La «Prima popolare»
Sono Giorgia Meloni, i ministri Alessandro Giuli e Giuseppe Valditara, il sindaco Sala, il governatore Fontana e l’immobiliarista Manfredi Catella i protagonisti della «Prima popolare» organizzata dal centro sociale Cantiere. «Un tripudio di lusso, di sfarzo e di cultura che può far cadere il silenzio su due anni di genocidio e su una città che cade a pezzi», ha detto uno degli organizzatori al megafono, prima di dare il via al «Teatro delle complicità». Sul palco allestito davanti a Palazzo Marino campeggiano i cartonati di «Lady MacLoni» (così è stata ribattezzata la premier dal nome della protagonista dell’opera che andrà in scena stasera alla Scala) e dei ministri con in testa un elmetto con le bandiere italiana, israeliana e Usa. Dure critiche al sindaco Sala, ritratto con i calzini arcobaleno. «Il magnanimo progressista, l’araldo dai calzini arcobaleno, che ha trovato il coraggio di sussurrare ‘Palestina libera’, mentre questa città è gemellata con Tel Aviv», hanno accusato al megafono. Attacchi al Consiglio comunale per l’Ambrogino assegnato al Nucleo radiomobile dei carabinieri. «Un’onorificenza – ha detto l’organizzatore al megafono mentre la piazza gridava ‘vergogna’ – dovuta per ricordare che le forze di polizia possono uccidere in questa città, perché non tutti i milanesi contano. La destra sta portando avanti la campagna elettorale sulla paura costruita contro i quartieri popolari e il centrosinistra e il sindaco hanno deciso di giocare al gioco della peggior destra con le zone rosse e con l’Ambrogino ad assassini e insabbiatori. Milano è palestinese e non dimentica Ramy, figlio e fratello di questa città. Finché non ci sarà giustizia, non gli daremo pace». Al termine della «Prima popolare» sono stati trasmessi i rumori delle «bombe prodotte anche in Italia», per «restituire un po’ della loro paura» alle prime persone arrivate alla Scala per assistere alla Prima. Un piccolo gruppo i manifestanti, con le bandiere palestinesi, ha imboccato poi Galleria Vittorio Emanuele e raggiunto in corteo piazza Duomo.