Sha’carri Richardson torna a far parlare di sé per motivi extrasportivi. Dopo la forzata rinuncia ai Giochi di Tokyo per una positività alla cannabis e il ruolo di coprotagonista nella serie di Netflix dedicata agli sprinter, adesso è venuto fuori che la campionessa mondiale dei 100 metri, e olimpica della staffetta 4X100, lo scorso 27 luglio ha passato una notte in stato di fermo in una cella della stazione di polizia del Seattle-Tacoma International Airport. Il giorno dopo è stata rilasciata senza che le fossero stati specificati i capi di imputazione.
Tutto ciò a causa di un litigio tra fidanzati, nel suo caso con il collega e compagno Chris Coleman (della loro relazione, che dura da due anni, si è saputo solo lo scorso febbraio), che però per via delle rigide regole americane è diventata, nonostante Coleman non abbia sporto denuncia, un’accusa di “violenza domestica di quarto grado”. Tutto è nato da una segnalazione alla polizia da parte del supervisore della ‘Transportation Security Administration’. In un video ripreso dalle telecamere dello scalo, si vede la velocista che discute con il suo boyfriend durante i controlli della sicurezza dell’aeroporto, mentre i due si stavano per imbarcare per Eugene, sede dei campionati statunitensi (che fungono anche da Trials per i Mondiali). Dopo la segnalazione, anche un agente delle forze dell’ordine ha preso visione dell’accaduto e per questo è scattato il provvedimento nei confronti di Sha’carri.
Nelle immagini si vede la discussione tra Richardson e Coleman, e poi che la donna allunga il braccio sinistro, afferra lo zaino del fidanzato e glielo strappa di mano. Poi c’è anche una spinta a Coleman, che finisce contro un muro, quindi Sha’carri tira addosso al compagno un paio di cuffie. Da parte di Coleman non c’è stata reazione, tantomeno attraverso denuncia, ma la sua fidanzata è stata fermata lo stesso ed è rimasta in stato di fermo per una ventina di ore.
Dopo tutto questo, giovedì scorso i due sono regolarmente scesi in pista a Eugene, per i turni preliminari dei 100 metri.
Richardson ha corso in 11.07 secondi, il suo miglior tempo del 2025, mentre Coleman ha fatto registrare un 10.08. Entrambi si sono qualificati per la finale in programma la sera stessa. La gara di giovedì segnava la terza apparizione stagionale per Richardson, che non correva da otto mesi prima del rientro in maggio. Nonostante il buon risultato l’atleta ha poi deciso di ritirarsi dalla finale, scelta che non ne compromette la presenza ai Mondiali di Tokyo in quanto usufruirà di una wild card come campionessa in carica. Successivamente ha fatto sapere di aver deciso di ritirarsi dai Trials, rinunciando quindi a correre i 200. Tutto ciò dopo essersi regolarmente presentata, tranquilla e sorridente, ai media in zona mista: “adesso volo basso – aveva detto Sha’carri – ma quando arriverà il momento, il mio nome lo sentirete forte e chiaro”.
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