Hamas si dice pronto a discutere di \”congelare o immagazzinare\” il suo arsenale di armi come parte del cessate il fuoco con Israele. Lo afferma un alto funzionario, proponendo una possibile formula per risolvere una delle questioni più spinose dell’accordo mediato dagli Stati Uniti. Bassem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas, parla mentre le parti si preparano a passare alla seconda e più complessa fase dell’accordo. \”Siamo aperti ad adottare un approccio globale per evitare ulteriori escalation o ulteriori scontri o esplosioni\”, ha dichiarato all’Associated Press a Doha. Ieri Nethanyahu ha sostenuto che \”le opportunità di pace sono a portata di mano\” e che presto si passerà alla fase 2 del piano in 20 punti per Gaza.\n\n\n
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L’Unrwa ha sottolineato che l’ingresso non autorizzato e forzato delle forze israeliane costituisce un’inaccettabile violazione dei suoi privilegi e immunità in quanto agenzia delle Nazioni Unite. L’agenzia ha osservato che Israele è parte della Convenzione sui privilegi e le immunità delle Nazioni Unite, che stabilisce l’inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite (immunità da perquisizioni e sequestri) e che i suoi beni e beni sono immuni da procedimenti legali. In una dichiarazione, inoltre, il Governatorato ha condannato il raid definendolo una palese violazione del diritto internazionale e una grave violazione della sacralità e della dignità delle istituzioni delle Nazioni Unite. Ha inoltre costituito una chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite, delle condizioni di adesione e delle sue risoluzioni, in particolare della Risoluzione 2730 del Consiglio di Sicurezza (24 maggio 2024), che obbliga gli Stati a rispettare e proteggere le istituzioni delle Nazioni Unite e il personale umanitario. Ha spiegato che questo raid avviene nel contesto di una serie di attacchi condotti da coloni e membri della Knesset israeliana, in seguito all’attuazione della decisione di vietare il lavoro dell’Unrwa a Gerusalemme Est il 30 gennaio.
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L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha riferito che un gran numero di forze israeliane ha fatto irruzione nel suo quartier generale a Sheikh Jarrah, Gerusalemme Est, nelle prime ore di stamattina. Camion e gru sono stati visti entrare nel complesso. E’ quanto scrive l’agenzia palestinese Wafa. Al momento non sono disponibili ulteriori informazioni, poiché le forze israeliane hanno interrotto le comunicazioni e nessun membro del personale delle Nazioni Unite si trova attualmente all’interno dei locali. Anche il Governatorato di Gerusalemme, citato da Wafa, ha dichiarato che forze israeliane pesantemente armate hanno fatto irruzione nel quartier generale dell’Unrwa nelle prime ore del mattino, arrestando il personale di sicurezza e confiscando i loro telefoni. Contemporaneamente, l’area è stata completamente isolata e le forze israeliane – scrive ancora Wafa – hanno condotto ampie perquisizioni di tutte le strutture all’interno dell’edificio.
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Le forze armate israeliane hanno fatto irruzione questa mattina nella sede dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unrwa) a Sheikh Jarrah, a Gerusalemme Est. Lo ha riferito la stessa Unrwa in una nota diffusa dall’agenzia palestinese Wafa. L’ingresso \”non autorizzato e forzato\” dei militari costituisce \”una violazione inaccettabile\” dell’immunità di cui l’agenzia delle Nazioni Unite gode, si sottolinea nella nota. La notizia è stata confermata dal Governatorato di Gerusalemme secondo cui l’Idf ha fermato il personale di sicurezza e confiscato loro i telefoni. Questo ha provocato un lungo blackout totale delle comunicazioni che ha reso impossibile in un primo momento accertare cosa sia accaduto nell’edificio. L’area è stata completamente isolata e le forze israeliane hanno condotto perquisizioni in tutta la struttura. Il Governatorato ha condannato il raid che rappresenta \”una palese violazione del diritto internazionale e una grave violazione della sacralità e della dignità delle istituzioni delle Nazioni Unite\”.
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\”Francesca Albanese non dovrebbe restare un minuto di piu’ a ricoprire il ruolo di rapporteur dell’ONU. Dopo le intemerate su Hamas come movimento di resistenza e addirittura le sconcertanti e vergognose dichiarazioni sull’assalto alla redazione de La Stampa, definita un \”monito\” per i giornalisti, oggi apprendiamo che nel 2022 partecipava ad una conferenza dal titolo \”16 anni di assedio a Gaza\” assieme a soggetti vicini a Hamas. In sala presente addirittura un esponente del jihad islamico\”. Lo dichiarano i deputati di Fratelli d’Italia Francesco Filini e Sara Kelany. \”La assoluta mancanza di equilibrio della Albanese, nonché le inaccettabili posizioni assunte in più occasioni sulla natura di un movimento terroristico, responsabile del pogrom del 7 ottobre, fanno di lei un soggetto assolutamente inadeguato a ricoprire un ruolo istituzionale così rilevante in seno ad un’organizzazione internazionale che prevede il rispetto di un preciso codice di condotta, che tuttavia appare dalla rapporteur sistematicamente violato. Presenteremo un’interrogazione al ministro degli esteri per valutare se la Albanese alla luce delle sue inqualificabili prese di posizione possa essere considerata compatibile con il suo ruolo in seno all’ONU\”, concludono.
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Il dipartimento di riabilitazione del ministero della Difesa israeliano ha riferito di aver curato circa 22.000 soldati feriti dal 7 ottobre 2023, più della metà dei quali soffre di problemi di salute mentale. Lo riporta il Times of Israel. Secondo il ministero della Difesa, circa il 58% delle persone curate dai centri di riabilitazione dall’inizio della guerra soffre di disturbo da stress post-traumatico e altri problemi di salute mentale. Tra i 22.000 soldati, circa il 63% sono riservisti. Secondo il ministero, considerando anche le guerre precedenti, il dipartimento di riabilitazione si sta prendendo cura di un totale di 82.400 veterani feriti. Si prevede che entro la fine del 2026 il centro ne accoglierà altri 10.000, la maggior parte dei quali soffrirà di Ptsd (disturbo post-traumatico da stress) o altri problemi di salute mentale.
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L’Egitto rifiuta \”qualsiasi attacco israeliano sul territorio siriano, mettendo in guardia contro il pericolo di sfruttare la situazione attuale per giustificare interventi o pratiche che compromettano la sovranità siriana\”. Lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty incontrando il suo omologo siriano Tamim Khalaf a margine del Forum di Doha. Durante l’incontro – fa sapere un portavoce – Abdelatty ha espresso \”la posizione incrollabile dell’Egitto sulla necessità di preservare l’unità e l’integrità territoriale della Siria e di sostenere le istituzioni nazionali affinché possano adempiere ai propri doveri e responsabilità nella protezione della stabilità del Paese e nella salvaguardia dei diritti e delle capacità del popolo siriano\”. Ha aggiunto che l’Egitto \”sta proseguendo nei contatti con le parti regionali e internazionali per sottolineare la necessità di rispettare la sovranità e l’unità del territorio siriano e di respingere qualsiasi tentativo di comprometterne la sicurezza o la stabilità\”.
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Il presidente israeliano Isaac Herzog ha criticato Zohran Mamdani nel corso della sua partecipazione a un evento di gala a New York, affermando che il sindaco eletto della città non nasconde il suo \”disprezzo\” per Israele e ha fatto commenti \”scandalosi\” su una protesta in una sinagoga di Manhattan. \”I recenti sviluppi a New York City hanno sollevato un campanello d’allarme\”, ha affermato Herzog durante l’evento per la Yeshiva University, secondo una dichiarazione del suo ufficio. \”Qui assistiamo all’ascesa di un nuovo sindaco eletto che non fa alcuno sforzo per nascondere il suo disprezzo per lo Stato democratico ebraico di Israele, l’unico Stato nazionale del popolo ebraico\”, ha accusato Herzog citato dal Times of Israel. Herzog fa anche riferimento a una protesta anti-israeliana tenutasi il mese scorso fuori da un evento che incoraggiava l’immigrazione in Israele in una sinagoga di Manhattan, e alla risposta di Mamdani. \”La risposta del sindaco entrante è stata quella di insinuare che gli ebrei che intendono realizzare il sogno sionista supremo stanno violando il diritto internazionale e la sacralità della sinagoga. Questa retorica è scandalosa\”, afferma Herzog. \”Delegittimare il diritto del popolo ebraico alla sua antica patria e il suo antico sogno di Gerusalemme legittima la violenza e mina la libertà di religione\”, afferma il presidente. \”Questo è sia antiebraico che antiamericano\”. Herzog ha poi lanciato l’allarme sul crescente antisemitismo: \”Qui a New York e in tutta l’America, la turbolenza è snervante e le sfide che il nostro popolo, il popolo ebraico, deve affrontare stanno aumentando\”, afferma Herzog.
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L’inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff ha ospitato ieri a New York trattative fra Israele e Qatar, ha confermato un rappresentante della Casa Bianca all’Afp. La delegazione israeliana era guidata dal direttore del Mossad, David Barnea. Si è trattato dell’incontro di più alto livello fra Israele e Qatar dopo l’accordo per la fine della guerra a Gaza. E’ arrivato ora il momento della definizione della seconda fase dell’accordo, vale a dire il disarmo di Hamas e l’insediamento di una amministrazione per il governo della Striscia di Gaza.
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Per l’anno prossimo, il più grande singolo piano di aiuti dell’Onu riguarda i Territori Palestinesi occupati, dove sono necessari 4,1 miliardi di dollari per raggiungere 3 milioni di persone, mentre in Sudan, la più grande crisi di sfollamento al mondo, servono 2,9 miliardi di dollari per 20 milioni di persone. E’ quanto è emerso dal piano presentato a New York dal capo delle operazioni umanitarie delle Nazioni Unite Tom Fletcher. Il Global Humanitarian Overview 2026, ha detto Fletcher, si basa su riforme, prove ed efficienza. Le organizzazioni umanitarie concentrano le risorse dove le crisi sono più gravi, stanno anche riducendo le duplicazioni e assicurandosi che ogni dollaro vada a beneficio delle persone che assistono.
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Hamas si dice pronto a discutere di \”congelare o immagazzinare\” il suo arsenale di armi come parte del cessate il fuoco con Israele, afferma un alto funzionario, proponendo una possibile formula per risolvere una delle questioni più spinose dell’accordo mediato dagli Stati Uniti. Lo scrive Times of Israel Bassem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas, parla mentre le parti si preparano a passare alla seconda e più complessa fase dell’accordo. \”Siamo aperti ad adottare un approccio globale per evitare ulteriori escalation o ulteriori scontri o esplosioni\”, ha dichiarato Naim all’Associated Press nella capitale del Qatar, Doha.
“,”postId”:”63496ce5-9b32-4d48-8be6-33df10fde1cd”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-08T06:19:46.570Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-08T07:19:46+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni”,”content”:”
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.
“,”postId”:”17cd8e61-8463-46ea-8e6b-16b2f7e742ab”,”postLink”:{“title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/israele-palestina-pace-piani”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/109f4c6e66aad5b71647ac9d7eb42ea1d01d862a/skytg24/it/mondo/2024/02/16/israele-palestina-piani-pace/hero_palestina_israele_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-08T06:19:03.997Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-08T07:19:03+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu scettico su disarmo Hamas con forza Onu”,”content”:”
Israele \”riporterà indietro anche Rani [Gvili]\”, ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu agli ambasciatori israeliani, riferendosi all’ultimo ostaggio ucciso a Gaza, restituito durante la prima fase del cessate il fuoco con Hamas. \”Stiamo riportando indietro tutti gli ostaggi, fino all’ultimo\”. \”Nella seconda fase, ci stiamo muovendo verso il disarmo e la smilitarizzazione\”, afferma. Gli Stati Uniti vogliono creare una forza internazionale per portare a termine questo compito, afferma Netanyahu. \”Ho detto, andate avanti\”, continua. \”Sappiamo che ci sono alcune missioni che questa forza potrebbe svolgere\”, afferma. \”Ci sono altre cose che non possono fare, forse il compito principale non lo possono fare, ma vedremo\”. \”Possiamo farlo nel modo piu’ facile o in quello piu’ difficile\”, dice a proposito del disarmo di Hamas. \”Ma alla fine sarà fatto\”. Passando alla normalizzazione, respinge le indiscrezioni dei media secondo cui alcuni accordi di pace non possono essere conclusi senza che Israele faccia qualcosa per primo – un probabile riferimento alla richiesta saudita che Israele si impegni per un eventuale Stato palestinese.
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Hamas si dice pronto a discutere di “congelare o immagazzinare” il suo arsenale di armi come parte del cessate il fuoco con Israele. Lo afferma un alto funzionario, proponendo una possibile formula per risolvere una delle questioni più spinose dell’accordo mediato dagli Stati Uniti. Bassem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas, parla mentre le parti si preparano a passare alla seconda e più complessa fase dell’accordo. “Siamo aperti ad adottare un approccio globale per evitare ulteriori escalation o ulteriori scontri o esplosioni”, ha dichiarato all’Associated Press a Doha. Ieri Nethanyahu ha sostenuto che “le opportunità di pace sono a portata di mano” e che presto si passerà alla fase 2 del piano in 20 punti per Gaza.
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meno di un minuto fa
Wafa: “Blitz Idf in quartier generale Unrwa a Gerusalemme Est” (2)
L’Unrwa ha sottolineato che l’ingresso non autorizzato e forzato delle forze israeliane costituisce un’inaccettabile violazione dei suoi privilegi e immunità in quanto agenzia delle Nazioni Unite. L’agenzia ha osservato che Israele è parte della Convenzione sui privilegi e le immunità delle Nazioni Unite, che stabilisce l’inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite (immunità da perquisizioni e sequestri) e che i suoi beni e beni sono immuni da procedimenti legali. In una dichiarazione, inoltre, il Governatorato ha condannato il raid definendolo una palese violazione del diritto internazionale e una grave violazione della sacralità e della dignità delle istituzioni delle Nazioni Unite. Ha inoltre costituito una chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite, delle condizioni di adesione e delle sue risoluzioni, in particolare della Risoluzione 2730 del Consiglio di Sicurezza (24 maggio 2024), che obbliga gli Stati a rispettare e proteggere le istituzioni delle Nazioni Unite e il personale umanitario. Ha spiegato che questo raid avviene nel contesto di una serie di attacchi condotti da coloni e membri della Knesset israeliana, in seguito all’attuazione della decisione di vietare il lavoro dell’Unrwa a Gerusalemme Est il 30 gennaio.
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1 minuto fa
Wafa: “Blitz Idf in quartier generale Unrwa a Gerusalemme Est”
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha riferito che un gran numero di forze israeliane ha fatto irruzione nel suo quartier generale a Sheikh Jarrah, Gerusalemme Est, nelle prime ore di stamattina. Camion e gru sono stati visti entrare nel complesso. E’ quanto scrive l’agenzia palestinese Wafa. Al momento non sono disponibili ulteriori informazioni, poiché le forze israeliane hanno interrotto le comunicazioni e nessun membro del personale delle Nazioni Unite si trova attualmente all’interno dei locali. Anche il Governatorato di Gerusalemme, citato da Wafa, ha dichiarato che forze israeliane pesantemente armate hanno fatto irruzione nel quartier generale dell’Unrwa nelle prime ore del mattino, arrestando il personale di sicurezza e confiscando i loro telefoni. Contemporaneamente, l’area è stata completamente isolata e le forze israeliane – scrive ancora Wafa – hanno condotto ampie perquisizioni di tutte le strutture all’interno dell’edificio.
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31 minuti fa
Idf fa irruzione in sede Unrwa a Gerusalemme Est
Le forze armate israeliane hanno fatto irruzione questa mattina nella sede dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unrwa) a Sheikh Jarrah, a Gerusalemme Est. Lo ha riferito la stessa Unrwa in una nota diffusa dall’agenzia palestinese Wafa. L’ingresso “non autorizzato e forzato” dei militari costituisce “una violazione inaccettabile” dell’immunità di cui l’agenzia delle Nazioni Unite gode, si sottolinea nella nota. La notizia è stata confermata dal Governatorato di Gerusalemme secondo cui l’Idf ha fermato il personale di sicurezza e confiscato loro i telefoni. Questo ha provocato un lungo blackout totale delle comunicazioni che ha reso impossibile in un primo momento accertare cosa sia accaduto nell’edificio. L’area è stata completamente isolata e le forze israeliane hanno condotto perquisizioni in tutta la struttura. Il Governatorato ha condannato il raid che rappresenta “una palese violazione del diritto internazionale e una grave violazione della sacralità e della dignità delle istituzioni delle Nazioni Unite”.
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52 minuti fa
FdI: “Valutare compatibilità Albanese con ruolo all’Onu”
“Francesca Albanese non dovrebbe restare un minuto di piu’ a ricoprire il ruolo di rapporteur dell’ONU. Dopo le intemerate su Hamas come movimento di resistenza e addirittura le sconcertanti e vergognose dichiarazioni sull’assalto alla redazione de La Stampa, definita un “monito” per i giornalisti, oggi apprendiamo che nel 2022 partecipava ad una conferenza dal titolo “16 anni di assedio a Gaza” assieme a soggetti vicini a Hamas. In sala presente addirittura un esponente del jihad islamico”. Lo dichiarano i deputati di Fratelli d’Italia Francesco Filini e Sara Kelany. “La assoluta mancanza di equilibrio della Albanese, nonché le inaccettabili posizioni assunte in più occasioni sulla natura di un movimento terroristico, responsabile del pogrom del 7 ottobre, fanno di lei un soggetto assolutamente inadeguato a ricoprire un ruolo istituzionale così rilevante in seno ad un’organizzazione internazionale che prevede il rispetto di un preciso codice di condotta, che tuttavia appare dalla rapporteur sistematicamente violato. Presenteremo un’interrogazione al ministro degli esteri per valutare se la Albanese alla luce delle sue inqualificabili prese di posizione possa essere considerata compatibile con il suo ruolo in seno all’ONU”, concludono.
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10:30
Oltre metà dei soldati Idf feriti soffre stress post-traumatico
Il dipartimento di riabilitazione del ministero della Difesa israeliano ha riferito di aver curato circa 22.000 soldati feriti dal 7 ottobre 2023, più della metà dei quali soffre di problemi di salute mentale. Lo riporta il Times of Israel. Secondo il ministero della Difesa, circa il 58% delle persone curate dai centri di riabilitazione dall’inizio della guerra soffre di disturbo da stress post-traumatico e altri problemi di salute mentale. Tra i 22.000 soldati, circa il 63% sono riservisti. Secondo il ministero, considerando anche le guerre precedenti, il dipartimento di riabilitazione si sta prendendo cura di un totale di 82.400 veterani feriti. Si prevede che entro la fine del 2026 il centro ne accoglierà altri 10.000, la maggior parte dei quali soffrirà di Ptsd (disturbo post-traumatico da stress) o altri problemi di salute mentale.
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10:30
Monito Egitto a Israele: “Nessun attacco sul territorio siriano”
L’Egitto rifiuta “qualsiasi attacco israeliano sul territorio siriano, mettendo in guardia contro il pericolo di sfruttare la situazione attuale per giustificare interventi o pratiche che compromettano la sovranità siriana”. Lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty incontrando il suo omologo siriano Tamim Khalaf a margine del Forum di Doha. Durante l’incontro – fa sapere un portavoce – Abdelatty ha espresso “la posizione incrollabile dell’Egitto sulla necessità di preservare l’unità e l’integrità territoriale della Siria e di sostenere le istituzioni nazionali affinché possano adempiere ai propri doveri e responsabilità nella protezione della stabilità del Paese e nella salvaguardia dei diritti e delle capacità del popolo siriano”. Ha aggiunto che l’Egitto “sta proseguendo nei contatti con le parti regionali e internazionali per sottolineare la necessità di rispettare la sovranità e l’unità del territorio siriano e di respingere qualsiasi tentativo di comprometterne la sicurezza o la stabilità”.
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10:29
Herzog a New York attacca Mamdani: “Disprezza Israele”
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha criticato Zohran Mamdani nel corso della sua partecipazione a un evento di gala a New York, affermando che il sindaco eletto della città non nasconde il suo “disprezzo” per Israele e ha fatto commenti “scandalosi” su una protesta in una sinagoga di Manhattan. “I recenti sviluppi a New York City hanno sollevato un campanello d’allarme”, ha affermato Herzog durante l’evento per la Yeshiva University, secondo una dichiarazione del suo ufficio. “Qui assistiamo all’ascesa di un nuovo sindaco eletto che non fa alcuno sforzo per nascondere il suo disprezzo per lo Stato democratico ebraico di Israele, l’unico Stato nazionale del popolo ebraico”, ha accusato Herzog citato dal Times of Israel. Herzog fa anche riferimento a una protesta anti-israeliana tenutasi il mese scorso fuori da un evento che incoraggiava l’immigrazione in Israele in una sinagoga di Manhattan, e alla risposta di Mamdani. “La risposta del sindaco entrante è stata quella di insinuare che gli ebrei che intendono realizzare il sogno sionista supremo stanno violando il diritto internazionale e la sacralità della sinagoga. Questa retorica è scandalosa”, afferma Herzog. “Delegittimare il diritto del popolo ebraico alla sua antica patria e il suo antico sogno di Gerusalemme legittima la violenza e mina la libertà di religione”, afferma il presidente. “Questo è sia antiebraico che antiamericano”. Herzog ha poi lanciato l’allarme sul crescente antisemitismo: “Qui a New York e in tutta l’America, la turbolenza è snervante e le sfide che il nostro popolo, il popolo ebraico, deve affrontare stanno aumentando”, afferma Herzog.
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10:07
Witkoff ospita negoziati Israele e Qatar a New York
L’inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff ha ospitato ieri a New York trattative fra Israele e Qatar, ha confermato un rappresentante della Casa Bianca all’Afp. La delegazione israeliana era guidata dal direttore del Mossad, David Barnea. Si è trattato dell’incontro di più alto livello fra Israele e Qatar dopo l’accordo per la fine della guerra a Gaza. E’ arrivato ora il momento della definizione della seconda fase dell’accordo, vale a dire il disarmo di Hamas e l’insediamento di una amministrazione per il governo della Striscia di Gaza.
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07:29
Onu: “Per Palestina servono aiuti per 4 miliardi di dollari”
Per l’anno prossimo, il più grande singolo piano di aiuti dell’Onu riguarda i Territori Palestinesi occupati, dove sono necessari 4,1 miliardi di dollari per raggiungere 3 milioni di persone, mentre in Sudan, la più grande crisi di sfollamento al mondo, servono 2,9 miliardi di dollari per 20 milioni di persone. E’ quanto è emerso dal piano presentato a New York dal capo delle operazioni umanitarie delle Nazioni Unite Tom Fletcher. Il Global Humanitarian Overview 2026, ha detto Fletcher, si basa su riforme, prove ed efficienza. Le organizzazioni umanitarie concentrano le risorse dove le crisi sono più gravi, stanno anche riducendo le duplicazioni e assicurandosi che ogni dollaro vada a beneficio delle persone che assistono.
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07:20
Hamas: pronti a discutere congelamento o deposito per armi
Hamas si dice pronto a discutere di “congelare o immagazzinare” il suo arsenale di armi come parte del cessate il fuoco con Israele, afferma un alto funzionario, proponendo una possibile formula per risolvere una delle questioni più spinose dell’accordo mediato dagli Stati Uniti. Lo scrive Times of Israel Bassem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas, parla mentre le parti si preparano a passare alla seconda e più complessa fase dell’accordo. “Siamo aperti ad adottare un approccio globale per evitare ulteriori escalation o ulteriori scontri o esplosioni”, ha dichiarato Naim all’Associated Press nella capitale del Qatar, Doha.
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07:19
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.
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07:19
Netanyahu scettico su disarmo Hamas con forza Onu
Israele “riporterà indietro anche Rani [Gvili]”, ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu agli ambasciatori israeliani, riferendosi all’ultimo ostaggio ucciso a Gaza, restituito durante la prima fase del cessate il fuoco con Hamas. “Stiamo riportando indietro tutti gli ostaggi, fino all’ultimo”. “Nella seconda fase, ci stiamo muovendo verso il disarmo e la smilitarizzazione”, afferma. Gli Stati Uniti vogliono creare una forza internazionale per portare a termine questo compito, afferma Netanyahu. “Ho detto, andate avanti”, continua. “Sappiamo che ci sono alcune missioni che questa forza potrebbe svolgere”, afferma. “Ci sono altre cose che non possono fare, forse il compito principale non lo possono fare, ma vedremo”. “Possiamo farlo nel modo piu’ facile o in quello piu’ difficile”, dice a proposito del disarmo di Hamas. “Ma alla fine sarà fatto”. Passando alla normalizzazione, respinge le indiscrezioni dei media secondo cui alcuni accordi di pace non possono essere conclusi senza che Israele faccia qualcosa per primo – un probabile riferimento alla richiesta saudita che Israele si impegni per un eventuale Stato palestinese.
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07:18
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