Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha riferito che si aprono “opportunità di pace” e che Israele è vicino alla fine della prima fase dell’operazione su Gaza, pronto a passare alla seconda per disarmare Hamas. In conferenza stampa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz a Gerusalemme, ha precisato: “Ne discuterò con Trump entro la fine del mese. Otterremo il disarmo di Hamas e smilitarizzeremo Gaza”. Netanyahu ha aggiunto che non lascerà la politica nemmeno in caso di grazia nel suo processo e ha ribadito di essere in \”disaccordo\” con il cancelliere tedesco sulla creazione di uno Stato palestinese. \”L’obiettivo di istituire uno Stato palestinese è distruggere lo Stato ebraico\”, ha detto Netanyahu, rilanciato dai media israeliani, \”avevano uno Stato e hanno cercato di distruggere Israele da esso\”. Oggi il presidente israeliano Herzog è a New York.\n

Intanto il Forum delle famiglie degli ostaggi denuncia che Hamas usa le informazioni sui rapiti come merce di scambio e avverte: “Nessuna fase 2 senza il ritorno dell’agente Ran Gvili”. 

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Nella giornata di ieri almeno sette palestinesi sono stati  uccisi dal fuoco israeliano oggi nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono  fonti mediche ad Al Jazeera.

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Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, ha sollecitato il rapido dispiegamento di una forza internazionale di monitoraggio del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

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I contatti con Hamas nell’ambito della mediazione tra il gruppo e  Israele ‘pagano’. E’ il senso del discorso fatto dal premier del Qatar,  Mohammed bin Abdulrahman, nel corso del suo intervento al Doha Forum.  \”Ora abbiamo visto che questa comunicazione ha portato alla cessazione  delle ostilità, al rilascio degli ostaggi e all’attenuazione delle  sofferenze della popolazione locale\”, ha detto il primo ministro  dell’emirato che ospita la leadership di Hamas da 13 anni. Poi al Thani  ha smentito le accuse secondo cui dal suo Paese sarebbero arrivati  finanziamenti al gruppo: \”Gli aiuti e i finanziamenti che sostengono  essere arrivati ad Hamas sono andati al popolo di Gaza sulla base di un  processo molto trasparente\”.

“,”postId”:”a3ce564f-e41b-4437-83d9-930a8a41689e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T15:09:07.806Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T16:09:07+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Axios: \”Usa lavorano a possibile summit Netanyahu-al-Sisi\””,”content”:”

Un summit tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente  egiziano Abdel Fattah al-Sisi. E’ pronta alla mediazione per  organizzarlo la Casa Bianca dopo mesi di assenza di contatti tra i due  leader, che non si parlano da prima dell’inizio delle operazioni  militari israeliane su vasta scala nella Striscia di Gaza in risposta  all’attacco del 7 ottobre 2023 in Israele. Lo rivela Axios che cita un  funzionario Usa e una fonte israeliana.\nSecondo  funzionari Usa, Netanyahu dovrà prima dare luce verde a un accordo sul  gas naturale con l’Egitto e muoversi su altre misure per convincere  al-Sisi al faccia a faccia. Non si vedono in pubblico dal 2017, ma si  sono incontrati in segreto nel 2018, ricorda Axios che sottolinea come  nonostante Netanyahu abbia detto a Jared Kushner, genero di Donald  Trump, di voler vedere al-Sisi, in realtà non ci sia un impegno concreto  da parte del premier e come anche il leader egiziano resti scettico.

“,”postId”:”d56a13ec-9ded-42ce-91db-4a00fb46db8e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T14:21:50.233Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T15:21:50+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Scala, in piazza la protesta di proPal e lavoratori spettacolo”,”content”:”

\”I giudici hanno detto che è illegittimo il licenziamento della maschera che alla Scala ha gridato ‘Palestina libera’ e quindi urliamo insieme al teatro ‘Palestina libera!’\”: in piazza Scala a Milano come ogni 7 dicembre vanno in scena le proteste in occasione dell’inaugurazione della stagione lirica del teatro.Da un lato è in corso il presidio per il mondo dello spettacolo organizzato dalla Cgil, dall’altro ci sono manifestanti di Cub e proPal insieme.    All’altoparlante, in collegamento telefonico, è intervenuto anche Mohammad Hannoun, presidente dell’associazione palestinesi d’Italia, che ha ricevuto un foglio di via di un anno da Milano. \”Noi e per sempre siamo antisionisti, non antisemiti, e perseveremo. Vi dico di continuare con la vostra mobilitazione e i vostri cortei. Continueremo per denunciare Israele e coloro che lo sostengono per una Palestina libera\”.

“,”postId”:”28333ec5-2d4c-4734-96a5-f98c30d2e963″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T14:01:45.425Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T15:01:45+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Fassino: \”Negare lo Stato palestinese allontana la pace\””,”content”:”

\”Negare ai palestinesi la possibilità di avere una propria patria, come  ha dichiarato ancora oggi il premier Netanyahu, è un grave errore che  non potrà che suscitare nuovi conflitti e offrire ad Hamas e  all’estremismo islamico la possibilità di utilizzare il legittimo  irredentismo palestinese per rilanciare la lotta contro l’esistenza di  Israele\”. Lo dichiara Piero Fassino, presidente del Comitato Medio  Oriente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e deputato  del Pd. \n\”Un conto – aggiunge  Fassino – è chiedere l’indispensabile disarmo di Hamas e la cessazione  di ogni sua attività, cosa del tutto diversa è rifiutare l’esistenza di  uno Stato palestinese, quando l’unica soluzione per una pace duratura è  la coesistenza e convivenza di due Stati per due popoli\”. \n\”Nessuno  ignora che il terribile massacro del 7 ottobre e la feroce guerra di  Gaza abbiano allontanato la prospettiva di due Stati, ma non è negandola  che si avrà una pace sicura, ma solo ricostruendo le condizioni di  fiducia indispensabili per realizzare l’unica soluzione che eviti il  ripetersi di altre tragedie\”, conclude.

“,”postId”:”422f4730-a85a-44ea-ad64-fbaf0ad090bd”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T13:57:16.717Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T14:57:16+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Merz: \”Al momento non c’è motivo al momento di discutere di visita di Netanyahu\””,”content”:”

\”Non c’è motivo al momento di discutere\” di un invito al premier  israeliano Benjamin Netanyahu a venire in visita in Germania. A  dichiararlo, parlando al fianco del capo del governo israeliano, è stato  il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, in visita in Israele. A Merz è  stato chiesto se avesse ricambiato l’invito a Netanyahu – nei confronti  del quale la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto  valido anche in Germania – come di consueto durante le visite di  Stato. \n\”Se il tempo lo  permetterà, potrei fare un invito del genere, ma non è un tema che  preoccupa nessuno di noi due in questo momento\”, ha affermato Merz,  insistendo sul fatto che non c’è \”al momento motivo di discuterne\”.  Netanyahu ha subito sottolineato che sarebbe stato lieto di recarsi in  visita Germania.

“,”postId”:”90f32f84-1a0c-43a4-aee3-56ab314ecb6e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T13:33:48.954Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T14:33:48+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Merz: \”Riconoscimento Stato palestinese? Non in un prossimo futuro\””,”content”:”

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha dichiarato oggi di non vedere  la possibilità che in un futuro prevedibile si materializzino le  condizioni necessarie affinché la Germania riconosca uno Stato  palestinese.\nDopo un incontro  con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Merz – in visita in  Israele – ha affermato che la priorità è attuare passo dopo passo  l’attuale piano di pace. \”Nessuno sa oggi quale sarà l’esito finale. Ed è  per questo che, a differenza di altri paesi europei, il governo si è  astenuto dal riconoscere prematuramente uno Stato palestinese. Né lo  faremo nel prossimo futuro\”, ha dichiarato Merz, per il quale \”ad oggi,  questo Stato manca di tutti i requisiti per essere considerato  indipendente\”.

“,”postId”:”a83420a6-9295-47e8-ab40-92e84ab57851″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T13:25:11.093Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T14:25:11+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Merz: \”Dopo 7 ottobre al fianco di Israele, no passi verso annessione Cisgiordania””,”content”:”

\”Dopo il 7 ottobre, la Germania si è schierata ancora una volta  fermamente e chiaramente dalla parte di Israele. Abbiamo pianto insieme  le vittime e abbiamo temuto per gli ostaggi, tra cui molti cittadini  tedeschi\”. A dichiararlo, parlando al fianco del premier israeliano  Benjamin Netanyahu, è stato il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in  visita in Israele. \”Israele ha il diritto e il dovere di proteggere i  suoi cittadini e la sua esistenza\”, ha affermato il cancelliere tedesco.  \”Siamo stati al fianco di Israele, anche quando molti si sono  allontanati durante la guerra di Gaza\”, ha ribadito.\nMa  la condotta israeliana della guerra \”ha anche posto la Germania di  fronte a un certo dilemma\”, ha affermato Merz, citato da ‘Ha’aretz’: la  Germania deve \”difendere la sicurezza di Israele, la dignità umana e la  giustizia. Come paese in guerra, come stato di diritto democratico,  Israele deve anche essere valutato a fronte del diritto internazionale\”.\nMerz  ha aggiunto che \”il governo tedesco fornisce aiuti all’Autorità  Nazionale Palestinese. Questo può essere criticato, ma soprattutto ora,  quando ci sono segnali di riforma, devono essere forniti. Non devono  esserci passi verso l’annessione\” della Cisgiordania, siano essi  formali, strutturali o di altro tipo, che equivalgano a un’annessione\”.

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Gli Stati Uniti puntano a un vertice fra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali Netanyahu deve però prima approvare un accordo strategico per il gas con l’Egitto e adottare altre misure per convincere Sisi ad incontrarsi.\n     \”Questa è un’opportunità per Israele. Vendere gas all’Egitto creerà interdipendenza, avvicinerà i due paesi e impedirà la guerra\”, ha detto un funzionario americano ad Axios. Gli Stati Uniti stanno valutando iniziative simili concentrate su incentivi economici in settori come la tecnologia e l’energia fra Israele quali Libano, Siria e Arabia Saudita.

“,”postId”:”549710cd-708b-416b-9825-b71e00c6f3aa”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T13:12:40.877Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T14:12:40+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu: \”Vedrò Trump entro la fine del mese\””,”content”:”

Il primo ministro israeliano Benjamin\nNetanyahu incontrera’ il presidente degli Stati Uniti Donald Trump \”entro\nla fine del mese\” per discutere di pace in Medio Oriente. Lo ha annunciato\nlo stesso Netanyahu. Il suo ufficio ha dichiarato che e’ stato invitato\nalla Casa Bianca dopo una telefonata con Trump lunedi’.

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\”Un accordo di pace è stato formulato grazie a Trump e dobbiamo attuare la seconda fase del piano di pace. Una pace duratura è possibile: lo Stato palestinese e la soluzione dei due Stati possono essere attuati solo attraverso i negoziati\”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz in conferenza stampa con il premier israeliano Benyamin Netanyahu a Gerusalemme, ripresa dai media. \”Hamas non può avere alcun ruolo a Gaza. Non può rappresentare una minaccia per Israele\”, ha ribadito.

“,”postId”:”91524fc6-cad5-4f2c-86c6-607fe9e1a097″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T12:42:27.118Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T13:42:27+0100″,”altBackground”:false,”title”:”A Gaza e in Cisgiordania torna la paura tra i cristiani”,”content”:”

Mentre la tregua nella Striscia è sempre più fragile, torna la paura anche nella parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza. Da diversi giorni il parroco argentino, Gabriel Romanelli, pubblica testimonianze dall’interno della chiesa dove si sentono esplosioni durante le celebrazioni. Ieri in particolare un’esplosione seguita da un fortissimo boato ad appena 200 metri dalla Sacra Famiglia, ha fatto rompere i vetri delle finestre della chiesetta procurando angoscia e paura. In questi giorni, dopo due anni di pesanti combattimenti, la parrocchia si stava dedicando a un minimo di ritorno ai preparativi natalizi con l’allestimento del presepe e le luci. L’atmosfera sembra però rapidamente cambiata mentre anche in Cisgiordania la situazione rimane molto tesa. Dopo che anche nel villaggio cristiano di Taybeh si era tornati ad allestire l’albero e le luminarie con l’inaugurazione della piccola manifestazione \”Notti di Natale\” della chiesa latina, nella notte tra il 4 e il 5 dicembre il villaggio cristiano è stato di nuovo oggetto di pesanti attacchi da parte dei coloni. In particolare sono state incendiate due auto di una famiglia di parrocchiani ed è stato imbrattato un edificio con una scritta minacciosa. \”Ho fatto subito visita a casa della famiglia colpita dall’attacco\”, ha detto a Vatican news padre Bashar Fawadleh, parroco di Taybeh, \”non ci sentiamo al sicuro, ma continuiamo la nostra vita\”.

“,”postId”:”3d931600-f3cf-45b0-bc59-8c4cf7933234″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T12:29:44.635Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T13:29:44+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu, se mi concederanno la grazia non mi dimetterò”,”content”:”

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz che non lascerà la politica se il presidente Isaac Herzog gli concederà la grazia per porre fine al suo processo per corruzione. Lo riportano i media israeliani. 

\n”,”postId”:”568fae08-68ee-4e32-9b0e-ce76bfeab8b8″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T12:23:32.746Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T13:23:32+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu, ‘Stato palestinese vuole distruggerci, non ci sarà'”,”content”:”

Non creeremo uno Stato palestinese alle nostre porte che si impegnerà a distruggerci\”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz. \”Abbiamo un punto di vista diverso, ovviamente, perché lo scopo di uno Stato palestinese è distruggere l’unico e solo Stato ebraico\”, ha detto Netanyahu, citato dai media israeliani. \”A Gaza avevano già uno Stato, uno Stato di fatto, e lo hanno usato per cercare di distruggere l’unico Stato ebraico. Crediamo che ci sia una strada per promuovere una pace più ampia con gli Stati arabi, e anche una strada per stabilire una pace praticabile con i nostri vicini palestinesi, ma non creeremo uno Stato alle nostre porte che si impegnerà a distruggerci\”.

“,”postId”:”4e12b352-afc2-475a-9470-d6345c9bec7c”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T12:15:42.782Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T13:15:42+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu, ‘ci sono opportunità di pace, presto la fase 2′”,”content”:”

\”Ci sono opportunità di pace. L’asse iraniano è stato duramente colpito, ne discuterò con Trump entro la fine del mese e porremo fine al ruolo di Hamas a Gaza. Siamo quasi alla fine della prima fase e prevediamo di passare presto alla seconda. Otterremo il disarmo di Hamas e smilitarizzeremo Gaza\”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, citato dai media israeliani, in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz a Gerusalemme. 

“,”postId”:”0f45a2e1-f3b0-4029-a2f9-b6330ee45cd9″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T12:08:00.415Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T13:08:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu: \”La fase 3 sarà deradicalizzare Gaza\””,”content”:”

La fase 3 del piano di pace per il Medio Oriente consisterà nel \”deradicalizzare\” Gaza. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco, Friedrich Merz. \”E’ qualcosa che si pensava impossibile ma è stato fatto in Germania\”, ha detto Netanyahu indicando Merz, \”è stato fatto in Giappone, è stato fatto negli Stati del Golfo, può essere fatto anche a Gaza\”. \”La cosa importante è che Hamas venga smembrata\”, ha detto ancora Netanyahu.

“,”postId”:”996eba96-7676-4e92-b45f-611be3056279″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T12:03:32.958Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T13:03:32+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Merz: \”Applicare fase due del piano, una pace duratura è possibile\” “,”content”:”

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in conferenza stampa congiunta a Gerusalemme con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha sottolineato la necessità di \”mettere in pratica la fase due del piano di pace formulato grazie a Trump\”. \”Hamas non può avere un ruolo a Gaza, non può porre una minaccia per Israele\”, ha aggiunto Merz rilanciato da Ynet, \”una pace duratura è possibile, lo Stato palestinese e una soluzone a due Stati puo’ essere raggiunta solo tramite negoziati\”. Merz ha ribadito \”il diritto e dovere di Israele a difendere la sua esistenza\”. \”Al memoriale di Yad Vashem la responsabilità della Germania diventa tangibile e quindi saremo sempre al fianco della sicurezza di Israele e del suo diritto a esistere\”, ha aggiunto Merz, \”questo è al fondamento delle nostre relazioni oggi e per sempre. Dopo l’attacco terroristico portato avanti da Hamas il 7 ottobre la Germania è stata a fianco di Israele. Abbiamo pianto insieme e condiviso preoccupazione per il destino degli ostaggi\”. \”Israele ha il diritto e il dovere di difendere i suoi cittadini e la sua esistenza contro coloro che negano lo Stato ebraico e democratico e il suo diritto a esistere\”, ha concluso il cancelliere.

“,”postId”:”d05f8964-fd5c-4a8e-b6b4-25a331648da5″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T11:56:00.423Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T12:56:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu: \”In disaccordo con Merz sullo Stato palestinese\””,”content”:”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in una conferenza stampa congiunta con Friedrich Merz, ha affermato di essere in \”disaccordo\” con il cancelliere tedesco sulla creazione di uno Stato palestinese. \”L’obiettivo di istituire uno Stato palestinese è distruggere lo Stato ebraico\”, ha detto Netanyahu, rilanciato dai media israeliani, \”avevano uno Stato e hanno cercato di distruggere Israele da esso\”. 

“,”postId”:”7d932df3-6dc6-42b7-a408-42b2340291ef”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T11:50:19.522Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T12:50:19+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Concluso l’incontro tra Netanyahu e Merz “,”content”:”

Si è concluso l’incontro tra il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, in visita di Stato in Israele. Lo riferisce la stampa israeliana. Dopo il faccia a faccia tra i due leader, il vertice è stato allargato al ministro della Difesa israeliano Gideon Sa’ar, al ministro degli Esteri Israel Katz, al Consigliere per la Sicurezza Nazionale ad interim Gil Reich, al direttore generale del ministero della Difesa Amir Baram e agli ambasciatori delle due nazioni. E’ ora in corso la conferenza stampa di Netanyahu e Merz.

“,”postId”:”8167a387-ea06-4fe0-b39f-b3b6e0606e3b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-07T11:18:36.971Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T12:18:36+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni”,”content”:”

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

“,”postId”:”23068b6c-5b62-4b84-9dfc-d2609e71be22″,”postLink”:{“title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/israele-palestina-pace-piani”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/109f4c6e66aad5b71647ac9d7eb42ea1d01d862a/skytg24/it/mondo/2024/02/16/israele-palestina-piani-pace/hero_palestina_israele_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-07T10:40:13.119Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-07T11:40:13+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Merz visita il memoriale di Yad Vashem, poi vedrà Netanyahu “,”content”:”

Il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha ribadito il sostegno di Berlino a Israele durante una visita al memoriale dell’Olocausto Yad Vashem a Gerusalemme, alla quale seguiranno ora colloqui con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Merz è arrivato ieri in Israele per la sua prima visita ufficiale nel Paese, i cui solidi legami con Berlino sono stati scossi dalla guerra di Gaza. Merz ha infatti criticato più volte il costo pagato dai civili palestinesi nelle operazioni di Tel Aviv contro Hamas. Durante la visita a Yad Vashem, Merz ha affermato che \”la Germania deve difendere l’esistenza e la sicurezza di Israele\”, dopo aver riconosciuto la \”responsabilità storica duratura\” del suo Paese per gli stermini di ebrei compiuti dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. 

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Due palestinesi sono stati uccisi ieri sera a colpi d’arma da fuoco dai soldati israeliani a Hebron, in Cisgiordania. L’Idf aveva inizialmente affermato di aver \”eliminato due terroristi\” che in auto \”avevano accelerato verso i soldati a un posto di blocco a Hebron\”, ma poi avrebbe precisato che uno dei due, Ziad Naim Abu Dawud, era un passante. Testimoni hanno riferito all’agenzia palestinese Wafa che l’uomo, 55 anni, era un netturbino che stava svolgendo il suo lavoro quando è stato raggiunto dagli spari. 

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\”Il ritorno finora di 27 ostaggi deceduti dimostra inequivocabilmente ciò che abbiamo sempre detto: Hamas conosce la posizione di ogni ostaggio e sta usando queste informazioni come merce di scambio per ingannare il mondo intero. Hamas si è impegnata a restituire tutti, e il governo israeliano e i mediatori devono esigere che rispettino pienamente questo impegno\”. Lo scrive in una nota il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani in merito all’ultimo rapito deceduto ancora a Gaza, l’agente di polizia Ran Gvili. \”Non possiamo procedere alla fase successiva\” dell’accordo di cessate il fuoco \”prima che Ran Gvili torni a casa\”, ribadisce il Forum. \”Ricordiamo al primo ministro: il successo di questo accordo sarà misurato dal ritorno di tutti gli ostaggi\”. 

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\”Manterremo viva la memoria del terribile crimine della Shoah commesso dai tedeschi contro il popolo ebraico\”. Lo ha scritto sul libro degli ospiti dello Yad Vashem il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in visita in Israele, citato dalla Dpa. \”Qui, allo Yad Vashem, si può percepire la duratura responsabilità storica della Germania: la Germania deve difendere l’esistenza e la sicurezza di Israele. Questo è un elemento fondamentale e inalterabile delle nostre relazioni, per sempre\”, ha aggiunto il cancelliere che, dopo la visita al memoriale dell’Olocausto di Gerusalemme incontrerà, il premier israeliano Benyamin Netanyahu. 

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Un bambino è stato ferito dal fuoco dell’esercito israeliano fuori dalla linea gialla nel quartiere di al-Tuffah, a Gaza City. Lo scrive Al Jazeera citando una fonte dell’ospedale battista di Gaza. 

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Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha tenuto circa una settimana fa un incontro non pubblicizzato con l’ex premier britannico Tony Blair per discutere i piani dell’amministrazione Trump per la gestione postbellica di Gaza. Lo scrive il Times of Israel da una fonte vicina alla vicenda. Blair ha lavorato a stretto contatto con Jared Kushner, genero e collaboratore di Trump, per promuovere l’organismo di governo palestinese di transizione che amministrerà la Striscia al posto di Hamas. La fonte smentisce categoricamente un rapporto dell’emittente pubblica israeliana Kan secondo cui Blair avrebbe sfruttato l’incontro per presentare un piano che consentisse il graduale ritorno dell’Autorità Nazionale Palestinese a Gaza.

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La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

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La corte distrettuale di Gerusalemme ha accettato la richiesta di cancellare la testimonianza del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, prevista per domani. Netanyahu, sotto processo per corruzione, aveva chiesto di non comparire in tribunale a causa della convocazione di un vertice diplomatico di \”emergenza\”. 

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L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.

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Il quadro complessivo risulta molto differente da quello che era stato ipotizzato dal documento in 20 punti presentato dal presidente degli Usa.

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Hamas e la Croce Rossa avvieranno oggi a Città di Gaza, nel quartiere di Zeitoun, le ricerche del corpo del sergente maggiore Ran Gvili, l’ultimo ostaggio israeliano ucciso il cui corpo non è stato ancora riconsegnato. Lo riferisce lo Yedioth Ahronoth. La restituzione delle spoglie del poliziotto, catturato durante gli attacchi del 7 ottobre, dovrebbe consentire l’avvio della fase due del piano di pace per la Striscia di Gaza, che il presidente americano Donald Trump, mediatore dell’intesa, intende annunciare prima di Natale. 

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Il sostegno a Israele è una parte fondamentale della politica tedesca, ha affermato ieri il cancelliere tedesco Friedrich Merz poco dopo il suo arrivo in visita a Gerusalemme. \”Considero un grande onore e un vero privilegio essere qui e ribadire che sostenere questo Paese è e rimarrà il principio fondamentale immutabile della politica della Repubblica Federale di Germania\”, ha affermato Merz, la cui decisione di agosto di imporre un embargo parziale sulle esportazioni tedesche verso Israele in risposta all’intensificazione dei bombardamenti israeliani a Gaza aveva profondamente scontentato le autorità israeliane. \”Le azioni dell’esercito israeliano a Gaza ci hanno posto di fronte ad alcuni dilemmi e abbiamo risposto\”, ma \”abbiamo anche constatato che, ad oggi, non c’è fondamentalmente alcuna divergenza\” tra noi, ha aggiunto Merz, che ha revocato l’embargo a fine novembre e ha ribadito a Herzog che \”Israele ha il diritto di difendersi\”.

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Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha riferito che si aprono “opportunità di pace” e che Israele è vicino alla fine della prima fase dell’operazione su Gaza, pronto a passare alla seconda per disarmare Hamas. In conferenza stampa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz a Gerusalemme, ha precisato: “Ne discuterò con Trump entro la fine del mese. Otterremo il disarmo di Hamas e smilitarizzeremo Gaza”. Netanyahu ha aggiunto che non lascerà la politica nemmeno in caso di grazia nel suo processo e ha ribadito di essere in “disaccordo” con il cancelliere tedesco sulla creazione di uno Stato palestinese. “L’obiettivo di istituire uno Stato palestinese è distruggere lo Stato ebraico”, ha detto Netanyahu, rilanciato dai media israeliani, “avevano uno Stato e hanno cercato di distruggere Israele da esso”. Oggi il presidente israeliano Herzog è a New York.

Intanto il Forum delle famiglie degli ostaggi denuncia che Hamas usa le informazioni sui rapiti come merce di scambio e avverte: “Nessuna fase 2 senza il ritorno dell’agente Ran Gvili”. 

Nella giornata di ieri almeno sette palestinesi sono stati  uccisi dal fuoco israeliano oggi nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono  fonti mediche ad Al Jazeera.

Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, ha sollecitato il rapido dispiegamento di una forza internazionale di monitoraggio del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

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meno di un minuto fa

Qatar: “I contatti con Hamas pagano”

I contatti con Hamas nell’ambito della mediazione tra il gruppo e  Israele ‘pagano’. E’ il senso del discorso fatto dal premier del Qatar,  Mohammed bin Abdulrahman, nel corso del suo intervento al Doha Forum.  “Ora abbiamo visto che questa comunicazione ha portato alla cessazione  delle ostilità, al rilascio degli ostaggi e all’attenuazione delle  sofferenze della popolazione locale”, ha detto il primo ministro  dell’emirato che ospita la leadership di Hamas da 13 anni. Poi al Thani  ha smentito le accuse secondo cui dal suo Paese sarebbero arrivati  finanziamenti al gruppo: “Gli aiuti e i finanziamenti che sostengono  essere arrivati ad Hamas sono andati al popolo di Gaza sulla base di un  processo molto trasparente”.

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26 minuti fa

Axios: “Usa lavorano a possibile summit Netanyahu-al-Sisi”

Un summit tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente  egiziano Abdel Fattah al-Sisi. E’ pronta alla mediazione per  organizzarlo la Casa Bianca dopo mesi di assenza di contatti tra i due  leader, che non si parlano da prima dell’inizio delle operazioni  militari israeliane su vasta scala nella Striscia di Gaza in risposta  all’attacco del 7 ottobre 2023 in Israele. Lo rivela Axios che cita un  funzionario Usa e una fonte israeliana.
Secondo  funzionari Usa, Netanyahu dovrà prima dare luce verde a un accordo sul  gas naturale con l’Egitto e muoversi su altre misure per convincere  al-Sisi al faccia a faccia. Non si vedono in pubblico dal 2017, ma si  sono incontrati in segreto nel 2018, ricorda Axios che sottolinea come  nonostante Netanyahu abbia detto a Jared Kushner, genero di Donald  Trump, di voler vedere al-Sisi, in realtà non ci sia un impegno concreto  da parte del premier e come anche il leader egiziano resti scettico.

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15:21

Scala, in piazza la protesta di proPal e lavoratori spettacolo

“I giudici hanno detto che è illegittimo il licenziamento della maschera che alla Scala ha gridato ‘Palestina libera’ e quindi urliamo insieme al teatro ‘Palestina libera!'”: in piazza Scala a Milano come ogni 7 dicembre vanno in scena le proteste in occasione dell’inaugurazione della stagione lirica del teatro.Da un lato è in corso il presidio per il mondo dello spettacolo organizzato dalla Cgil, dall’altro ci sono manifestanti di Cub e proPal insieme.    All’altoparlante, in collegamento telefonico, è intervenuto anche Mohammad Hannoun, presidente dell’associazione palestinesi d’Italia, che ha ricevuto un foglio di via di un anno da Milano. “Noi e per sempre siamo antisionisti, non antisemiti, e perseveremo. Vi dico di continuare con la vostra mobilitazione e i vostri cortei. Continueremo per denunciare Israele e coloro che lo sostengono per una Palestina libera”.

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15:01

Fassino: “Negare lo Stato palestinese allontana la pace”

“Negare ai palestinesi la possibilità di avere una propria patria, come  ha dichiarato ancora oggi il premier Netanyahu, è un grave errore che  non potrà che suscitare nuovi conflitti e offrire ad Hamas e  all’estremismo islamico la possibilità di utilizzare il legittimo  irredentismo palestinese per rilanciare la lotta contro l’esistenza di  Israele”. Lo dichiara Piero Fassino, presidente del Comitato Medio  Oriente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e deputato  del Pd. 
“Un conto – aggiunge  Fassino – è chiedere l’indispensabile disarmo di Hamas e la cessazione  di ogni sua attività, cosa del tutto diversa è rifiutare l’esistenza di  uno Stato palestinese, quando l’unica soluzione per una pace duratura è  la coesistenza e convivenza di due Stati per due popoli”. 
“Nessuno  ignora che il terribile massacro del 7 ottobre e la feroce guerra di  Gaza abbiano allontanato la prospettiva di due Stati, ma non è negandola  che si avrà una pace sicura, ma solo ricostruendo le condizioni di  fiducia indispensabili per realizzare l’unica soluzione che eviti il  ripetersi di altre tragedie”, conclude.

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14:57

Merz: “Al momento non c’è motivo al momento di discutere di visita di Netanyahu”

“Non c’è motivo al momento di discutere” di un invito al premier  israeliano Benjamin Netanyahu a venire in visita in Germania. A  dichiararlo, parlando al fianco del capo del governo israeliano, è stato  il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, in visita in Israele. A Merz è  stato chiesto se avesse ricambiato l’invito a Netanyahu – nei confronti  del quale la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto  valido anche in Germania – come di consueto durante le visite di  Stato. 
“Se il tempo lo  permetterà, potrei fare un invito del genere, ma non è un tema che  preoccupa nessuno di noi due in questo momento”, ha affermato Merz,  insistendo sul fatto che non c’è “al momento motivo di discuterne”.  Netanyahu ha subito sottolineato che sarebbe stato lieto di recarsi in  visita Germania.

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14:33

Merz: “Riconoscimento Stato palestinese? Non in un prossimo futuro”

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha dichiarato oggi di non vedere  la possibilità che in un futuro prevedibile si materializzino le  condizioni necessarie affinché la Germania riconosca uno Stato  palestinese.
Dopo un incontro  con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Merz – in visita in  Israele – ha affermato che la priorità è attuare passo dopo passo  l’attuale piano di pace. “Nessuno sa oggi quale sarà l’esito finale. Ed è  per questo che, a differenza di altri paesi europei, il governo si è  astenuto dal riconoscere prematuramente uno Stato palestinese. Né lo  faremo nel prossimo futuro”, ha dichiarato Merz, per il quale “ad oggi,  questo Stato manca di tutti i requisiti per essere considerato  indipendente”.

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14:25

Merz: “Dopo 7 ottobre al fianco di Israele, no passi verso annessione Cisgiordania”

“Dopo il 7 ottobre, la Germania si è schierata ancora una volta  fermamente e chiaramente dalla parte di Israele. Abbiamo pianto insieme  le vittime e abbiamo temuto per gli ostaggi, tra cui molti cittadini  tedeschi”. A dichiararlo, parlando al fianco del premier israeliano  Benjamin Netanyahu, è stato il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in  visita in Israele. “Israele ha il diritto e il dovere di proteggere i  suoi cittadini e la sua esistenza”, ha affermato il cancelliere tedesco.  “Siamo stati al fianco di Israele, anche quando molti si sono  allontanati durante la guerra di Gaza”, ha ribadito.
Ma  la condotta israeliana della guerra “ha anche posto la Germania di  fronte a un certo dilemma”, ha affermato Merz, citato da ‘Ha’aretz’: la  Germania deve “difendere la sicurezza di Israele, la dignità umana e la  giustizia. Come paese in guerra, come stato di diritto democratico,  Israele deve anche essere valutato a fronte del diritto internazionale”.
Merz  ha aggiunto che “il governo tedesco fornisce aiuti all’Autorità  Nazionale Palestinese. Questo può essere criticato, ma soprattutto ora,  quando ci sono segnali di riforma, devono essere forniti. Non devono  esserci passi verso l’annessione” della Cisgiordania, siano essi  formali, strutturali o di altro tipo, che equivalgano a un’annessione”.

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14:18

Media: “Usa puntano a vertice fra Sisi e Netanyahu”

Gli Stati Uniti puntano a un vertice fra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali Netanyahu deve però prima approvare un accordo strategico per il gas con l’Egitto e adottare altre misure per convincere Sisi ad incontrarsi.
     “Questa è un’opportunità per Israele. Vendere gas all’Egitto creerà interdipendenza, avvicinerà i due paesi e impedirà la guerra”, ha detto un funzionario americano ad Axios. Gli Stati Uniti stanno valutando iniziative simili concentrate su incentivi economici in settori come la tecnologia e l’energia fra Israele quali Libano, Siria e Arabia Saudita.

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14:12

Netanyahu: “Vedrò Trump entro la fine del mese”

Il primo ministro israeliano Benjamin
Netanyahu incontrera’ il presidente degli Stati Uniti Donald Trump “entro
la fine del mese” per discutere di pace in Medio Oriente. Lo ha annunciato
lo stesso Netanyahu. Il suo ufficio ha dichiarato che e’ stato invitato
alla Casa Bianca dopo una telefonata con Trump lunedi’.

13:54

Merz, ‘la pace è possibile, attuare la fase 2 del piano Trump’

“Un accordo di pace è stato formulato grazie a Trump e dobbiamo attuare la seconda fase del piano di pace. Una pace duratura è possibile: lo Stato palestinese e la soluzione dei due Stati possono essere attuati solo attraverso i negoziati”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz in conferenza stampa con il premier israeliano Benyamin Netanyahu a Gerusalemme, ripresa dai media. “Hamas non può avere alcun ruolo a Gaza. Non può rappresentare una minaccia per Israele”, ha ribadito.

13:42

A Gaza e in Cisgiordania torna la paura tra i cristiani

Mentre la tregua nella Striscia è sempre più fragile, torna la paura anche nella parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza. Da diversi giorni il parroco argentino, Gabriel Romanelli, pubblica testimonianze dall’interno della chiesa dove si sentono esplosioni durante le celebrazioni. Ieri in particolare un’esplosione seguita da un fortissimo boato ad appena 200 metri dalla Sacra Famiglia, ha fatto rompere i vetri delle finestre della chiesetta procurando angoscia e paura. In questi giorni, dopo due anni di pesanti combattimenti, la parrocchia si stava dedicando a un minimo di ritorno ai preparativi natalizi con l’allestimento del presepe e le luci. L’atmosfera sembra però rapidamente cambiata mentre anche in Cisgiordania la situazione rimane molto tesa. Dopo che anche nel villaggio cristiano di Taybeh si era tornati ad allestire l’albero e le luminarie con l’inaugurazione della piccola manifestazione “Notti di Natale” della chiesa latina, nella notte tra il 4 e il 5 dicembre il villaggio cristiano è stato di nuovo oggetto di pesanti attacchi da parte dei coloni. In particolare sono state incendiate due auto di una famiglia di parrocchiani ed è stato imbrattato un edificio con una scritta minacciosa. “Ho fatto subito visita a casa della famiglia colpita dall’attacco”, ha detto a Vatican news padre Bashar Fawadleh, parroco di Taybeh, “non ci sentiamo al sicuro, ma continuiamo la nostra vita”.

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13:29

Netanyahu, se mi concederanno la grazia non mi dimetterò

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz che non lascerà la politica se il presidente Isaac Herzog gli concederà la grazia per porre fine al suo processo per corruzione. Lo riportano i media israeliani. 

13:23

Netanyahu, ‘Stato palestinese vuole distruggerci, non ci sarà’

Non creeremo uno Stato palestinese alle nostre porte che si impegnerà a distruggerci”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz. “Abbiamo un punto di vista diverso, ovviamente, perché lo scopo di uno Stato palestinese è distruggere l’unico e solo Stato ebraico”, ha detto Netanyahu, citato dai media israeliani. “A Gaza avevano già uno Stato, uno Stato di fatto, e lo hanno usato per cercare di distruggere l’unico Stato ebraico. Crediamo che ci sia una strada per promuovere una pace più ampia con gli Stati arabi, e anche una strada per stabilire una pace praticabile con i nostri vicini palestinesi, ma non creeremo uno Stato alle nostre porte che si impegnerà a distruggerci”.

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13:15

Netanyahu, ‘ci sono opportunità di pace, presto la fase 2’

“Ci sono opportunità di pace. L’asse iraniano è stato duramente colpito, ne discuterò con Trump entro la fine del mese e porremo fine al ruolo di Hamas a Gaza. Siamo quasi alla fine della prima fase e prevediamo di passare presto alla seconda. Otterremo il disarmo di Hamas e smilitarizzeremo Gaza”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, citato dai media israeliani, in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz a Gerusalemme. 

13:08

Netanyahu: “La fase 3 sarà deradicalizzare Gaza”

La fase 3 del piano di pace per il Medio Oriente consisterà nel “deradicalizzare” Gaza. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco, Friedrich Merz. “E’ qualcosa che si pensava impossibile ma è stato fatto in Germania”, ha detto Netanyahu indicando Merz, “è stato fatto in Giappone, è stato fatto negli Stati del Golfo, può essere fatto anche a Gaza”. “La cosa importante è che Hamas venga smembrata”, ha detto ancora Netanyahu.

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13:03

Merz: “Applicare fase due del piano, una pace duratura è possibile”

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in conferenza stampa congiunta a Gerusalemme con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha sottolineato la necessità di “mettere in pratica la fase due del piano di pace formulato grazie a Trump”. “Hamas non può avere un ruolo a Gaza, non può porre una minaccia per Israele”, ha aggiunto Merz rilanciato da Ynet, “una pace duratura è possibile, lo Stato palestinese e una soluzone a due Stati puo’ essere raggiunta solo tramite negoziati”. Merz ha ribadito “il diritto e dovere di Israele a difendere la sua esistenza”. “Al memoriale di Yad Vashem la responsabilità della Germania diventa tangibile e quindi saremo sempre al fianco della sicurezza di Israele e del suo diritto a esistere”, ha aggiunto Merz, “questo è al fondamento delle nostre relazioni oggi e per sempre. Dopo l’attacco terroristico portato avanti da Hamas il 7 ottobre la Germania è stata a fianco di Israele. Abbiamo pianto insieme e condiviso preoccupazione per il destino degli ostaggi”. “Israele ha il diritto e il dovere di difendere i suoi cittadini e la sua esistenza contro coloro che negano lo Stato ebraico e democratico e il suo diritto a esistere”, ha concluso il cancelliere.

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12:56

Netanyahu: “In disaccordo con Merz sullo Stato palestinese”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in una conferenza stampa congiunta con Friedrich Merz, ha affermato di essere in “disaccordo” con il cancelliere tedesco sulla creazione di uno Stato palestinese. “L’obiettivo di istituire uno Stato palestinese è distruggere lo Stato ebraico”, ha detto Netanyahu, rilanciato dai media israeliani, “avevano uno Stato e hanno cercato di distruggere Israele da esso”. 

12:50

Concluso l’incontro tra Netanyahu e Merz

Si è concluso l’incontro tra il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, in visita di Stato in Israele. Lo riferisce la stampa israeliana. Dopo il faccia a faccia tra i due leader, il vertice è stato allargato al ministro della Difesa israeliano Gideon Sa’ar, al ministro degli Esteri Israel Katz, al Consigliere per la Sicurezza Nazionale ad interim Gil Reich, al direttore generale del ministero della Difesa Amir Baram e agli ambasciatori delle due nazioni. E’ ora in corso la conferenza stampa di Netanyahu e Merz.

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12:18

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

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11:40

Merz visita il memoriale di Yad Vashem, poi vedrà Netanyahu

Il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha ribadito il sostegno di Berlino a Israele durante una visita al memoriale dell’Olocausto Yad Vashem a Gerusalemme, alla quale seguiranno ora colloqui con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Merz è arrivato ieri in Israele per la sua prima visita ufficiale nel Paese, i cui solidi legami con Berlino sono stati scossi dalla guerra di Gaza. Merz ha infatti criticato più volte il costo pagato dai civili palestinesi nelle operazioni di Tel Aviv contro Hamas. Durante la visita a Yad Vashem, Merz ha affermato che “la Germania deve difendere l’esistenza e la sicurezza di Israele”, dopo aver riconosciuto la “responsabilità storica duratura” del suo Paese per gli stermini di ebrei compiuti dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. 

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11:12

Due palestinesi uccisi dall’Idf ieri a Hebron in Cisgiordania

Due palestinesi sono stati uccisi ieri sera a colpi d’arma da fuoco dai soldati israeliani a Hebron, in Cisgiordania. L’Idf aveva inizialmente affermato di aver “eliminato due terroristi” che in auto “avevano accelerato verso i soldati a un posto di blocco a Hebron”, ma poi avrebbe precisato che uno dei due, Ziad Naim Abu Dawud, era un passante. Testimoni hanno riferito all’agenzia palestinese Wafa che l’uomo, 55 anni, era un netturbino che stava svolgendo il suo lavoro quando è stato raggiunto dagli spari. 

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11:07

Famiglie ostaggi: “Hamas usa l’ultimo rapito come merce di scambio”

“Il ritorno finora di 27 ostaggi deceduti dimostra inequivocabilmente ciò che abbiamo sempre detto: Hamas conosce la posizione di ogni ostaggio e sta usando queste informazioni come merce di scambio per ingannare il mondo intero. Hamas si è impegnata a restituire tutti, e il governo israeliano e i mediatori devono esigere che rispettino pienamente questo impegno”. Lo scrive in una nota il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani in merito all’ultimo rapito deceduto ancora a Gaza, l’agente di polizia Ran Gvili. “Non possiamo procedere alla fase successiva” dell’accordo di cessate il fuoco “prima che Ran Gvili torni a casa”, ribadisce il Forum. “Ricordiamo al primo ministro: il successo di questo accordo sarà misurato dal ritorno di tutti gli ostaggi”. 

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10:17

Merz allo Yad Vashem: “La Germania deve difendere Israele”

“Manterremo viva la memoria del terribile crimine della Shoah commesso dai tedeschi contro il popolo ebraico”. Lo ha scritto sul libro degli ospiti dello Yad Vashem il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in visita in Israele, citato dalla Dpa. “Qui, allo Yad Vashem, si può percepire la duratura responsabilità storica della Germania: la Germania deve difendere l’esistenza e la sicurezza di Israele. Questo è un elemento fondamentale e inalterabile delle nostre relazioni, per sempre”, ha aggiunto il cancelliere che, dopo la visita al memoriale dell’Olocausto di Gerusalemme incontrerà, il premier israeliano Benyamin Netanyahu. 

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09:49

Al Jazeera: “Bambino ferito dal fuoco israeliano a Gaza City”

Un bambino è stato ferito dal fuoco dell’esercito israeliano fuori dalla linea gialla nel quartiere di al-Tuffah, a Gaza City. Lo scrive Al Jazeera citando una fonte dell’ospedale battista di Gaza. 

09:43

Media: “Netanyahu ha incontrato Blair sul dopoguerra a Gaza”

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha tenuto circa una settimana fa un incontro non pubblicizzato con l’ex premier britannico Tony Blair per discutere i piani dell’amministrazione Trump per la gestione postbellica di Gaza. Lo scrive il Times of Israel da una fonte vicina alla vicenda. Blair ha lavorato a stretto contatto con Jared Kushner, genero e collaboratore di Trump, per promuovere l’organismo di governo palestinese di transizione che amministrerà la Striscia al posto di Hamas. La fonte smentisce categoricamente un rapporto dell’emittente pubblica israeliana Kan secondo cui Blair avrebbe sfruttato l’incontro per presentare un piano che consentisse il graduale ritorno dell’Autorità Nazionale Palestinese a Gaza.

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09:37

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

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09:15

Tribunale cancella udienza di Netanyahu prevista per domani

La corte distrettuale di Gerusalemme ha accettato la richiesta di cancellare la testimonianza del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, prevista per domani. Netanyahu, sotto processo per corruzione, aveva chiesto di non comparire in tribunale a causa della convocazione di un vertice diplomatico di “emergenza”. 

09:08

La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata

L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.

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08:32

Cosa non sta funzionando del Piano Trump per Gaza

Il quadro complessivo risulta molto differente da quello che era stato ipotizzato dal documento in 20 punti presentato dal presidente degli Usa.

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08:07

A Gaza si cerca corpo Gvili, ultimo ostaggio da restituire

Hamas e la Croce Rossa avvieranno oggi a Città di Gaza, nel quartiere di Zeitoun, le ricerche del corpo del sergente maggiore Ran Gvili, l’ultimo ostaggio israeliano ucciso il cui corpo non è stato ancora riconsegnato. Lo riferisce lo Yedioth Ahronoth. La restituzione delle spoglie del poliziotto, catturato durante gli attacchi del 7 ottobre, dovrebbe consentire l’avvio della fase due del piano di pace per la Striscia di Gaza, che il presidente americano Donald Trump, mediatore dell’intesa, intende annunciare prima di Natale. 

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07:38

Merz in Israele: “Nostro sostegno è un principio fondamentale”

Il sostegno a Israele è una parte fondamentale della politica tedesca, ha affermato ieri il cancelliere tedesco Friedrich Merz poco dopo il suo arrivo in visita a Gerusalemme. “Considero un grande onore e un vero privilegio essere qui e ribadire che sostenere questo Paese è e rimarrà il principio fondamentale immutabile della politica della Repubblica Federale di Germania”, ha affermato Merz, la cui decisione di agosto di imporre un embargo parziale sulle esportazioni tedesche verso Israele in risposta all’intensificazione dei bombardamenti israeliani a Gaza aveva profondamente scontentato le autorità israeliane. “Le azioni dell’esercito israeliano a Gaza ci hanno posto di fronte ad alcuni dilemmi e abbiamo risposto”, ma “abbiamo anche constatato che, ad oggi, non c’è fondamentalmente alcuna divergenza” tra noi, ha aggiunto Merz, che ha revocato l’embargo a fine novembre e ha ribadito a Herzog che “Israele ha il diritto di difendersi”.

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