Il Consiglio dell’Unione Europea – l’organo che riunisce i ministri dei vari paesi a seconda dei temi trattati – ha approvato una proposta di modifica del regolamento 2024/1348, che riguarda le domande di protezione internazionale. La modifica, che dovrà essere discussa e approvata anche dal Parlamento Europeo per entrare in vigore, aggiorna il concetto di paesi considerati “sicuri”, e istituisce una lista comune europea di questi paesi. I paesi inclusi nella lista sono Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Kosovo, Marocco e Tunisia.
Un paese è considerato sicuro se rispetta le libertà e i diritti civili e se ha un ordinamento democratico, ma finora ogni paese dell’Unione ha deciso autonomamente quali paesi considerare sicuri, con interpretazioni opinabili. L’inserimento di un paese in questa lista potrebbe rendere più facile respingere le richieste di asilo delle persone che provengono da quel paese, e quindi espellerle.
La modifica al regolamento ha l’obiettivo di ampliare le circostanze in cui una domanda di asilo può essere respinta per inammissibilità, in tutti i casi in cui i richiedenti avrebbero potuto chiedere asilo in uno dei paesi considerati sicuri (in quanto proprio paese d’origine o di transito).
È stata sostenuta soprattutto dai governi conservatori, e hanno votato contro solo Spagna, Grecia, Francia e Portogallo. Un anno fa il governo italiano aveva deciso autonomamente di ampliare la lista dei “paesi sicuri” includendo anche paesi come l’Egitto e il Bangladesh. A questa decisione nei mesi successivi si erano opposti i giudici italiani, che avevano chiesto alla Corte di giustizia dell’Unione Europea di pronunciarsi al riguardo: quest’ultima aveva emesso una sentenza ad agosto, dando torto al governo italiano.