1 gennaio 2026. Buon anno Napoli Capitale Europea dello Sport. E parlare di Napoli capitale europea dello sport può essere addirittura riduttivo considerando il calendario intenso che attende la città posta al centro del panorama sportivo mondiale. Il fulcro sarà il lungomare perché sia la Coppa America, attesa per il 2027, che le regate preliminari, in calendario nella primavera del 2026, avranno il golfo protagonista e le terrazze che si aprono su uno dei panorami più belli al mondo come palco naturale per goderne.
APPROFONDIMENTI
Lungomare
E sarà proprio il lungomare, quella curva Caracciolo che già nel 2012 stregò la vela internazionale, ad essere protagonista. Grant Dalton, Ceo di New Zealand, gran capo dell’America’s cup, lo ha detto senza mezzi termini: «Siamo venuti per la gente, siamo rimasti impressionati per quello che accadde nelle World Series del 2012. Uno spettacolo». Allora furono in decine di migliaia ad accalcarsi su via Caracciolo per toccare con mano vele e velisti, regate e spettacolo. Allora come adesso sarà la Rotonda Diaz ad essere protagonista tanto per l’America’s cup che per gli eventi di Napoli Capitale Europea dello sport. Da Coni e Comune promettono per il 2026 un grande villaggio dello sport sul lungomare dove poter approcciare le discipline sportive: canoa, canottaggio, vela in mare. Beach volley, Beach rugby, beach soccer su campetti allestiti sul lungomare.
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Piazza del Plebiscito
Piazza del Plebiscito non sarà da meno. L’appuntamento è per venerdì 11 settembre in occasione degli Europei di pallavolo maschile. I prossimi campionati europei maschili di pallavolo si disputeranno dall’11 al 27 settembre 2026. L’Italia sarà coorganizzatrice dell’evento insieme a Bulgaria, Finlandia e Romania. «Napoli sarà Capitale europea dello sport e ospiterà, proprio in quell’anno, la gara inaugurale del Campionato Europeo Maschile di Pallavolo in uno dei luoghi più iconici al mondo: Piazza del Plebiscito. Un risultato straordinario, frutto di una visione condivisa e sinergica, che conferma il ruolo centrale della città nelle grandi manifestazioni sportive internazionali» le parole del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi quando annunciò la notizia. Notizia che nasconde uno dei grandi problemi della città: non avere un palazzo dello sport all’altezza che possa ospitare una manifestazione di basket o di volley. Le Universiadi del 2019 hanno fatto molto in tema di ristrutturazione impianti, regalando alla città strutture che rendono attrattiva la città in termini di organizzazione di eventi, ma il palazzetto è una mancanza troppo grande.
Capitale
Il Comune di Napoli ha pubblicato due avvisi pubblici: il primo finalizzato alla ricerca di sponsor a sostegno di iniziative ed eventi culturali promossi nell’ambito del programma di Napoli Capitale Europea dello Sport ed il secondo relativo ad una manifestazione di interesse per le associazioni che vogliano inserire la loro manifestazione all’interno del calendario del 2026. I tempi sono quelli burocratici, ma in parallelo molto si muove anche se è una corsa contro il tempo. E così ecco che il calendario sportivo napoletano che si apre sempre con il Trofeo Campobasso, la prima manifestazione velica riservata agli optimist e organizzata dal Circolo Savoia, prevede grandi appuntamenti internazionali come la Napoli City Half Maraton di febbraio che punta ai 10.000 iscritti. E ancora appuntamenti come la Tre Golfi, o la Capri-Napoli. Per non dimenticare il mondiale ORC a Sorrento. New Entry per la Capitale Europea dello sport una grande manifestazione di equitazione mentre sarà confermato il circuito cadetti di scherma.
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Coppa America
Settembre il punto di svolta. «Bagnoli è il nodo cruciale» ha detto Grant Dalton qualche mese fa. «Se a Bagnoli funziona tutto il resto sarà un successo. Se non funziona sarà un problema». A settembre sono previsti i primi passi concreti per i lavori che permetteranno la costruzione dei pontili dove varare e alare le imbarcazioni e quelli per preparare l’area dove costruire le basi. Tutto dovrebbe essere pronto per il mese di giugno 2026. L’America’s Cup dal canto suo deve comunicare date e programma. Al momento il protocollo, vale a dire le regole dell’America’s Cup, non è stato ancora approvato e, sulla carta, ci sono solo 2/3 team che potrebbero partecipare. Sempre Dalton dice: «C’è da vincere una Coppa in acqua ed una fuori dall’acqua. Ora stiamo disputando quella fuori dall’acqua». Se dovesse chiudersi tutto oggi siamo a quattro team: New Zealand, Luna Rossa, i francesi di K Challenge e gli inglesi di Athena Racing che sono a caccia di sponsor. Considerando che la fase progettuale per un team di Coppa America è fondamentale e necessita di tempo, la certezza è che, al momento, solo due team sono pronti: Luna Rossa e Team New Zealand ed il tempo sta quasi per scadere.