Vola Capodichino a novembre il record del mese di sempre con 800.849 passeggeri, il 44,9% in più rispetto a novembre del 2024. Un valore che porta il complessivo del 2025 a 12.423.409, cioè a soli 227mila passeggeri in meno di tutto il 2024. Con questi valori e le proiezioni di dicembre (voli già previsti e posti già venduti) il 2025 dovrebbe concludersi a 13,3 milioni di passeggeri con il record di sempre e un aumento rispetto al 2024 intorno al 5%.
APPROFONDIMENTI
La crescita
I volumi di novembre 2025 hanno giovato, nella loro crescita, di due fattori; anzitutto è cambiato a inizio 2025 il sistema di calcolo dei movimenti sullo scalo. Fino allo scorso anno il volume complessivo era stabilito su base annua, per cui c’era un traffico notevole l’estate e nei mesi finali dell’anno bisognava ridurre i movimenti per rispettare lo sbarramento. Questo è il motivo del basso numero di passeggeri a novembre 2024, che rende maggiore la crescita del 2025. Inoltre, bisogna tenere presente che il post Covid ha riscritto completamente le regole della mobilità e ovunque c’è un’enorme crescita degli spostamenti con gli aerei tanto da polverizzare le previsioni sulla ripresa fatte nel 2020 che ipotizzavano il ritorno ai livelli pre-pandemia tra il 2028 e (alcuni) il 2029. Invece, il ritorno è avvenuto per l’insieme del traffico aereo tra la fine del 2024 e gli inizi del 2025.

A Napoli Capodichino – complice l’appeal turistico-culturale della città e i nuovi voli con il nord America – si è tornati al livello pre Covid nel 2022. Un appeal che non cessa: proprio ieri la decisione di Eurowings, una compagnia aerea low-cost tedesca sussidiaria di Lufthansa, che dalla prossima estate opererà un volo quotidiano su Berlino (oggi Lufthansa copre la tratta via Monaco, Francoforte, Vienna o Zurigo, mentre l’unico volo diretto è operato da Easyjet). Da inizio 2025, il contingentamento dei voli non è più calcolato su base annuale, bensì su base oraria per una distribuzione più omogenea e per evitare l’eccessivo sorvolo della città in certi periodi dell’anno e certe ore del giorno (lo scalo è chiuso la notte). Questo sistema ha portato una flessione dei passeggeri e dei movimenti in questi che erano i mesi di punta (giugno -0,9%, luglio -1,3%, agosto -1,7% e settembre) limitata solo dagli effetti della politica di Gesac di privilegiare con un sistema di incentivi le compagnie che usano aerei più grandi e nuovi e volano con fatto di riempimento più alti. A ottobre prima, e a novembre poi, con la maggiore disponibilità di slot ci sono stati più movimenti rispetto agli anni scorsi, e questo ha fatto sì che siamo arrivati più passeggeri. Essendo per quasi il 75% voli dall’estero si tratta in larghissima parte di turisti che, quindi, hanno visitato Napoli e la Campania in periodi di bassa stagione contribuendo a scrivere una pagina della destagionalizzazione del turismo. Il secondo fattore, come accennato, è la combinazione aerei più grandi e più pieni. Questo scenario sarà ulteriormente rafforzato con il piano di sviluppo definito dall’ad di Gesac, Roberto Barbieri (al quale ha vincolato anche il rinnovo del suo mandato triennale avvenuto nei mesi scorsi) che prevede la realizzazione di un terminal dedicato ai voli extra-Schengen, di un nuovo albergo, della trasformazione della viabilità con un secondo accesso e nuove piazzole per la sosta degli aerei.
Il bilancio
Se il 2025 chiuderà con il nuovo record molto è legato da un lato alla sempre maggiore articolazione del network dei collegamenti diretti che nell’estate scorse ha toccato quota 120, tra questi tutti i principali hub mondiali da dove, in pratica, si è connessi con ogni destinazione sul pianeta. Network che – e questo è anche la propulsione ai dati dell’autunno – al netto delle destinazioni marine è rimasto sostanzialmente in piedi anche dopo settembre. In questo quadro particolarmente importante è il contributo dei sette voli del Nord America (New York Jfk, i due per New York Newark, Filadelfia, Atlanta, Chicago e Toronto). I voli aggiunti nell’estate 2025 hanno portato i passeggeri a quota 379mila (erano 215mila nell’estate del 2024) con una crescita del 77% e grande soddisfazione di tutte le compagnie (American Airlines, Delta, United e Air Canada) che li hanno operati e li programmano anche nell’estate 2026, stagione che sarà decisiva per dare corpo al progetto di rendere almeno un volo stabile per tutto l’anno. Progetto che attende segnali dal mondo dell’ospitalità di alto livello per le aperture nelle costiere, in particolare, l’amalfitana per tutto l’anno. Segnali attesi e non arrivati a Salerno, dove la mancata propulsione del Cilento, ritardi nelle infrastrutture e scarso interesse nel mercato locale stanno limitando lo sviluppo dello scalo di Pontecagnano che non solo ha una magra stagione invernale, ma già delinea una serie di dinieghi per quella estiva. Intanto, dopo il -9% di passeggeri a ottobre, si registra un meno 56,6% a novembre da 35.703 a 15.479. Una luce arancione, se non rossa, che chiama all’azione, più che alle parole e ai post, in primo luogo la comunità locale.