uniti, ha incontrato il sottosegretario per gli aiuti esteri Jeremy Lewin a Washington. “Mantenere la pace e la stabilità in Medio Oriente è la nostra priorità comune”, ha scritto Suica su X, evidenziando che “il prossimo grande passo” che Ue e Usa devono compiere “insieme è il recupero e la ricostruzione di Gaza”. “Dopo gli sforzi guidati dagli Stati Uniti che hanno garantito il cessate il fuoco, ora è il momento di guardare avanti: garantire la tenuta del cessate il fuoco, eliminare la minaccia del terrorismo e raggiungere sicurezza e stabilità a lungo termine”, ha sottolineato.
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10:27
Turchia: “In corso i colloqui per la Forza di pace a Gaza”
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha affermato che i negoziati sulla Forza internazionale di stabilizzazione (Isf) a Gaza, compresi il suo mandato e le sue regole di ingaggio, sono ancora in corso. Lo riferiscono i media israeliani. “L’obiettivo principale” della Forza dovrà essere quello di “separare israeliani e palestinesi lungo il confine”, ha aggiunto Fidan al Forum di Doha. La Turchia è disposta a inviare un proprio contingente a Gaza nell’ambito della Forza di pace ma Israele vi si oppone.
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10:27
Fassino: “Sorpreso da reazione Pd, condanno Netanyahu ma rischioso parlare di genocidio”
”Sono stato in visita al Parlamento israeliano per via di un protocollo tra Italia e Israele rinnovato in ogni legislatura, di cui fanno parte cinque parlamentari. Io rappresento il Pd, motivo per cui sono sorpreso della reazione assurda che c’è stata e non capisco dove sia lo scandalo. Abbiamo avuto incontri con tutti, maggioranze, opposizioni, esponenti della società e delle autorità religiose, questo era l’obiettivo della missione in seguito all’adozione del piano Trump”. Lo ha detto Piero Fassino, parlamentare del Pd, ospite di Radio Cusano Campus, nel programma ‘Battitori Liberi’, condotto da Gianluca Fabi e Savino Balzano.
“Ho sottolineato che Israele è un Paese democratico, importante e libero, e ribadisco -ha rimarcato- che i governi passano ma i paesi restano. Questa mia frase ha sollevato scandalo. Dire che Israele è una democrazia non è una bestemmia. Ho sempre criticato duramente il governo Netanyahu, così come lo fanno migliaia di persone in Israele, ma non confondo un governo con uno stato – ha proseguito l’Onorevole – Israele è un Paese democratico, con una libera stampa e una magistratura indipendente che ha anche messo sotto accusa il primo ministro. Se si vuole davvero costruire la soluzione due popoli due stati bisogna riconoscere i diritti dei palestinesi ma anche che Israele esiste. Si sono diffusi talmente tanti episodi di antisemitismo verso gli ebrei che sono un’aberrazione assoluta”.
“Io critico Netanyahu, ma ho sempre pensato che la parola genocidio sia rischiosissima. Il genocidio è una cosa precisa, è l’annientamento di un popolo con azioni di soppressione, come quello dei nazisti nel ghetto di Varsavia. A Gaza non è successo questo, c’è stata una guerra con un numero di vittime enormi, crimini e violazioni di diritti umane, ma vanno date le giuste definizioni: un crimine non è necessariamente genocidio – ha concluso Fassino – Il grande tema che secondo me deve impegnare la comunità internazionale è ricostruire una fiducia tra le parti che consenta poi di fare un negozio: senza fiducia la pace non la fai”.
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10:23
Papa: “S.Sede non rimarrà in silenzio davanti ingiustizie mondo”
“La Santa Sede non rimarra’ in
silenzio di fronte alle gravi disparita’, alle ingiustizie e alle
violazioni dei diritti umani fondamentali nella nostra comunita’ globale,
sempre piu’ frammentata e incline ai conflitti”. Lo ha ribadito Papa Leone
XIV ricevendo i tredici nuovi ambasciatori presso la Santa Sede di
Uzbekistan, Moldavia, Bahrein, Sri Lanka, Pakistan, Liberia, Thailandia,
Lesotho, Sud Africa, Figi, Micronesia, Lettonia e Finlandia, in occasione
della presentazione delle Lettere credenziali. Il Pontefice ha auspicato
“un rinnovato impegno multilaterale” che rivitalizzi gli organismi
internazionali “istituiti per risolvere le controversie tra le nazioni” in
un “momento in cui e’ assolutamente necessario”. La diplomazia della Santa
Sede “e’ costantemente orientata a servire il bene dell’umanita’,
soprattutto facendo appello alle coscienze e rimanendo attenta alle voci
di coloro che sono poveri, in situazioni vulnerabili o emarginati dalla
societa’”, ha ricordato Leone. “Confido che insieme potremo mettere in
luce le situazioni di coloro che sono nel bisogno e che troppo spesso
vengono dimenticati, e che il nostro impegno comune ispirera’ la comunita’
internazionale a gettare le basi per un mondo piu’ giusto, fraterno e
pacifico”, ha sottolineato. “Speranza” e “pace” sono poi le due
parole chiave che il Papa indica ai diplomatici. Speranza alla luce del
Giubileo a essa dedicata, celebrazione che chiama tutti “a ritrovare la
fiducia di cui abbiamo bisogno, nella Chiesa e nella societa’, nelle
nostre relazioni interpersonali, nelle relazioni internazionali e nel
nostro compito di promuovere la dignita’ di tutte le persone e il rispetto
del dono di Dio della creazione”, ha precisato il Pontefice. E poi: pace.
Ricordando le sue prime parole dalla Loggia delle Benedizioni come vescovo
di Roma “Pace a voi”, invitando a una “pace disarmata e disarmante”, il
Pontefice ha sottolineato che “la pace non e’ semplicemente assenza di
conflitto, ma un dono attivo ed esigente, che si costruisce nel cuore e
dal cuore” che “chiama ciascuno di noi a rinunciare all’orgoglio e alla
vendetta e a resistere alla tentazione di usare le parole come armi”. Ed
e’ questa una visione diventata piu’ che mai “urgente” oggi, poiche’ “la
tensione e la frammentazione geopolitiche continuano ad aggravarsi in modi
che gravano sulle nazioni e che mettono a dura prova i legami della
famiglia umana”.In particolare sono poveri ed emarginati a soffrire piu’
degli altri a causa di questi sconvolgimenti. In tal senso Leone XIV
richiama l’esortazione apostolica Dilexi Te per rimarcare ancora che il
mondo “non puo’ permettersi di distogliere lo sguardo da coloro che sono
facilmente resi invisibili dai rapidi cambiamenti economici e
tecnologici”. Auspica, allora, Papa Leone, che la missione diplomatica
come pure le relazioni costruttive tra Santa Sede e diverse nazioni,
possano offrire “un aiuto concreto” nell’affrontare queste “gravi
preoccupazioni”.
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10:10
Waltz in Israele e Giordania: “Impegno Usa per pace”
L’ambasciatore Usa presso le Nazioni Unite Mike
Waltz e’ in visita da oggi in Giordania e successivamente in Israele. Una visita, riferiscono i media israeliani citando Waltz, che dimostra “il
profondo impegno degli Stati Uniti nel promuovere la stabilita’ regionale,
attuare il piano in 20 punti del presidente Trump per Gaza e promuovere
gli obiettivi della risoluzione 2803 del Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite, che stabilisce la strada da seguire per la regione”.
Durante la visita, iniziata oggi e che proseguira’ fino a mercoledi’,
Waltz incontrera’ il re Abdullah in Giordania, per poi recarsi a
Gerusalemme dove avra’ colloqui con il primo ministro Benjamin Netanyahu e
il presidente Isaac Herzog.
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10:02
Media: la milizia anti-Hamas a Gaza ha già un nuovo leader
E’ Rasan al Dahini il nuovo comandante delle Forze Popolari Gaza Palestina, la controversa milizia anti-Hamas di Rafah sostenuta da Israele, che ha preso il posto di Abu Shabab ucciso giovedì in uno scontro a fuoco nella Striscia. Lo riferisce Channel 12. Dahini, 39 anni, ex jihadista, era il vice di Shabab e ha promesso che continuerà a combattere Hamas: “Li combatto, arresto i loro uomini, confisco le loro attrezzature e li caccio via. Faccio ciò che meritano in nome del popolo e delle persone libere”, ha sottolineato dopo aver pubblicato un video per “dimostrare che le Forze popolari continuano a lavorare”, ha detto in un’intervista al canale israeliano. “Prepareremo l’area per i civili, punteremo a un’area in cui solo le forze armate siano dotate di armi. Lì ci sono civili che credono nella pace. Stiamo preparando un luogo sicuro dove poterli accogliere adeguatamente”, ha concluso.
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09:54
Qatar: “Tregua Gaza incompleta senza ritiro totale Israele”
Il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza non sara’ completato finche’ le truppe israeliane non si ritireranno dal territorio palestinese, nell’ambito del piano di pace sostenuto da Washington e dall’Onu. Lo ha dichiarato primo ministro del Qatar, Paese mediatore. “Ora siamo nel momento critico. Non possiamo ancora considerarlo un cessate il fuoco, un cessate il fuoco non puo’ essere completato senza un ritiro completo delle forze israeliane e il ritorno della stabilita’ a Gaza”, ha detto il premier del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, al Doha Forum, una conferenza diplomatica annuale nella capitale dello Stato del Golfo. Al Thani, citato dal media qatarino al Araby, ha tuttavia aggiunto i mediatori stanno lavorando insieme per passare alla fase successiva dell’accordo tra Israele e Hamas.
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09:29
Capo milizia pro Israele: “Niente paura Hamas, pugno duro”
Ghassan al-Dahini, il nuovo capo della milizia “Forze Popolari” sostenuta da Israele nel sud di Gaza, ha affermato di non aver paura di Hamas e promette di intensificare i combattimenti. Lo ha detto in un’intervista a Channel 12, impegnandosi a rafforzare le operazioni del suo gruppo contro Hamas dopo l’uccisione del suo precedente leader, Yasser Abu Shabab. Al-Dahini, 39 anni, proviene dalla tribù beduina al-Tarabin – la stessa tribu’ di Abu Shabab – e in precedenza ha comandato il braccio armato della milizia sotto la sua guida. Prima di unirsi al gruppo, ha prestato servizio come ufficiale nell’apparato di sicurezza dell’Autorita’ Nazionale Palestinese fino alla presa di Gaza da parte di Hamas nel 2007, secondo Channel 12. In seguito, sarebbe diventato comandante di Jaish al-Islam, strettamente legato allo Stato Islamico, ed e’ stato a un certo punto arrestato da Hamas e inserito tra gli individui piu’ ricercati del gruppo.
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08:39
Merz atteso in Giordania, poi visita in Israele
Missione in Giordania e Israele per Friedrich Merz. E’ la prima volta che il cancelliere tedesco si reca in visita nei due Paesi da quando ha assunto l’incarico lo scorso maggio. Ad Amman è prevista la prima tappa della missione, con i colloqui con re Abdullah II. In serata sarà ricevuto a Gerusalemme dal presidente israeliano Isaac Herzog.
Per domani è atteso il faccia a faccia con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Merz visiterà lo Yad Vashem. Al centro della missione, le relazioni tra Israele e Germania e la situazione nella Striscia di Gaza.
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08:09
Eurovision 2026, quanto costa il boicottaggio anti-Israele
Spagna, Paesi Bassi, Slovenia e Irlanda hanno scelto di opporsi alla decisione dell’Ebu di mantenere Israele in gara. Ma che cosa significa in termini di numeri? La defezione di questi quattro Paesi porterà una perdita immediata di quasi 10 milioni di spettatori rispetto alla finale 2025. Numeri che potrebbero aumentare ulteriormente, nel caso in cui altri decidessero di adottare la stessa linea.
Eurovision 2026, quanto costa il boicottaggio anti-IsraeleVai al contenuto
07:13
Waltz: da oggi al 10 dicembre in Israele e Giordania.
L’inviato statunitense alle Nazioni Unite conferma che visiterà Israele nei prossimi giorni, nell’ambito di un viaggio in Medio Oriente. Una dichiarazione dell’ufficio dell’ambasciatore Mike Waltz afferma che si recherà in Giordania e nello Stato ebraico tra il 6 e il 10 dicembre. Waltz sottolineerà “l’impegno degli Stati Uniti – si legge nella nota – nel promuovere la stabilità regionale, attuando il Piano in 20 punti del presidente” americano Donald “Trump per Gaza e sostenendo gli obiettivi della Risoluzione 2803 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che stabilisce la strada da seguire per la regione”. Waltz incontrerà il premier Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog “per promuovere la cooperazione tra Stati Uniti e Israele alle Nazioni Unite e discutere le priorità comuni per la sicurezza regionale e gli aiuti umanitari”, secondo la dichiarazione. Il suo itinerario in Israele include anche visite al valico di Kerem Shalom. In Giordania, Waltz incontrerà Re Abdullah II e il ministro degli Esteri Ayman Safadi; la dichiarazione degli Stati Uniti cita il “ruolo fondamentale della monarchia nel facilitare gli aiuti umanitari a Gaza”.
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