di
Giuseppe Guastella

L’inchiesta belga sulla presunta corruzione all’Accademia d’Europa

I rapporti tra gli indagati e tra loro ed altre persone che sono state già identificate o che non lo sono state ancora: le indagini della Procura federale di Bruges e dell’ufficio di Bruxelles di Eppo, la Procura europea, stanno ricostruendo la rete di legami e di complicità, se ce ne sono state, che ha favorito la presunta frode condita da corruzione nell’assegnazione della Accademia diplomatica europea al prestigioso Collegio d’Europa di cui Federica Mogherini era rettrice fino al fermo di martedì scorso.

Tra l’ex ministra degli Esteri del governo Renzi ed ex Alta rappresentante della politica estera dell’Ue Federica Mogherini e Stefano Sannino, che è stato ambasciatore d’Italia a Madrid quando Mogherini era nella Commissione Ue ed è stato nominato segretario del Servizio europeo azione estera (Seae) dopo che lei ha lasciato l’incarico, c’è una conoscenza personale che, dicono a Bruxelles, è molto vicina ad un’amicizia. L’altro indagato, Cesare Zegretti, lavora dal 2016 nel Collegio in cui è co-direttore dell’Ufficio per l’istruzione esecutiva, la formazione e i progetti ed ha partecipato personalmente alla stesura del progetto che nel 2021 vinse il concorso bandito dal Seae.



















































Martedì scorso sono stati fermati dalla polizia della capitale delle Fiandre Occidentali per turbativa e frode negli appalti, corruzione, conflitto di interessi, violazione del segreto professionale e delle norme sulla concorrenza per essere rilasciati dopo un lunghissimo interrogatorio.

Le domande degli stessi poliziotti che li avevano arrestati (in Belgio al primo interrogatorio non partecipano i pm) hanno riguardato le connessioni tra loro prima, durante e dopo l’assegnazione dell’appalto per la Accademia. Nelle mani della polizia c’erano già molti documenti ai quali si sono aggiunti i telefonini e gli apparecchi informatici che sono stati sequestrati nelle loro abitazioni e nei loro uffici al momento del fermo. Nelle memorie potrebbero esserci email, chat e messaggi di interesse investigativo che potrebbero riguardare altre persone.

Uno degli snodi dell’inchiesta è l’acquisto nel marzo del 2022 per 3,2 milioni di un immobile in Spanjaardstraat a Bruges da destinare a studentato per 50 diplomatici. La compravendita sarebbe stata perfezionata mentre era in corso la gara d’appalto aperta il primo marzo e chiusa il mese dopo.

Il bando riguardava solo l’organizzazione di un corso di formazione post universitaria per diplomatici e funzionari europei e prevedeva un finanziamento della Ue attraverso il Seae di 130 mila euro per un solo anno, ma ai concorrenti era anche garantito il rimborso delle spese sostenute per l’alloggio e il vitto degli studenti che il Collegio d’Europa ha potuto garantire grazie alle informazioni privilegiate ottenute illegalmente, sospettano gli investigatori, incassando altri 600 mila euro per il 2022. La scuola si è aggiudicata l’appalto anche per il 2023, lievitato a 960 mila euro, e poi fino al 2026, per 1,7 milioni di euro l’anno.

Dopo l’interrogatorio, Mogherini si è dimessa dall’incarico «in linea con il massimo rigore e la massima correttezza con cui ho sempre svolto i miei compiti», ha scritto in una nota pubblicata sul sito del Collegio d’Europa. A Bruxelles si dice che lo ha fatto anche per le forti pressioni che sono arrivate dal mondo accademico belga al cui interno non mancava chi la guardava con una certa sufficienza anche prima della deflagrazione del caso.

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8 dicembre 2025