Il film di Sorrentino esce negli Usa e riceve il plauso della critica:” “Pochi registi abbracciano la bellezza in modo totale quanto Paolo Sorrentino”, ha scritto sul New York Times Mahnola Dargis, secondo cui “è piacevole tornare nell’universo ricco, stilizzato e dettagliatissimo” del regista di è Stata la Mano di Dio “con tutti i suoi incanti e personaggi caldi, vitali, irripetibili”.
La Grazia di Sorrentino il cui debutto in anteprima mondiale è avvenuto alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, e arriverà nelle sale italiane il 15 gennaio 2026, è uscito nei cinema americani venerdì 5 dicembre ricevendo gli applausi dalla critica. “Pochi registi abbracciano la bellezza in modo totale quanto Paolo Sorrentino”, ha scritto sul New York Times Mahnola Dargis, secondo cui “è piacevole tornare nell’universo ricco, stilizzato e dettagliatissimo” del regista di è Stata la Mano di Dio “con tutti i suoi incanti e personaggi caldi, vitali, irripetibili”.
Il Times ha parole di elogio anche per Toni Servillo nel ruolo di un immaginario presidente alla fine del suo mandato. Noto agli americani soprattutto per La Grande Bellezza, ma anche per Gomorra e Il Divo, “con la sua sorprendente ampiezza espressiva, Servillo resta il volto più affascinante del cinema di Sorrentino, capace di incarnare personaggi diversissimi con precisione quasi spiazzante”. Incantato anche Kyle Smith del Wall Street Journal, secondo cui l’attore italiano interpreta il personaggio di Mariano “con una gravitas tale che basta un minimo cambiamento d’espressione per catturare l’attenzione”. Secondo il critico del giornale finanziario, “La Grazia è un elogio della maturità e di quelle figure sagge che spesso diamo per scontate”, un film che “si manifesta in un’immagine struggente: una lacrima che galleggia nello spazio, sospesa tra fragilità e leggerezza”.

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