Avrebbe prima strangolato la figlia disabile di 48 anni con una corda e poi si sarebbe impiccata alla ringhiera all’interno della loro abitazione di via Sgarlata, nel centro storico di Corleone. È questa la ricostruzione dei carabinieri, dopo la scoperta dei corpi senza vita delle due donne, Lucia Pecoraro di 78 anni, e Giuseppina Milone avvenuta questa mattina (sabato 6 dicembre) da parte dei vigili del fuoco.

Lucia Pecoraro aveva perso da poco tempo il marito, Salvatore Milone, ex infermiere all’ospedale dei Bianchi, stroncato 8 mesi fa da un male incurabile e probabilmente non ha retto né a questo dolore né alle difficoltà di gestire da sola la figlia, gravemente malata e rimasta recentemente vittima di un incidente che le impediva di camminare.

A lanciare l’allarme sarebbe stata una vicina che avrebbe sentito dei rumori provenire dall’abitazione delle due donne e poi i nipoti che, arrivati in via Sgarlata, avrebbero bussato senza ottenere risposta e quindi chiamato i vigili del fuoco.

Sul posto sono intervenuti anche il pm di turno e il medico legale, che sta procedendo all’ispezione cadaverica, ma non sembrano esserci molti dubbi sulla dinamica della terribile tragedia.

La commozione e il dolore del sindaco

“Siamo sconvolti per questa tragedia. C’è tanta commozione di tutta la nostra comunità per quello che è successo in paese. La famiglia Milone era conosciuta da tutti, persone buone”, questo il commento del sindaco di Corleone, Walter Rà, dopo avere appreso la notizia. Il sindaco aggiunge, parlando con l’Adnkronos, che “subito dopo la morte del marito, i servizi sociali del Comune si erano attivati per intraprendere un percorso di assistenza, la signora era ben seguita anche dai familiari. Così si era concordato un percorso graduale”.

E aggiunge: “La signora era inserita bene nel contesto parrocchiale, nella parrocchia di Santa Maria e andavano sempre a messa. Avevano anche fatto dei viaggi, i familiari andavano a trovarle tutti i giorni. La situazione sembrava sotto controllo”. Ma fa sapere che “nelle ultime settimane era sorta una novità, la figlia oltre ad avere una disabilità mentale per l’autismo aveva anche grosse difficoltà deambulatorie, un ulteriore dramma”.

La Cisl: “Necessarie politiche contro la solitudine”

“Ciò che è avvenuto a Corleone mostra quanto il dramma esistenziale della solitudine in cui si ritrovano molte persone che devono anche gestire difficoltà quotidiane legate al mondo della non autosufficienza, a volte rischia davvero di implodere ed esplodere in un modo cosi terribile. Siamo vicini alla famiglia”. Lo afferma la segretaria generale Cisl Palermo Trapani, Federica Badami. “Bisogna tutti interrogarsi sul sistema sociale e delle politiche che dovrebbero accompagnare e non far sentire sole le persone che affrontano un dramma così grande. Serve prevenzione, servono psicologi, l’assistenza domiciliare va potenziata. Bisogna lavorare tutti insieme affinché queste periferie esistenziali non portino più a drammi di questo tipo”.