di
Erica Dellapasqua
Dopo la rinuncia di Zerocalcare, e la scelta del Comune di Roma di non partecipare alla conferenza di apertura, la mobilitazione delle case editrici
«Non siamo un movimento politico, siamo qui per svolgere il nostro lavoro. Rispondiamo questo a ogni contestazione politica. Faremo un comunicato a fine fiera. Questo è il nostro catalogo. Buona fiera a tutti». Lo ha detto l’editore di Passaggio al Bosco, Marco Scatarzi, al termine della contestazione delle case editrici oggi a «Più libri più liberi», la fiera della piccola e media editoria organizzata alla Nuvola (Roma) che si è aperta nel segno delle polemiche.
Alla vigilia dell’evento un’ottantina di autori avevano manifestato dissenso per la presenza di Passaggio al Bosco e i suoi testi giudicati nazifascisti. Zerocalcare, in particolare, aveva annunciato il ritiro spiegando che «non si condividono gli spazi con i nazisti», e pure il Comune di Roma aveva disertato la conferenza stampa inaugurale («l’antifascismo è per noi un vincolo costituzionale», aveva motivato l’assessore capitolino alla Cultura Smeriglio).

La protesta anti-fascista
Oggi, 6 dicembre, è continuata la protesta. Alle 15 in punto molti degli espositori presenti, circa la metà, hanno aderito allo sciopero di 30 minuti innalzando teli sugli stand. Durante l’iniziativa i partecipanti hanno intonato Bella Ciao e scandito slogan: «Ora e sempre resistenza», «Via i fascisti dalla fiera».
Tra gli editori che hanno coperto i loro libri Altreconomia, Futura editrice, Bakemono Lab, Hoeplini, Nova Delphi Libri, Rfb Edizioni, Come si scrive una grande storia, Astarte edizioni, Caissa Italia, Robin – Biblioteca del Vascello, Fandango Libri, Settenove, Ianieri Edizioni, Beccogiallo Edizioni, Meltemi Editore, Coconino Press, Tic Edizioni, Editori Riuniti, Editori Laterza, Zolfo Editore, Laurana Editore, Textus Edizioni, Homo Scrivens, Arcadia Edizioni, Bibliotheka, Il Millimetro, Viella Edizioni, Fondazione Benetton Studi Ricerche, Voland, Lonely Planet, Emons, Red Star Press, Aboca Edizioni, Cina in Italia, Erickson, Lotta Comunista, Orecchio Acerbo.
In una riunione gli editori hanno esplicitato le loro posizioni chiedendo «risposte dall’Aie» e aggiungendo: «Non accettiamo che la cultura fascista sia al pari delle altre».
Tra gli interventi quello di Matteo Tombolini, di Momo Edizioni, che ha spiegato le ragioni della mobilitazione: «La nostra azione è perché non vogliamo condividere uno spazio con chi non condivide valori democratici. Il nostro è un messaggio ad Aie, altrimenti è meglio chiuderla». Editori Laterza ha invece esposto un cartello con una citazione di Primo Levi: «Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate; anche le nostre».
Corteo di contestazione
Un corteo di contestazione ha poi attraversato i corridoi della fiera, con cori e slogan, raggiungendo il punto di massima tensione davanti allo stand di Passaggio al Bosco, anche oggi tra i più visitati. Qui si è registrato un battibecco tra un manifestante e un cliente, subito rientrato. L’azione si è conclusa con il grido «Siamo tutti antifascisti» e un lungo applauso dei presenti.
Terminata la protesta, Fabio Del Giudice, direttore di «Più libri più liberi», ha commentato: «Qualunque manifestazione nel rispetto della legalità è chiaramente ben accolta qui. È evidente che si è aperto un dibattito su un tema particolarmente delicato, che pone domande enormi che non sono solo nostre ma di tutti quelli che fanno eventi culturali. Usiamo quello che è successo qua per aprire un dibattito serio sul tema partendo da un punto fermo, che tutti condividiamo: l’essere antifascisti».
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6 dicembre 2025 ( modifica il 6 dicembre 2025 | 16:56)
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