Nella mattinata di oggi Jorge Martin si è sottoposto a degli esami approfonditi presso l’Ospedale Universitario Dexeus, Gruppo Quirón. Aprilia ha diramato un comunicato ufficiale per spiegare quali sono le condizioni fisiche del campione in carica della MotoGP.

MotoGP, Jorge Martin: come sta dopo l’ultimo controllo

Referto del Dott. Xavier Mir sullo scafoide: si osserva un buon progresso clinico, con mobilità praticamente completa dell’arco di movimento dello scafoide. Consolidazione non al 100%, il processo è positivo nonostante la riparazione non sia completa.

Referto del Dott. Angel Charte sulle fratture costali: significativa evoluzione dei focolai di frattura nella maggior parte delle lesioni costali sinistre. Nonostante la notevole evoluzione, alcune non sono complete al 100%. Evoluzione molto positiva, si ritiene che siano necessarie ancora due settimane per una guarigione completa.

È in programma un esame privato all’inizio di settimana prossima per nuovo controllo. Dopo di esso, verrà presa una decisione sul test privato da far svolgere a Martin per verificare meglio la sua ripresa fisica e le sensazioni in moto. È esclusa la partecipazione al Gran Premio di Germania in programma nel weekend 11-13 luglio al Sachsenring.

Con Aprilia sarà divorzio a fine 2025?

Il pilota spagnolo sta meglio, anche se non c’è ancora una guarigione totale. Serve attendere ancora un po’, ma il rientro è sempre più vicino. Certamente, sarà interessante vedere quando verrà il momento di risalire su una MotoGP, cosa possibile in un test privato grazie al cambio del regolamento avvenuto su iniziativa di Aprilia.

La stessa Aprilia che Martin vorrebbe lasciare a fine 2025, dopo aver deciso di esercitare la clausola per la risoluzione anticipata del contratto. Clausola che, secondo il team di Noale, non sarebbe esercitabile dato che il pilota non ha praticamente corso in questo campionato MotoGP. La sua unica apparizione, con conseguente nuovo infortunio, è stata nel Gran Premio del Qatar. Vedremo se le parti troveranno un accordo o se sarà necessario ricorrere a un tribunale.