In quattro distretti di confine della Thailandia è già scattato un piano di evacuazione che coinvolge più di 385mila civili. L’Esercito ha comunicato che sono già 35mila le persone ospitate nei rifugi temporanei.
I due Paesi asiatici sono divisi da un’annosa disputa territoriale che lo scorso luglio, dopo una serie di scaramucce, è sfociata in cinque giorni di intensi combattimenti costati la vita ad almeno 48 tra militari e civili, prima di un accordo di cessate il fuoco mediato dal primo ministro malese Anwar Ibrahim e da Trump.
La firma della tregua è avvenuta a ottobre a Kuala Lumpur, in concomitanza con un viaggio in Asia del presidente americano, ma poche settimane più tardi la Thailandia ha annunciato il proprio ritiro dall’accordo in seguito al ferimento, a causa dello scoppio di una mina, di alcuni suoi soldati, uno dei quali in modo grave.
Thailandia e Cambogia reclamano da oltre un secolo la sovranità su alcuni tratti di un confine terrestre lungo 817 chilometri che risale al 1907, quando la Cambogia era una colonia francese. Negli ultimi anni le tensioni latenti tra i due Paesi sono occasionalmente tornate in superficie, come nei cinque giorni di combattimenti dello scorso luglio e, prima ancora, in una settimana di scambi di colpi di artiglieria nel 2011.
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