Arriva una svolta nella cosiddetta «Megxit», la storia della saga familiare reale inglese in cui Harry e Meghan, i duchi di Sussex, scappano in America e abbandonano il loro lavoro presso la casa Windsor. Dopo anni di lotte legali sulla sicurezza – uno dei vari terreni di scontro, al di là delle interviste, dei libri e degli incontri mancati – qualcosa sembra muoversi davvero: il governo britannico ha avviato una revisione ufficiale del livello di protezione assegnato al Principe Harry e alla sua famiglia durante le sue visite nel Regno Unito. Una decisione che può cambiare equilibri familiari e strategie reali.
La «battaglia» iniziata nel 2020
Dalla rinuncia al ruolo di membro senior della famiglia reale, Harry aveva perso il diritto automatico alla scorta pagata con fondi pubblici. Una scelta considerata ingiusta dal duca, che da allora sostiene che la sua persona resti ad alto rischio, indipendentemente dal fatto che viva a Montecito, in California, con i figli e Meghan Markle (che nel frattempo si è dichiarata ancora innamoratissima del marito, ricambiata). La diatriba è finita nei tribunali britannici, dove tra ricorsi, appelli e sconfitte, Harry ha cercato di ottenere un ripensamento, finora mai arrivato.
Eppure, dopo qualche prova di disgelo lo scorso settembre tra i rispettivi addetti stampa, qualcosa sembra muoversi a Londra. Il comitato che supervisiona la sicurezza di royals e politici di governo – il RAVEC – ha aperto un vero e proprio assessment, coinvolgendo il ministero dell?interno, la polizia e i rappresentanti reali. Una revisione totale che potrebbe riconoscere al principe un livello di protezione più elevato. L’esito è atteso per l’inizio del 2026.
Perché questa decisione cambia lo scenario
La questione non riguarda solo Harry. Riguarda Archie e Lilibet. Finora i Sussex hanno più volte ripetuto che una visita nel Regno Unito con i due bambini sarebbe stata impossibile senza misure di sicurezza adeguate. E infatti, a parte episodi privati e rarissimi, i piccoli non hanno trascorso praticamente tempo con la famiglia reale dalla loro nascita. Una protezione riconosciuta ufficialmente potrebbe trasformarsi nel primo vero «lasciapassare» per un ritorno dei bambini nella loro terra d’origine.
Una possibile riapertura verso Re Carlo
Altro tema centrale: il rapporto tra Harry e suo padre. La revisione arriva in un momento particolarmente delicato. Re Carlo ha avviato negli ultimi mesi una timida ripresa dei contatti con il figlio minore. Un incontro privato, avvenuto lo scorso settembre dopo molti mesi di silenzio, aveva già segnato un primo, fragilissimo disgelo. Harry aveva portato foto, video e messaggi dei nipoti. Carlo, a quanto filtra, ne sarebbe stato profondamente colpito. Il nodo era sempre lo stesso: come far sì che Archie e Lilibet potessero incontrare il nonno in sicurezza? Ora, la risposta potrebbe essere più vicina.
E i Sussex in tutto questo?
Per Harry e Meghan, la questione della sicurezza va oltre la politica reale. È un tema identitario, quasi esistenziale. Una protezione riconosciuta: permetterebbe loro di viaggiare nel Regno Unito senza creare task force temporanee e costosissime; eviterebbe la tensione che circonda ogni loro visita «privata»; offrirebbe finalmente ai bambini la possibilità di conoscere parte della loro famiglia e della loro storia; darebbe un segnale politico chiaro: i Sussex restano membri della famiglia reale, anche senza ruoli ufficiali. Non è una vittoria definitiva – lo sarà solo quando arriverà la decisione ufficiale – ma è il passo avanti più significativo da anni.
Che cosa succede ora
Gli scenari sono due: se la decisione finale sarà di riattivare la sicurezza, Archie e Lilibet potranno viaggiare nel regno Unito nel 2026. Il primogenito era nato a Londra nel 2019, mentre la sorella era nata A Santa Barbara nel 2021, quando i Sussex avevano già fatto la «Megxit» nella primavera del 2020. L’altra possibilità è che non ci sia alcun cambiamento sulla norma attuale, i rapporti resterebbero a distanza. Le visite resterebbero sporadiche, rare, mentre la frattura tra Harry e la sua famiglia non si ricomporrebbe.