Kerakoll, invece, non punta al colore dell’anno, ma ha un approccio quasi enciclopedico: 1.500 colori suddivisi in otto universi cromatici, un vero e proprio vocabolario architettonico, capace di trasformare ogni progetto in un racconto. Non si tratta di scegliere un colore per decorare, ma di costruire connessioni tra materia, luce e spazio, come se ogni sfumatura potesse suggerire un ritmo o un’emozione specifica all’interno della casa.

Pulses, una delle palette proposte da Novacolor.
Courtesy Novacolor
Novacolor con Gianpaolo Venier porta il concetto un passo più avanti: qui il colore diventa luce e la luce diventa materia. Con le quattro palette Grounds, Shadows, Pulses e Traces e il Colore dell’Anno The Light Between, ogni tonalità è pensata per trasformare gli interni in esperienza sensoriale, dove i muri non sono semplici confini ma elementi che dialogano con chi li abita. In questo contesto, il colore non è più decorazione: è stato d’animo, strategia, ironia e, perché no, un pizzico di divertimento, capace di raccontare chi siamo senza bisogno di parole.
Il gesto poetico del bianco
Ma ora eccoci di nuovo a lui, l’eroe dell’anno, il colore pantone 2026: il bianco, capace di rubare la scena senza mai alzare la voce. La sua storia affonda nella classicità: leggero come la farfalla di Amore e Psiche di Canova, concreto e materico come il materasso di marmo di Bernini sotto l’Ermafrodito dormiente del Louvre. Presenza, misura, equilibrio e respiro: il bianco sa parlare anche nel silenzio. Sul palcoscenico del design, Flexform entra in scena come protagonista assoluto: ogni divano, poltrona, tavolo non è solo bianco, ma gesto poetico, armonia tra forma e luce, respiro e comfort. Minotti lo segue con grazia, modulando architetture morbide e palette misurate, scolpendo silenzi che lasciano respirare il colore. Poliform dirige la scena come un’orchestra invisibile: dosando, modulando, valorizzando senza mai rubare l’attenzione. B&B Italia interpreta il bianco come un classico senza tempo, mentre Poltrona Frau lo veste di pelle e artigianalità. Il catalogo potrebbe essere infinito, ma noi sfogliamo solo l’album di quest’anno: al Salone, il bianco recita il suo ruolo da star, danza tra forme e materiali, respira in ogni stanza, e mostra che anche un colore apparentemente semplice può trasformarsi in protagonista assoluto… pronto per il suo primo piano nelle foto.