Le prove del venerdì servono a impostare il lavoro delle squadre in vista della qualifica che dovrà delineare i valori nell’ultimo e decisivo GP della stagione. Prima della messa in moto ci si aspettava che la McLaren, più della Ferrari, potesse ambire al ruolo di “zanzara” nella lotta per il titolo mondiale che contrappone i due piloti della McLaren, Lando Norris e Oscar Piastri, a Super Max Verstappen con la Red Bull. 

Le due sessioni di prove libere, invece, hanno portato alla ribalta un protagonista che nessuno aveva messo in conto: stiamo parlando di Nico Hulkenberg che con la Sauber C45 ha mostrato il migliore long run, facendo meglio anche dei contendenti per il titolo, quasi a far pregustare agli appassionati un anticipo di quello che potrebbe essere l’approdo dell’Audi alla F1, quando la trasformazione della Sauber sarà completata. 

Lando Norris, McLaren

Lando Norris, McLaren

Foto di: Giuseppe Cacace – AFP – Getty Images

Il pilota tedesco gradisce Abu Dhabi, ma nessuno si aspettava che potesse inserirsi nelle posizioni di vertice, per quanto con un margine esiguo: 0”012 più veloce di Lando Norris con la MCL39 che a livello tecnico è data per grande favorita.  

Il leader del mondiale con 12 punti di vantaggio su Verstappen e 16 su Piastri aveva presentato le sue credenziali già in FP1, ma il margine che aveva era irrisorio, di appena 8 millesimi, mentre al pomeriggio il divario è diventato importante lasciando la RB21 a 363 millesimi nel giro secco e a 223 millesimi di media nella simulazione di gara. 

La McLaren ha svolto long run brevi, mentre la Red Bull ha scelto di coprire 17 giri e dal 12esimo c’è stato un calo piuttosto evidente. La differenza è emersa soprattutto nel terzo settore: i numeri parlano chiaro, perché 296 dei 363 millesimi Max li paga nel terzo settore, la parte tortuosa del tracciato di Yas Marina che genera il surriscaldamento delle gomme posteriori e il conseguente scivolamento della Red Bull. 

Max Verstappen, Red Bull Racing

Max Verstappen, Red Bull Racing

Foto di: Dom Gibbons / LAT Images via Getty Images

Sulla carta Norris vanta un vantaggio importante, dal momento che è stato l’unico ad avvicinare il suo miglior tempo (1’23”083) nel secondo tentativo, mentre tutti gli altri hanno peggiorato significativamente, dal momento che la McLaren sembra far valere l’eccellente gestione delle gomme nell’arco dell’intero giro. 

Nel secondo settore si è vista la velocità massima della Red Bull: Verstappen ha toccato i 330 km/h sfruttando le doti della RB21, ma Norris non è lontano, staccato di appena 2 km/h in velocità e circa un decimo in tempo.  

Oscar Piastri, McLaren

Oscar Piastri, McLaren

Foto di: Steven Tee / LAT Images via Getty Images

Oscar Piastri ieri è parso fuori dalla contesa, ma l’australiano aveva saltato la FP1 per far girare Pato O’Ward. È parso chiaro che gli sono mancati i giri iniziali, ma i sette decimi che ha concesso a Lando nella simulazione da qualifica dimostrano che Oscar non era a posto visto che anche nella durata ha lasciato quasi mezzo secondo al giro. Insomma, roba non da McLaren che ha bisogno della seconda macchina nella lotta per il mondiale piloti. 

Ieri i tecnici di Milton Keynes erano intenzionati a caricare un po’ l’ala posteriore della Red Bull, ma questa mattina sembrano aver cambiato idea: la RB21 con più resistenza all’avanzamento può ridurre il consumo della gomma che era di 0”163 al giro rispetto allo 0”052 di Norris, ma il rischio grande è di perdere il (piccolo) vantaggio sui rettilinei. Siccome il grip della pista andrà crescendo, pare che Max abbia deciso di prendere il rischio di restare scarico, nella convinzione che troverà l’aderenza mancante con l’evoluzione della pista. 

Sulla carta, quindi, la McLaren dovrebbe risultare superiore, ma su queste basi attenzione all’olandese che è intenzionato a lottare anche per la pole position con le vetture papaya. 

Nico Hulkenberg, Sauber

Nico Hulkenberg, Sauber

Foto di: Steven Tee / LAT Images via Getty Images

E Nico Hulkenberg? La Sauber non eccelle di solito nel giro secco (mediamente cede 1”11 alla McLaren), per cui è difficile credere che possa restare dove l’abbiamo vista ieri, tanto più che vanta una bassa velocità massima (325 km/h), mentre se la cava decisamente meglio nel passo gara. 

Statistiche degrado pneumatici

Statistiche degrado pneumatici

Foto di: Uncredited

Volendo completare l’analisi non sfugga un altro dato molto interessante: nella tyre degradation è Oliver Berman che vanta il dato migliore con un calo prestazionale al giro di soli 0”051, facendo meglio di Lando Norris e dell’eccellente Kimi Antonelli con la Mercedes. 

L’aspetto quanto meno curioso è che le monoposto clienti Ferrari si stanno dimostrando migliori della SF-25: Sauber nei long run e Haas nel degrado degli pneumatici sono decisamente più in forma, segno che il calo della rossa negli ultimi GP è stato più netto di quanto si potesse aspettare da una squadra che ha chiuso lo sviluppo prima di molti altri. La Scuderia fatica con le soft: volete un ultimo riferimento che spiega molto? 

Arthur Leclerc, Ferrari

Arthur Leclerc, Ferrari

Foto di: Ferrari Media Center

La McLaren ha guadagnato 1”2 passando dalla gomma media alla soft, mentre la Ferrari è cresciuta di appena 0”65, vale a dire la metà. È evidente che c’è qualcosa che non quadra nel team di Maranello che ha perso la strada… 

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