Il casale donato
«Gli ho fatto la donazione del casale. Da allora è stato un inferno. Un anno fa mi ha chiamato una persona. Una ragazza che conosco e mi ha chiesto “Che fai vendi il locale?”. Metteva in vendita la sua nuda proprietà di cui io ho l’usufrutto. Se lui non avesse fatto questa manovra. Io gli ho fatto la donazione perché siamo una famiglia. Avevo venduto la mia, investimenti che aveva voluto fare non era andato bene. Otto anni e mezzo fa quando gli ho detto di lasciare la casa, mi ha risposto di andarmene perché quella era casa sua. Da quel momento ho chiamato l’avvocato. Si può richiedere la nuda proprietà e lo farò finché respiro».