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L’inviato speciale uscente del presidente Trump per l’Ucraina, Keith Kellogg, ha affermato che un accordo per porre fine alla guerra è “davvero vicino” e che ora dipende dalla risoluzione di due principali questioni in sospeso: il futuro della regione ucraina del Donbass e la centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Kellogg, che dovrebbe lasciare il suo incarico a gennaio, ha dichiarato che gli sforzi per risolvere il conflitto si concentrano “negli ultimi 10 metri”, che a suo dire sono sempre i più difficili. Le due principali questioni in sospeso, ha affermato Kellogg citato da Reuters online, riguardavano il territorio – principalmente il futuro del Donbass – e il futuro della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, sotto il controllo russo. “Se risolviamo queste due questioni, penso che il resto si risolverà abbastanza bene”, ha dichiarato Kellogg alla Ronald Reagan Presidential Library and Museum di Simi Valley, in California.
“Ci siamo quasi, siamo davvero, davvero vicini”, ha detto. Kellogg ha affermato che la portata delle morti e dei feriti causati dalla guerra in Ucraina è “orribile” e senza precedenti in termini di conflitto regionale: secondo l’inviato Usa, insieme Russia e Ucraina hanno subito oltre 2 milioni di vittime, tra morti e feriti, dall’inizio della guerra. Né la Russia né l’Ucraina divulgano stime credibili delle loro perdite. La Russia attualmente controlla il 19,2% dell’Ucraina, inclusa la Crimea che ha annesso nel 2014, l’intera regione di Lugansk, oltre l’80% di Donetsk, circa il 75% di Kherson e Zaporizhzhia e frammenti delle regioni di Kharkiv, Sumy, Mykolaiv e Dnipropetrovsk.
Stanotte sul campo di battaglia, la Russia ha lanciato un massiccio attacco con droni e missili sull’Ucraina. Secondo quanto riferito dalle forze armate ucraine, la Russia ha utilizzato più di 650 droni e 51 missili durante la notte, con i droni che hanno preso di mira località in tutto il Paese, comprese le regioni occidentali a centinaia di chilometri dal fronte. Le sirene di allarme sono suonate anche in alcune zone della Polonia orientale, vicino al confine ucraino.
Almeno tre persone sono rimaste ferite negli attacchi nella regione di Kiev, mentre l’operatore energetico nazionale, Ukrenergo, ha affermato che gran parte dell’attacco notturno ha preso di mira centrali elettriche e altre infrastrutture energetiche. Nelle ultime settimane la Russia ha attaccato senza sosta le infrastrutture energetiche dell’Ucraina, nella speranza di interrompere la fornitura di riscaldamento, luce e acqua mentre il Paese si prepara al quarto inverno di conflitto su vasta scala
