Più flat tax per il lavoro dipendente. L’esecutivo nella Manovra ha inserito diversi interventi che introducono riduzioni di tasse e agevolazioni fiscali per chi lavora in azienda
Più flat tax per il lavoro dipendente. L’esecutivo nella Manovra ha inserito diversi interventi che introducono nuove tasse piatte e agevolazioni fiscali per chi lavora in azienda con riguardo anche al settore pubblico. Con un impatto non banale sui redditi da lavoro di milioni di dipendenti e sulle buste paga. Vediamo quali sono le principali novità.
Tassa fissa al 5% per gli aumenti derivanti da rinnovo contrattuale
La legge di Bilancio 2025 introduce una misura ad hoc per sostenere il lavoro dipendente. Sul piatto 2 miliardi di euro per favorire gli aumenti retributivi con una aliquota agevolata fissa al 5% applicata agli incrementi salariali derivanti da rinnovi contrattuali. Una misura da applicare ai lavoratori fino a 28 mila euro di reddito. La platea di soggetti interessati dalla flat tax sugli aumenti contrattuali sottoscritti nel 2025 e nel 2026 dovrebbe essere pari a 3,326 milioni di lavoratori dipendenti. L’intento è promuovere la contrattazione aziendale e sostenere la competitività del sistema produttivo italiano. I contratti in attesa di rinnovo a fine settembre 2025 sono 29 e coinvolgono circa 5,6 milioni di dipendenti, il 43,1% del totale (dati Istat). Il tempo medio di attesa di rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto, tra settembre 2024 e settembre 2025, è passato da 18,3 a 27,9 mesi; per il totale dei dipendenti da 9,6 a 12,0 mesi.
Lavoro straordinario, turni notturni e festivi: si paga solo il 15%
Il Ddl Bilancio contiene poi l’agevolazione per il lavoro straordinario e per le maggiorazioni legate ai turni notturni o festivi ma solo per i dipendenti con un reddito non superiore a 40 mila euro e per un massimo di 1.500 euro lordi l’anno. In breve solo per l’anno 2026 sarà applicata la tassa piatta del 15%, invece che le aliquote Irpef del 23% o del 33%.
Tassa piatta per i lavoratori pubblici
Una flat tax del 15% viene prevista anche per il salario accessorio dei dipendenti pubblici fatta eccezione per i dirigenti. Parliamo della componente variabile della retribuzione dei dipendenti della Pa, che remunera prestazioni aggiuntive, specificità del servizio, o il raggiungimento di obiettivi e produttività. Due le soglie da rispettare per accedere alla misura. La prima è che la retribuzione annua del dipendente pubblico che non deve superare i 50 mila euro lordi. La seconda soglia, l’indennità massima percepita durante l’anno, che può godere della tassazione agevolata fissata a 800 euro.
Premi di risultato
Tassa piatta anche sui premi di risultato per chi è sotto gli 80 mila euro di reddito. Nella nota tecnica sulla Manovra si legge che per quanto riguarda l’innalzamento da 3 mila a 5 mila euro della soglia dei premi di risultato sottoposti a tassazione ridotta (dal 5% all’1%), sulla base di elaborazioni dei premi agevolati dichiarati nell’anno d’imposta 2023, «si stima una potenziale platea di soggetti coinvolti dalla modifica normativa di circa 250 mila contribuenti».
7 dicembre 2025 ( modifica il 7 dicembre 2025 | 12:16)
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