Non si risolvono problemi imponendo balzelli, ma c’è un caso per il quale varrebbe la pena di sperimentare un’eccezione. Ci pensavo ieri, assistendo impotente alla consueta parata di insulti razzisti ai danni di Sara Curtis. La prima nuotatrice azzurra della storia a raggiungere la finale mondiale nella sua specialità è nata in provincia di Cuneo, è tifosa del Toro grazie ai benefici influssi paterni e sui 100 stile libero darebbe 99 metri di distacco ai suoi odiatori, a cui ogni giorno ne rifila altrettanti nell’uso appropriato della lingua italiana, che lei pronuncia con spiccato accento piemontese (dice «mènta» persino peggio di me).
Ora, mi domando: coloro che intasano la piazza comune del web con pensierini e pensieracci retrodatati, facendo perdere tempo agli altri e aumentando i livelli d’inquinamento mentale, continuerebbero a prodursi nei loro passatempi se fossero costretti a mettere mano al portafogli?
Ogni lettore potrà sbizzarrirsi a immaginare un tariffario. Mi permetto di contribuirvi suggerendo 50 centesimi per l’utilizzo compulsivo delle parole «vergogna» e «vergognatevi», raddoppiabili a 1 euro in caso di aggiunta del punto esclamativo. In tre mesi si ripianerebbe il debito pubblico. Se invece, per evitare la tassa, quei fenomeni smettessero di scrivere schifezze, i nostri nervi ne sarebbero ancora più lieti. L’importante è che non succeda come al solito, e cioè che nessuno paghi in attesa del condono.
P.S. Il Caffè va in vacanza (gli odiatori mai?).
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2 agosto 2025, 06:45 – modifica il 2 agosto 2025 | 10:25
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