di
Giulio De Santis
Il primario di Nefrologia del Sant’Eugenio, agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione, era anche componente del comitato etico dell’Asl Roma C. Le chiacchiere in corridoio fra i colleghi e la preoccupazione nelle loro telefonate
Dalla laurea in Medicina con 110 e lode nel 1992, all’arresto e ai domiciliari di venerdì. Un’ascesa vertiginosa, e ora la caduta fragorosa. La storia professionale di Roberto Palumbo, oltre 33 anni spesi tra i reparti di dialisi e cene con imprenditori della sanità, sono stati costellati da una costante e apparentemente irrefrenabile storia di successo, grazie all’accumulo di cariche. Sembra una stonatura dopo l’arresto, ma dal 2009 è anche membro del comitato etico dell’Asl Roma-C. Tuttavia anche i commenti velenosi tra i suoi colleghi raccontano chi sia stato Palumbo fino a venerdì 5 dicembre.
C’è infatti chi lo definisce una «rockstar» della medicina. Parole che svelano senza dubbio una sottile invidia, ma comunque ne riconoscono, seppure indirettamente, il talento. Ma certo allo stesso tempo mettono in luce quello che potrebbe essere stato il suo tallone d’Achille: il delirio di onnipotenza.
Si iscrive a Medicina nel 1985. Corre come un treno verso la laurea conseguita con il massimo dei voti. Nel 1998 ottiene l’incarico di dirigente nella casa di cura convenzionata «Clinica Guarnieri». L’anno dopo, nel 1999, compie il grande salto nella sanità pubblica con l’assunzione nell’ospedale «Sandro Pertini». Nel 2007 si aprono le porte dell’ospedale che segnerà la metà della sua storia professionale: il Sant’Eugenio. Ne diventa uno degli esponenti principali.
Il suo nome è simbolo di professionalità e talento. E di potere, come rivelano le intercettazioni allegate al decreto di convalida. Infatti, quando da venerdì iniziano a circolare le voci sull’arresto, nei corridoi dell’ospedale dell’Eur qualcuno si preoccupa. Le telefonate tra colleghi diventano vorticose, il terrore è che il sistema di potere e di carriere in ascesa possa crollare. Per colpa di intercettazioni equivoche, o di qualche interrogatorio ambiguo.
Ma per capire cosa l’altra faccia di Palumbo, quella da rockstar, bisogna ricordare un aneddoto: è il 2023 quando una donna entra nel suo studio. Stanno discutendo delle condizioni di salute della paziente. Lui redige un foglio, riportando quanto lei detta. Poi lo firma, dicendo alla signora: «Allora, non lo prendi? È firmato da me». Il commento della signora su Facebook: «Firmate da lui? Manco fosse una rockstar».
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8 dicembre 2025 ( modifica il 8 dicembre 2025 | 14:18)
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