Il Ponte dell’Immacolata con la presenza di circa mezzo milione di turisti apre nuovi scenari sulla viabilità che portano dritto alle Ztl nei punti chiave della città cioè nella parte antica e monumentale di Napoli, le zone del centro e quelle di Chiaia. Per evitare caos e ingorghi che sono pure pericolosi. Riflette su questi temi il sindaco Gaetano Manfredi e lo fa proprio dal cuore del centro storico, da piazza del Gesù, area della città particolarmente sotto osservazione: «Il nostro obiettivo – dice – è di ridurre il traffico e l’accesso delle auto. Ci avviciniamo alla possibilità di cominciare a chiudere il centro storico lavorando sui parcheggi di prossimità. È un percorso progressivo che faremo man mano che l’efficientamento del trasporto pubblico va avanti come si sta realizzando». Una svolta annunciata e la sensazione – visto che al momento la città non è ancora dotata di un piano traffico definitivo – è che almeno a livello sperimentale possa concretizzarsi un piano traffico nelle occasioni speciali.
APPROFONDIMENTI
Come poteva essere il ponte dell’Immacolata stracolmo di turisti. E infatti il Comune dal giorno 4 e fino a ieri ha sperimentato il prolungamento dell’orario di esercizio delle linea 1 e della linea 6 della metropolitana e anche di bus e funicolari fino alle 2 del mattino. Trasporti pubblici – almeno quelli su ferro – che hanno fatto registrare il pienone. E hanno funzionato benissimo. Però vedere i bus in fila in tutte le zone della città bloccati nel traffico veicolare e con i pedoni costretti a invadere le carreggiate perché non c’era spazio sui marciapiedi invasi da migliaia di persone ha fatto scattare un ragionamento in seno all’Amministrazione.
Il piano
Che più o meno suona così: visto che la fase sperimentale è costata soldi per pagare i vigili urbani, i macchinisti della metro e delle funicolari e gli autisti dei bus, ma ci sono stati ingorghi e grovigli tra auto e pedoni, perché in determinate giornate non si possono chiudere pezzi di città atteso il prolungamento del servizio di trasporto pubblico? Ci sono da sfruttare migliaia di posti auto nei parcheggi di interscambio dell’Anm per chi viene dalla provincia come quelli del Frullone, del Policlinico e al Centro direzionale. Un modello che ha funzionato, a proposito di Ztl temporanee, è quello della preparazione delle feste scudetto. Non si tratta di chiudere per sempre quei pezzi di città. Ma di programmare per tempo un piano traffico che eviti inutili disagi e dia una immagine della città meno caotica. In pochi giorni Napoli è stata protagonista della finale di X Factor in piazza del Plebiscito – e si sapeva da un anno di questo evento – il festival dei motori sul lungomare e appunto il Ponte dell’Immacolata. Uno stress test – è bene sottolinearlo – superato ma si poteva fare qualcosa di più visto lo sforzo economico del Municipio per evitare i disagi con un piano traffico ad hoc. Manfredi nè é consapevole e insiste su un punto: «La linea 6 ha registrato un grande risultato con un enorme numero di utenti e progressivamente ci avviciniamo alla possibilità di cominciare a chiudere una parte del centro storico lavorando sui parcheggi di prossimità e fare in modo che ci siano meno macchine nel centro». Sul Piano traffico il sindaco spiega la direzione che il Comune sta prendendo: «Ogni cosa che facciamo per noi è anche un esperimento valutiamo quello che va bene, e quello che si può fare meglio. Cercando di mantenere un equilibrio con gli eventi, fattore di attrazione importante perché poi dopo ci lamentiamo che non ci sono i turisti, che non pernottano. Però allo stesso tempo dobbiamo garantire la vivibilità, ogni anno facciamo cose diverse per poi adattare quelle buone per gli anni successivi quindi prendendo insegnamento da quello che funziona e quello che non va correggendo le cause di disagio». E proprio mentre il sindaco parla di disagi nelle vicinanze di piazza del Gesù c’è stato il pacifico corteo delle attiviste e gli attivisti di “Ecologia Politica Napoli” e della campagna “Resta Abitante” che hanno sfilato in processione per le vie del centro storico portando uno stendardo della Madonna Immacolata con scritto «Santa Maria liberaci dall’Overtourism, dalle Grandi Navi e dai Veleni». Ma Manfredi guarda oltre, ha gli occhi puntati sulla città nella sua interezza e mette in evidenza quello che si sta facendo per migliorare la vivibilità dei napoletani. «Sono in corso tre interventi strategici che stanno avanzando insieme, rinnovando tre tratti fondamentali del nostro mare: il lungomare Caracciolo. Con la riqualificazione in corso di uno dei luoghi simbolo della città. Il lungomare di Bagnoli. Dove stiamo facendo passi in avanti nella riqualificazione e nel recupero degli spazi pubblici. E il lungomare di San Giovanni. Dove proseguono gli interventi di bonifica, fondamentali per restituire al quartiere l’accesso al mare. Stiamo intervenendo su tre lungomare che messi insieme uniscono tutta Napoli, dall’area orientale a quella occidentale, all’insegna del recupero della risorsa mare. E vorremmo fare in modo – conclude – che per la Coppa America tutto sia ben pronto».
Le telecamere
A oggi quindi un piano traffico per il centro della città non esiste ma quello che potrebbe fare il Comune lo ha ben chiaro. Atteso che non è più tempo di mettere vigili a piantonare le eventuali Ztl affinché non vengano violate, si punta su un sistema di videosorveglianza con telecamere che a Napoli in alcuni punti già esiste come in via Mezzocannone o in via Duomo. Un sistema diverso dalle telecamere di sicurezza o da quelle che registrano le targhe. Negli uffici del Municipio studi fatti da tecnici al riguardo non mancano. Ma servono risorse economiche è non è una cosa che può essere attivata a strettissimo giro, ma per l’anno prossimo sì, potrebbe essere messa in cantiere in maniera concreta. Gli studi sul turismo mostrano una città in costante crescita e non ci sono segnali – gli scongiuri sono obbligatori – di un rimbalzo negativo. Quindi ipotizzare un sistema di telecamere nelle aree da blindare in determinati periodi dell’anno come avviene nelle altre grandi città turistiche – come Firenze, Bologna, Roma, Milano e via dicendo – è da mettere in cantiere. Oggi l’unica bozza di piano traffico che c’è è collegata all’ingesso dei bus turistici in città e dove possono essere parcheggiati.

